Un manga su Satoshi Tajiri mostra Pokémon di prima generazione mai visti prima

Complici i rumor dell’ultima ora, con un ritorno a Kanto il cui annuncio pare imminente, l’attenzione dei fan è rivolta in questi giorni alla prima generazione, ai suoi luoghi e ai suoi personaggi. Casca quindi a fagiolo la pubblicazione (per ora in Giappone, poi si vedrà) di un manga dedicato al creatore di Pokémon, sua maestà Satoshi Tajiri.
La notizia più interessante però, e si potrebbe dire clamorosa, è un’altra: in questo manga sono mostrati quattro Pokémon mai visti prima che avrebbero dovuto esordire in Rosso e Verde, nel preistorico 1996.

 

Archeologia mostruosa

Come potete vedere dall’immagine vi sono quattro mostriciattoli mai mostrati al pubblico prima di oggi, accanto a volti ben noti come Rhydon e Voltorb. Un cervo, sopra Diglett, una specie di drago cinese tra Diglett e Venonat, uno squalo sotto Venonat e una sorta di volatile, vagamente simile a Dodrio, alla sinistra dello squalo.

La scoperta è a dir poco entusiasmante, soprattutto per chi nutre una sincera passione verso gli albori della saga e i suoi aspetti anche meno noti. A diffondere la foto è James Turner, tra le altre cose creatore di diversi Pokémon a partire dalla V generazione, sul suo profilo Twitter. E sempre su Twitter il designer britannico ha condiviso alcune immagini del manga su Tajiri, meno succose ma comunque d’interesse.

 

Perché questi Pokémon sono stati esclusi? Sappiamo già dalla beta di Pokémon Rosso e Verde e da diverse fonti interne alla stessa Game Freak che la I generazione avrebbe dovuto includere circa 190 Pokémon, ridotti a 150 (e poi 151) per motivi di spazio. Al di là di questo può esserci anche insoddisfazione da parte della stessa Game Freak nei confronti di alcuni design: se infatti è ben noto che molti dei “vecchi scarti” sono stati poi riciclati, come Tirtouga e Carracosta, i Pokémon mostrati nel disegno non assomigliano a nulla visto dopo, perlomeno non in maniera lampante come appunto con Tirtouga (visto per la prima volta qui, se vi fosse venuta la curiosità).

Cosa ne pensate? Vi affascinano questi retroscena? Pensate che ne vedremo altri nell’attesa dei sempre più probabili remake (o reboot, o chissà cos’altro) di Kanto?