In pochi avrebbero potuto crederci nel novembre di tre anni fa, quando i primi titoli di ottava generazione entravano in scena circondati da scetticismo e proteste più colossali delle Dynamax, eppure i dati di vendita rilasciati da Nintendo sono cristallini: Pokémon Spada e Scudo hanno superato le vendite di Pokémon Oro e Argento.
Nello specifico nel resoconto finanziario aggiornato al 31 dicembre 2021 si parla di 23.9 milioni di copie, a fronte delle 23 circa attribuite ai titoli di Johto pubblicati nel 1999. Il sorpasso è reso ancora più sorprendente dal fatto che ad oggi Nintendo Switch non ha ancora superato le vendite delle console della famiglia Game Boy classico (pertanto fino al Color), sulle quali erano giocabili Oro e Argento. Quindi non solo numeri assoluti migliori, ma anche relativi: è più facile che un possessore di Switch abbia una copia di Spada e Scudo che un possessore di Game Boy una copia di Oro e Argento.
Non è facile indicare qualcosa in particolare che abbia permesso a Spada e Scudo di diventare i secondi giochi più venduti della serie, alle spalle solo di Rosso e Blu: nemmeno il successo della console su cui sono usciti può essere una risposta valida, dato che le generazioni uscite su Nintendo DS (una console che ha piazzato 50 milioni di copie in più rispetto a Switch) hanno oscillato intorno ai 15-17 milioni di copie. E nemmeno il gameplay può dirsi dalla loro: sotto ogni indicatore, Oro e Argento erano titoli molto più all’avanguardia per gli standard dell’epoca di come Spada e Scudo lo sono stati per quelli del 2019.
Come spesso accade è probabilmente un cumulo di fattori. Oltre al successo di Switch c’è da aggiungere la Pokémania rilanciata nel 2016 da GO e oggi a livelli quasi paragonabili a quelli di vent’anni fa, la pandemia che ha incentivato il consumo di giochi e videogiochi, un ciclo nostalgico che ha raggiunto la piena maturità con molti fan dei primi titoli ormai prossimi ai trent’anni – con le disponibilità economiche che ne conseguono.
Un successo meritato? Mettendo Pokémon Spada e Scudo accanto a titoli della serie meno venduti come Nero e Bianco o Rubino e Zaffiro, o perfino Sole e Luna, la risposta è chiaramente no. Spada e Scudo hanno avuto l’immenso pregio di essere i giochi giusti al momento giusto, un pregio capace di eclissare limitazioni tecniche, narrativa (una cosa ben diversa dalla trama) inesistente, una regione poco ispirata e dimenticabile. Una botta di fortuna che potrebbe portare altri titoli di questo tipo sugli scaffali: un rischio che per ora Leggende Arceus sembra sventare anche solo in parte. Ma ne parleremo un’altra volta.
Sogna un corso universitario per scrivere biografie sagaci in tre righe. Creatore di Johto World, segue Pokémon dal suo arrivo in Italia nel 1999. Ne ha scritto e parlato così tanto negli ultimi due decenni che un sito come questo era una conseguenza inevitabile. Amante di Nintendo in generale, parla spesso di tutt’altro.