Pokémon Spada e Pokémon Scudo continuano a macinare record a ormai un anno dall’uscita. Gli ultimi dati di vendita trimestrali forniti da Nintendo (ovvero il periodo compreso tra luglio e settembre del 2020) hanno fatto registrare un totale di oltre 19 milioni di copie vendute, delle quali 800.000 solo negli ultimi tre mesi. Numeri spaventosi, considerando le critiche piovute sui titoli (anche da noi, modestamente…) e sugli ultimi DLC nel corso dei mesi. Basti pensare che un risultato di questa portata non si registrava dall’uscita di Pokémon Oro e Argento. Ironico constatare che i Pokémon iniziali della seconda generazione non sono di fatto presenti in Spada e Scudo (e purtroppo non sono gli unici a mancare).
La potenza del brand Pokémon rimane ineguagliabile nel mondo dei videogiochi e della cultura pop contemporanea e Nintendo Switch può solo beneficiare della sua risonanza; nonostante una qualità dell’opera finale molto diversa rispetto a Oro e Argento, Pokémon si dimostra talmente forte da poter trionfare sui mercati di tutto il mondo senza possibilità di concorrenza e obiezione. La discussione sulla meritocrazia è complessa e richiederebbe diversi approfondimenti che non spettano a questa sede. Ma di certo questo è un risultato comunque eccezionale per i giochi più criticati di sempre dell’intera saga.
La trimestrale Nintendo ha mostrato però un generale aumento delle quote di mercato dell’azienda giapponese. Se Pokémon da sé ha portato introiti altissimi soprattutto grazie alle vendite del DLC da poco pubblicato, Animal Crossing rimane in pianta stabile il gioco più venduto dalla sua pubblicazione, arrivando a superare i 26 milioni di copie. Numeri già da capogiro che sono rimasti costanti sin dal 23 marzo scorso. E che si appresta a intaccare persino il primo posto assoluto di Mario Kart 8 Deluxe, che arriva a lambire i 29 milioni di copie. Impatto fortissimo e da non sottovalutare per Super Mario 3D All Stars, che in appena qualche settimana registra più di 5 milioni di copie vendute. Qui la classifica completa delle vendite di software.
Impossibile prevedere un’accoglienza del genere per un gioco talmente specifico e fuori dai canoni come Animal Crossing, ma è proprio Nintendo ad essere la più sorpresa. Non è il solo gioco, infatti, che ha dato dei risultati quasi insperati all’inizio dell’anno fiscale. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite delle console Nintendo Switch e Nintendo Switch Lite sono aumentate dell’80%. Le vendite di software hanno poi sfondato il muro dei 100 milioni, con una crescita del 71%.
Il lockdown mondiale ha di certo “aiutato” l’industria dei videogiochi che ha visto un’impennata di utenti e di tempo impiegato alla console. I dati finanziari sopraccitati sono però esaltanti rispetto alle previsioni, tanto da far schizzare alle stelle anche le previsioni per il prossimo semestre. Gli incassi previsti alla conclusione dell’anno fiscale sono stati innalzati da 1200 a 1400 miliardi di yen (quasi 11 miliardi e mezzo di euro), con profitto netto in aumento del 246% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno fiscale. Dati altissimi per Nintendo che, complici le difficoltà di Sony nel far arrivare PS5 fisicamente nei negozi, sta approfittando al meglio della pur lieve fase di stallo dei suoi competitor.
Sorpresi da questi grandi risultati? Pensate che il futuro di Nintendo possa seguire la falsariga del periodo appena trascorso? Fatecelo sapere qui sotto, nei commenti.
Alessandro, classe 1992, di Roma. Frequento l’università di Tor Vergata e ho una macchina di nome Treecko.
Più forte d’una pera, più lesto d’una mora.