La storia di Pokémon Adventures, il manga per eccellenza

Che Pokémon sia un franchise dalle molteplici sfaccettature non è una novità. I videogiochi costituiscono solo una parte, seppur rilevantissima, di un fenomeno enorme, che si declina in svariati modi: le carte, l’anime, il merchandise e via dicendo. Sono parte di esso anche diversi manga: Pocket Monsters Special (noto in Occidente come Pokémon Adventures) e Pokémon Pocket Monsters sono solo due fra i numerosi titoli che figurano sotto questa categoria, che comprende fumetti tratti dai singoli capitoli della saga videoludica, adattamenti cartacei dell’anime o degli spin-off della serie (Pokémon Mystery Dungeon e Pokémon Colosseum, tra gli altri) e perfino storie originali (Pocket Monsters: Dengeki Pikachu, a.k.a. The Electric Tale of Pikachu) o aventi come argomento il GCC.

Il primo volume di Pokémon Pocket Monsters, manga ancora in prosecuzione in Giappone benché, a causa del linguaggio scurrile utilizzato, ne sia stato tradotto con diverse censure solo il primo arco narrativo (e solo in inglese), composto da 14 albi.
Il primo volume di Pokémon Pocket Monsters. Manga ancora in prosecuzione in Giappone, del quale è stato tradotto (e pesantemente censurato, per via del linguaggio scurrile) solo il primo arco e solo in inglese, è composto da 14 albi.

I manga di Pokémon non sono dunque così pochi come potrebbe apparire ad una prima occhiata: ciò è dovuto principalmente al fatto che la maggior parte dei titoli pubblicati non sono mai stati tradotti e stampati fuori dal Giappone. C’è però una grande eccezione a tutto questo, talmente grande da essere giunta persino qui da noi in Italia: si tratta di Pocket Monsters Special, conosciuto anche con il nome di PokèSpe o, come vuole l’adattamento americano, Pokémon Adventures. Il manga, sceneggiato da Hidenori Kusaka e illustrato da Mato per i primi nove volumi, successivamente da Satoshi Yamamoto, viene pubblicato in Giappone da Shogakukan. Il progetto nasce nel 1997, quindi quasi contemporaneamente al primo lancio del videogioco per GameBoy: inizia, ovviamente, dalla saga di Rosso, e nonostante diverse interruzioni nella pubblicazione, dovute a questioni editoriali, si sviluppa sino a comprendere gli attuali 13 archi narrativi in circa cinquanta volumetti. Nel corso degli anni è stato tradotto in poco più di una dozzina di lingue, e grazie all’opera di J-POP è possibile leggere in italiano, dal 2015, la saga completa di Bianco e Nero e, da questo novembre, la saga completa di Rosso, Blu e Giallo. La prima è stata pubblicata con il titolo “Pokémon Nero e Bianco” sotto forma di 20 volumi dal costo di 2.90€ l’uno; si tratta infatti di albi molto sottili da uno o due capitoli. Per la seconda, dal titolo “Pokémon: La Grande Avventura” (ripreso dall’adattamento americano e francese) si è optato per un formato di stampo più collezionistico, che comprende 3 volumi da 500 pagine a testa, acquistabili singolarmente al costo di 9.90€ l’uno, oppure tutti insieme racchiusi in un cofanetto a 29.70€.

Le edizioni italiane, rispettivamente, di Rosso, Blu e Giallo e di Bianco e Nero.
Le edizioni italiane, rispettivamente, di Rosso, Blu e Giallo e di Bianco e Nero.

A onor del vero, tuttavia, quella del 2015 non è stata la prima pubblicazione italiana in assoluto per quanto riguarda PokéSpe: già nel 2002 Panini Comics, che al tempo ne deteneva i diritti, ne rese infatti possibile la lettura, seppur con differenze molto grandi rispetto all’edizione attuale. Tali differenze erano date in primo luogo dall’adattamento: i personaggi mantenevano infatti i nomi inglesi, ma si rifacevano al canone giapponese: il rivale aveva quindi nome Green, mentre Leaf, il personaggio femminile selezionabile in Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, si chiamava Blue. Il fumetto aveva poi una impaginazione occidentale, quindi con il senso di lettura da sinistra verso destra, e anche il formato dei singoli volumi era più simile a quello di un libro illustrato piuttosto che di un tankobon come noi lo conosciamo. Tale pubblicazione venne tuttavia interrotta dopo soli 8 volumi, e mai più fu ripresa.

Copertine e tavole della vecchia edizione Panini. Foto gentilmente offerte da una cara amica; il fumetto ora come ora ritengo sia praticamente introvabile.
Copertine e tavole della vecchia edizione Panini. Foto gentilmente offerte da una cara amica; il fumetto ora come ora ritengo sia praticamente introvabile.

photo_2016-12-02_23-59-02    photo_2016-12-02_23-58-53 photo_2016-12-02_23-59-00

Torniamo a tempi più recenti: al Lucca Comics & Games del 2013 gli editori GP/ J-POP (riuniti da poco prima in un’unica casa editrice) annunciano di aver acquistato i diritti per portare in Italia, ancora una volta, Pocket Monsters Special. In stampa però ci va solo la saga di Bianco e Nero, riservando la possibilità, in futuro, di stampare gli archi precedenti se il progetto avesse avuto successo. La domanda sorge quindi spontanea: perché iniziare proprio da Bianco e Nero, l’ultima saga pubblicata al tempo dell’annuncio della nuova edizione italiana? Perché non cominciare dal principio? A queste domande risponde, in un’intervista per AnimeClick rilasciata nel maggio 2014, Jacopo Costa Buranelli, line editor J-POP e GP Manga.
Egli afferma: “Con BIANCO e NERO l’universo Pokémon ha goduto di una rinascita non indifferente in Occidente. […] Così, come anche un altro editore in Francia, abbiamo deciso di partire da BIANCO e NERO per iniziare questa nostra collaborazione con Pokémon Company. Non aveva senso iniziare dall’inizio: da un lato sarebbe stato rischiosissimo, dall’altro sarebbe stato difficile stare al passo col gioco e con Nintendo.”

Sembra quasi assurdo, ad oggi, leggere queste parole. Pare insomma che in questi due anni molte cose siano cambiate, e di certo parte del merito va al recente lancio di Pokémon GO: l’annuncio della pubblicazione prossima di Rosso, Blu e Giallo in Italia arriva infatti a metà luglio, pochi giorni dopo rispetto alla diffusione ufficiale dell’applicazione per smartphone in Europa. E, guarda caso, questa volta l’intento è quello di cominciare dal principio.

In merito a Bianco e Nero, comunque, Buranellli continua: “ L’edizione è quella VIZ  perché abbiamo visto che è quella che meglio si adatta a un pubblico occidentale, italiano per dirla tutta. […] Abbiamo lavorato per portare un’edizione “suitable” al mercato da edicola e al target principale di tutti i prodotti, non solo quelli editoriali, per riportare in auge un fenomeno. Ci tengo a precisare però che è solo il formato e il numero di pagine che rispecchia l’edizione VIZ MEDIA. I contenuti e le pagine sono quelle del tankobon originale giapponese di Shogakukan.”

Traduzione dal giapponese e canone occidentale per i nomi fanno così raggiungere all’edizione italiana un equilibrio importante, apprezzato dal pubblico nostrano.

 

Pokémon Adventures Rosso

Ma quindi, dopo questa lunga e tuttavia necessaria introduzione, di cosa parla esattamente il manga? In cosa si differenzia rispetto al resto del franchise? Innanzitutto, la storia del manga rimane nella maggior parte dei casi immensamente più fedele ai giochi, cercando anche, spesso, di trasporre determinate dinamiche dallo schermo della console alle pagine cartacee (l’uso dei PokéDex, ad esempio, oppure la meccanica degli scambi, la cattura dei leggendari, persino gli spostamenti grazie alla MN Volo). Non si tratta tuttavia di un mero adattamento dei titoli videoludici, in quanto le trame spesso e volentieri si spingono ben oltre quella soglia che le loro controparti hanno così poco spesso varcato, mostrando e raccontando situazioni di tutti i generi, senza limitarsi semplicemente ad alludere. La cattiveria dei Rocket, la corruzione e la sete di potere, la morte dei Pokémon, il pericolo tangibile per gli allenatori sono tutte componenti che vengono sviscerate nel corso della storia, rendendo il tutto decisamente meno idilliaco di quanto i giochi lascino intendere. A tal punto che il creatore stesso di Pokémon, Satoshi Tajiri, ha affermato che “si tratta del fumetto che rispecchia al meglio il mondo che stavo cercando di rappresentare”.

Ciascuno dei “Dexholders”, i portatori del Pokédex che corrispondono ai nostri diversi avatar, porta il nome di un titolo della saga: così come esistono Rosso e Blu, si trovano anche Gold e Silver, Crystal, Ruby, Sapphire, Diamond e tanti altri, fino ad arrivare a Black e White (Nero e Bianca, nella versione italiana). Ciascuno di loro inizia il suo viaggio per motivi diversi, che spesso e volentieri si discostano anche molto dal mero completamento del PokéDex o dalla raccolta di tutte le 8 medaglie. E di sicuro fa un certo effetto leggere le avventure del personaggio di cui abbiamo sempre vestito i panni, vederlo muoversi ed agire per conto proprio al posto di rispondere sempre sì o no alle domande poste da altri.

pokemon-adventures
I portatori del Pokédex alla fine dell’arco di Smeraldo.

L’impressione generale che Pokémon Adventures lascia al lettore è insomma quella di essere sempre lì, in quel mondo che tanto amiamo, ma in un contesto totalmente differente. Durante la lettura, si rimane di certo stupiti da quanto siano diversi il fumetto ed i videogiochi, ma al contempo si avverte quel senso di familiarità che contraddistingue da lungo tempo questo brand. Perché in fondo, in tutte le saghe e in tutte le regioni, non importa se qualche personaggio che ricordavamo buono in realtà celi dei lati oscuri, se qualche altro a cui non veniva dato alcuno spazio diviene addirittura protagonista: vi saranno sempre quelle situazioni, quelle battaglie che faranno dire “è sempre Pokémon, non è un’altra cosa”.

Spero, con questo articolo, di aver degnamente inaugurato la nuova sezione del sito, e di avervi instillato la curiosità sufficiente per continuare ad interessarvi anche a questo lato di Pokémon.