Nintendo Switch 2 Experience: un breve resoconto

Venerdì 25 aprile Nintendo ha invitato giornalisti, influencer, creator, gestori di community e – per qualche motivo a me ignoto – me ad un evento dove abbiamo potuto toccare con mano la nuova e brillante Switch 2.

Se non avete visto i post di un qualsiasi canale social di qualsivoglia community Nintendo (compreso il nostro), l’evento ha attirato gente da tutta Italia a Milano, per esattezza al The Mall. Un’esperienza molto interessante essere in fila con gente che ho seguito per anni e amici che non vedevo da una vita… ma queste sono conversazioni da bar; andiamo direttamente al sodo: com’è questa Nintendo Switch 2?

La console

Come prima cosa, entrando, siamo stati subito assaliti da un mare di Nintendo Switch 2 pronte per essere giocate. Se devo essere sincero, a primo acchito non ho percepito questa grande differenza da Switch (“1”), ma più ho tenuto in mano la console provando i vari giochi a disposizione, più ho percepito il salto di qualità che questa nuova console porterà nelle nostre case. La console è leggera ed essendo più grande della precedente ho trovato molto confortevole tenerla in mano (ma ho le mani grandi quindi la vostra esperienza potrebbe variare). Non mi è stato possibile separare i Joy-Con 2 dalla console per vedere l’efficacia dei magneti (c’era troppa fila per la singola console libera dai controlli di sicurezza) ma ho avuto modo di testare la funzione mouse in alcuni giochi e devo dire che è esattamente quello che mi aspettavo, niente di eccezionale in un certo senso ma apre molte possibilità, soprattutto per i giochi che richiedono precisione nei movimenti. Le levette analogiche sono molto più soddisfacenti da utilizzare di quanto mi aspettassi: sembrano molto più fluide della versione precedente.

Lo schermo è fantastico, sinceramente mi aspettavo che un ritorno ad uno schermo non OLED si sarebbe fatto sentire, ma sono stato piacevolmente sorpreso da quanto fossero comparabili ai miei occhi.

Ho avuto anche la possibilità di provare il Pro Controller: non ho notato particolari differenze rispetto alla versione precedente oltre ai nuovi tasti sul grip e il bottone per la chat vocale. Sfortunatamente il controller era sempre allacciato alla console tramite un pesante blocco di sicurezza antifurto, una necessità lo so, ma quando un addetto mi ha detto “Bello vero? Senti quanto è leggero?” l’ho guardato qualche secondo prima di rispondergli “No”, e abbiamo riso entrambi.

I giochi

Mario Kart World

Come primo gioco ho avuto la possibilità di fare due gare su Mario Kart World: la prima in split-screen su televisore con il nostro caro SDoc e poi una in solitaria in modalità portatile.

Lo split-screen è stata un’esperienza molto smooth, e ho avuto la possibilità di dimostrare quanto faccio schifo a Mario Kart usando il mio caro Waluigi. Le meccaniche nuove (principalmente il grinding sulle ringhiere e le acrobazie nei rettilinei) non cambiano molto il flow del titolo rispetto ai predecessori ma aggiungono alcune chicche che rendono più varie le opzioni a disposizione. La parte più interessante per me sono i percorsi di gara che si sviluppano su più aree interconnesse: più la gara va avanti più il percorso si evolve nello stile della destinazione di gara, e questa varietà rende interessante ogni percorso; era come se ogni percorso fosse funzionalmente come il Monte Wario da Mario Kart 8.

Anche in modalità portatile il gioco gira a meraviglia, e ho avuto modo di provare anche alcuni oggetti nuovi come la sfera magica che evoca Kamek e trasforma tutti gli altri personaggi in un’altra forma e il nuovo guscio dorato che rilascia una lunga linea di monete da raccogliere sulla sua traiettoria, oggetti “poco sgravi” ma molto divertenti.

Ci sono anche alcune cose che non mi sono particolarmente andate a genio: una nuova gimmick consiste in questi oggetti speciali che cambiano il costume del personaggio che usi sbloccandolo anche nel menu di selezione dei personaggi. Il problema è che nella demo i personaggi erano posizionati senza un chiaro criterio e ogni costume appariva come un personaggio unico: spero che questa sia solo una limitazione della demo, perché il menu dei personaggi era decisamente troppo caotico.

Sfortunatamente non ho avuto la possibilità di provare la modalità sopravvivenza e per questo vi rimanderei all’articolo dei nostri amici del Mario’s Castle.

Donkey Kong Bananza

Avete presente Super Mario Odyssey? Aggiungiamo un ambiente principalmente distruttibile ed ecco il nuovo Donkey Kong.

Un mondo aperto, obbiettivi principali molto chiari sulla mappa e una serie di sfide nascoste: onestamente non c’è molto da dire su DKB, se vi è piaciuto Mario Odyssey probabilmente vi piacerà anche questo titolo.

La meccanica del mondo distruttibile è interessante, ogni cosa e ogni superficie (a parte alcune che fanno da “spina dorsale” delle aree) sono rompibili e spesso nascondono oro, banane, fossili (un collezionabile che potrà essere scambiato per alcune cosine in un negozio che non era disponibile nella demo) e casse che contengono mappe per i collezionabili principali.

DK può rompere (quasi) ogni cosa, i comandi permettono di attaccare in tre direzioni (su, giù e davanti) o strappare un pezzo della superficie più vicina da usare come proiettile, come oggetto contundente o come… skateboard? Trottola? Beh, pietra da cavalcare per muoversi più rapidamente e rompere ogni cosa sul proprio cammino.

Premendo un dorsale è possibile far fischiettare DK generando una scia luminosa che ci accompagna all’obbiettivo di trama più vicino. Inoltre premendo un altro dei dorsali DK batte i pugni per terra generando un effetto di ecolocazione che evidenzia i collezionabili nelle vicinanze (utile soprattutto per le cose sepolte dentro la geometria del livello).

In giro per la mappa troviamo delle aree bonus da aprire fischiettando: queste sono letteralmente identiche alle sfide di Mario Odyssey con tanto di piattaforme volanti nel vuoto delle sky-box.

Questo gioco mi ha dato una sensazione strana: da una parte è divertente poter gestire l’intero mondo come un grosso parco giochi distruttibile, ma dall’altra dopo i 20 minuti di gioco a me concessi mi sentivo già un po’ annoiato, era una costante ricerca del prossimo obiettivo come fosse una lista della spesa, e non sentivo quel desiderio di esplorazione che sentivo con Mario Odyssey. Inoltre ho il brutto vizio di voler completare i giochi e l’idea di dover smantellare quasi ogni centimetro quadrato del livello per farcela mi lascia un po’ esausto al solo pensiero. Come ultima critica che posso muovere a questo gioco è che più di una volta mi sono ritrovato a dover combattere contro i danni che ho causato al mondo di gioco cercando di capire come funzionavano alcuni puzzle: ad esempio, ho cercato di far esplodere un piedistallo lanciando delle rocce esplosive che hanno generato un bel cratere senza però intaccare il piedistallo. Mi ci sono voluti svariati tentativi per raggiungere l’obbiettivo al centro del mio “danno”. Fortunatamente, esiste la possibilità di ripristinare la mappa ricominciando dall’ultimo checkpoint tramite un’opzione del menu di pausa, ma spero che questa cosa sia solo una limitazione dei miei tentativi futili di imparare un gioco in 20 minuti e non il sintomo di un problema più grosso. Ai posteri l’ardua sentenza.

Nintendo Switch 2 Tour

Questo è stato uno dei titoli più carini che abbia giocato in questa giornata. Cosa c’è di meglio per esplorare Nintendo Switch 2 se non giocare letteralmente il gioco che ti insegna a usarla?

Ho avuto la possibilità di provare cinque minigiochi: il minigioco dove indovinare il framerate dei video che mi venivano mostrati, il minigioco dove provare la nuova versione del Rumble HD, il minigioco dove schivare palle di ferro con il mio ufo controllato dai Joy-Con 2 in modalità mouse, il minigioco dove si comparano immagini di fuochi d’artificio in High Dynamic Range (HDR) e Standard Dynamic Range (SDR) e il minigioco dove viene presentata la modalità in 4K. Quest’ultimo è un interessante esperimento: in pratica è possibile rigiocare il livello 1-1 di Super Mario Bros. in 4K, nel senso che è tutto interamente visibile in una singola schermata: esilarante.

Onestamente non posso consigliare questo titolo se non avete già intenzione di comprarlo, ma posso dire che è un modo divertente per scoprire tutte le particolarità di questa nuova console.

Mario Party Jamboree + Jamboree TV

Con alcuni colleghi di altre community ho potuto provare le nuove modalità di Mario Party Jamboree e posso dirvi che sono divertentissime.

Abbiamo potuto provare alcuni nuovi minigiochi che richiedono i Joy-Con in modalità mouse. I sei disponibili in questa demo erano studiati per essere due contro due: abbiamo colorato delle Bob-ombe con le bombolette spray, giocato ad air hockey, fatto correre delle macchinine a retrocarica e accompagnato dei Toad in un labirinto elettrificato. Con l’utilizzo dei controller a mouse i giochi sono esattamente come ve li aspettate, non hanno particolari fronzoli, ma sono divertentissimi da giocare in compagnia. Spero che il titolo completo abbia anche altri minigiochi giocabili in questa modalità ma anche solo questi possono intrattenere per un bel po’.

La modalità Jamboree TV ci ha permesso di mettere alla prova la nuova webcam di Switch 2 e sono stato piacevolmente sorpreso: oltre all’angolo di visione molto ampio la telecamera ha un’ottima qualità e (per quanto piatte fossero le nostre immagini) sembrava fossimo realmente nel gioco con un ottimo ritaglio delle nostre immagini dallo sfondo (prendeva molto bene anche i capelli svolazzanti). Sfortunatamente i minigiochi di questa modalità sembrano essere studiati per la speedrun “farsi buttare fuori dal condominio any%”: abbiamo dovuto colpire un blocco ? per estrarre monete, stare molto fermi per tenere in equilibrio dei Goomba sulla nostra testa e infine urlare e sbattere fortissimo le braccia per fare più casino della squadra avversaria.

Divertentissimo, non lo farò mai a casa mia.

Metroid Prime 4

Qua è il vostro ninja Simone che si intromette per questo segmento; mi infilo in questa discussione esattamente con la stessa abilità con cui sono riuscito a infiltrarmi all’evento rappresentando un’altra community, solo per commentare questo gioco, il prossimo di una delle saghe più bistrattate di Nintendo (e non la più bistrattata solo perché esistono Star Fox e Kid Icarus).

E il mio commento è questo: comprate il gioco.

La demo (che non era della versione Switch, ma della “Switch 2 version” del gioco) era limitata alla modalità 1080p/120fps (per la modalità 4K/60fps c’è da aspettare l’uscita definitiva), ma già così si può notare il salto di qualità della saga e della console.

Nonostante non fosse possibile provare oltre sostanzialmente il primo boss di gioco (e quindi, come in ogni Metroid che si rispetti, con solo un quinto scarso delle abilità della protagonista), mi è stato sufficiente per ritrovare quelle sensazioni di ambienti alieni e pericolosi per cui apprezzavo già prima la saga.

Unica nota di demerito della prova: invece di PNG vagamente caratterizzati (come si potevano vedere ad esempio in Metroid Prime 3 e in Metroid: Other M), Retro Studios ha optato per degli “anonimi” soldati della Federazione che ricordano i soldatini cartoon di Federation Force.

Bravely Default HD Remastered

Per ultimo ho tenuto Bravely Default; parlerò ancora di Bravely Default prima dell’uscita di questa remastered e quindi vi dirò solo brevemente cosa ho potuto provare.

Per giustificare l’uscita sulla nuova console hanno aggiunto due minigiochi veramente divertenti: un gioco ritmico dove vedremo i nostri eroi ballare e un gioco dove vestiamo i panni di Ringabel che guida l’aeronave.

Entrambi i giochi utilizzano i Joy-Con in modalità mouse. Il gioco ritmico è abbastanza semplice: i due puntatori hanno una linea che li unisce e bisogna far passare la linea sui cerchi che appaiono a schermo, niente di complesso (la parte difficile è non fissare Ringabel che balla sullo sfondo). Il minigioco dell’aeronave invece è un po’ più complicato: bisogna guidare il nostro velivolo attraverso degli anelli e nel mentre adempiere alle richieste degli altri membri dell’equipaggio cambiando l’aria condizionata, impostando la radio o scacciando le mosche che appaiono sul vetro. Alla fine del percorso c’è sempre un miniboss da sconfiggere nel minor tempo possibile.

Insomma sono minigiochi divertenti che possono essere facilmente goduti durante le nostre lunghe partite del classico JRPG ma non credo che avranno un grosso impatto sul gioco base; sono solo un’aggiunta per chi vuole cambiare aria ma restare a Luxendarc.

Ho giocato brevemente anche all’avventura tradizionale combattendo alcuni nemici casuali intorno a Florem. Non c’è molto da dire, è esattamente come lo ricordavo, solo che i menu sono un po’ più complicati da gestire dato che non abbiamo due schermi a disposizione.

Avevo le lacrime agli occhi giocando, non avete idea di quanto fossi felice.

Bellissimo evento, grazie agli amici di GDGPR per averci invitato, ma soprattutto grazie a tutte le persone che abbiamo visto e con cui abbiamo potuto passare una giornata splendida. Vi voglio bene.

Quindi questo è il resoconto completo di quello che abbiamo potuto provare alla Nintendo Switch 2 Experience, e ora diteci: su cosa vorreste mettere le mani? Avete delle domande da porci? Quante copie di Bravely Default comprerete oltre alle 12 di base? Fatecelo sapere sui nostri social!

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