L’ultima notte di E3 prima del gran finale offerto da Nintendo si apre con la conferenza Ubisoft, che nell’ultimo periodo sembra aver riacquistato parte della fiducia persa nel corso degli anni: dopo i fallimenti di Assassin’s Creed Unity, Watch Dogs e diversi altri titoli, Ubisoft sembrava veramente sull’orlo della disperazione ma, grazie agli ultimi giochi, è tornata a far parlare di sé in modo positivo.
Il cast Ubisoft, che grazie all’unione dei suoi sviluppatori ha saputo uscire dalla propria crisi.
La tecnica della casa francese è molto semplice: tagliare la testa al toro. Il primo trailer (con gameplay) è quello di Watch Dogs Legion, un gioco risorto dalle ceneri del primo capitolo che sembra davvero ben fatto, con la possibilità di controllare l’intera popolazione di Londra per mettere in atto una rivoluzione di dimensioni enormi. Il gioco pare molto vasto e soprattutto molto ampio, in un’Inghilterra post-brexit che sembra soffocare giovani e non, dato che si potranno usare anche personaggi decisamente anziani. La data di uscita è il 6 marzo 2020 e sarà disponibile per PlayStation 4, Xbox One, PC e Google Stadia.
Tenere gli occhi sempre aperti è imperativo se si vuole sopravvivere. Anche con una vecchietta.
Altri due cavalli di battaglia di Ubisoft, ovvero Rainbow Six Siege e For Honor, continuano invece a ricevere supporto senza dover avere seguiti. Il primo avrà una nuova modalità chiamata Quarantena, nella quale bisognerà affrontare orde di mostri insieme ad altri due compagni, mentre il secondo aggiunge la modalità Spettatore, grazie alla quale si potranno osservare altri giocatori combattere in terza persona, e l’evento speciale Shadows of the Hitokiri, che garantirà ricompense uniche fino al 27 giugno. Viene inoltre annunciato Uplay+, un ottimo servizio di streaming su PC e Google Stadia, che al costo di 14.99€ al mese permetterà di giocare a praticamente tutti i giochi targati Ubisoft, DLC compresi.
Finalmente un servizio di streaming per i giochi Ubisoft, a mo’ di Netflix.
Arrivi quindi il turno di Ghost Recon: Breakpoint, presentato da Jon Bernthal (attore in The Punisher e The Walking Dead), il quale sarà un personaggio del gioco. Nonostante l’imponente budget utilizzato ed il bel trailer, sembra un gioco piuttosto anonimo e di poche speranze, al pari di Crossfire X di Microsoft: se vorrete dargli fiducia, lo troverete disponibile dal 4 ottobre. Story Creator Mode e Discovery Tour, invece, saranno due nuove modalità di Assassin’s Creed Odyssey. Dopo l’ottimo successo riscontrato, il nuovo titolo della storica saga di Ubisoft continua a ricevere supporto invece e, nello specifico, potremo rispettivamente creare delle vere e proprie missioni ed osservare il mondo di gioco in ogni minimo dettaglio senza dover interagire con i personaggi od essere importunati in nessun modo. The Division 2, infine, avrà una nuova espansione e, soprattutto, ne verrà tratto un film in collaborazione con Netflix.
Assassin’s Creed Odyssey ha portato la saga su un’ottima strada, discostandosi dalla monotonia dei giochi più classici e migliorando il precedente ed innovativo Assassin’s Creed Origins.
Dopo il solito ballo di Just Dance, la cui versione del prossimo anno uscirà il 5 novembre 2019 (clamorosamente anche su Wii), è riservato un po’ di spazio anche ai giochi minori. Tom Clancy’s Elite Squad è un gioco mobile che vede presenti i personaggi più importanti del brand (quindi Ghost Recon, Rainbow Six, The Division e Splinter Cell) in versione cartoon ed avrà oltre al PVP 5v5 anche una campagna singola. Subito dopo è il turno di Roller Champions, un divertente gioco sportivo basato sui pattini che sarà disponibile nel 2020. A chiudere la conferenza è Gods & Monsters, un trailer di un minuto piuttosto brutto che se, doveva generare hype per la nuova IP, non ci riesce minimamente.
Ricorda vagamente Assassin’s Creed ed un po’ The Legend of Zelda: Breath of the Wild; nel dubbio noi ci tiriamo indietro.
La morale della favola è che Ubisoft ha parlato relativamente poco (un’oretta abbondante) e non si è sbilanciata, cercando più che altro di ritrovare quei fan persi negli ultimi anni con titoli nuovi ma di IP conosciute, oppure mantenendo il supporto attivo per i giochi più recenti che stanno ottenendo un discreto successo.
E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa conferenza? Fatecelo sapere nei commenti.
Sì ok tu sei cinturanera però io sono un ’97 con ben pochi interessi nella vita e non esattamente contento di respirare. Sfogo la mia rabbia repressa contro Alola e Hidetaka Miyazaki.