Ho sempre amato i Pikmin, piante a forma di omini con dei grossi fiori sulla testa che rispondono ad un fischietto e collaborano per non estinguersi. Ho incontrato per la prima volta queste strane creature su Super Smash Bros. Brawl nel lontano 2008, ovvero almeno 3 ere geologiche fa dal punto di vista videoludico. Quello strano omino con una tuta spaziale seguito da queste creaturine non mi piaceva affatto: trovavo difficilissimo usarlo nel gioco, sembrava super debole e lo facevo sempre cadere nei precipizi per passare a Captain Falcon durante L’Emissario del Subspazio, la campagna single player del gioco.
Anni dopo sono venuto a conoscenza del mondo di Pikmin tramite alcuni YouTuber e mi sono innamorato di quello che ho visto: mondi pieni di vita, creature interessanti e un inaspettato gameplay strategico in tempo reale dove, a differenza di tutti gli RTS che ho giocato nella mia infanzia, non devi mandare cavalieri a ritmo fisso contro l’avversario per rallentarlo abbastanza da costruire un esercito grosso e vincere la schermaglia.
Non ho mai avuto modo di mettere le mani sui titoli Pikmin fino a 10 anni fa con l’uscita di Pikmin 3 per WiiU, un gioco che mi ha fatto amare da morire queste stupide creaturine a forma di carota il cui unico destino era occupare l’ultimo anello della catena alimentare.
Quest’anno durante il Nintendo Direct di gennaio siamo stati benedetti dall’annuncio del nuovo titolo della saga principale, Pikmin 4, con reazioni scomposte di pura felicità da parte dei fan del gioco. Nella stressante attesa dell’uscita di questo titolo (che avverrà venerdì prossimo, ndr), Nintendo ha deciso di addolcire la nostra attesa con l’inaspettato rilascio di due porting dei tanto amati titoli per GameCube: la combo Pikmin 1+2 è arrivata sul Nintendo eShop il 21 giugno, giusto un mese prima dell’uscita di Pikmin 4. Questo pacchetto con i due titoli è già disponibile in digitale e arriverà in versione fisica a settembre. Ma come sono questi giochi per chi non ha mai giocato a Pikmin? Sono adatti come introduzione alla serie?
Pikmin 1 narra la storia di Olimar, un padre di famiglia di ritorno verso casa dopo una missione nello spazio, quando un meteorite colpisce la sua fidata astronave S.S. Dolphin facendola precipitare su un pianeta sconosciuto. Olimar, risvegliatosi dopo l’impatto, scopre che la nave è in pezzi, rendendo impossibile la fuga e, giusto per aggiungere la beffa al danno, l’atmosfera del pianeta è piena di ossigeno, un gas altamente tossico per la sua specie. Con solo 30 giorni di tempo, Olimar è costretto a trovare un modo per riparare la sua nave, recuperando i 30 pezzi mancanti sparsi per il pianeta. Per fortuna il nostro astronauta non è da solo: esplorando il luogo dell’impatto, Olimar risveglia una grossa cipolla rossa che genera la prima di un’infinita serie di Pikmin che si dimostrano leali alleati e docili schiavi da mandare al macello.
Quindi, ricapitolando, Olimar ha 30 giorni per recuperare i pezzi della sua nave su un pianeta ostile pieno di pericoli, ma fortunatamente i Pikmin sono lì per aiutarlo (ed essere aiutati a non estinguersi). Il gameplay loop di Pikmin è molto semplice: ogni giorno dura 20 minuti e durante questo tempo Olimar dovrà dividere strategicamente i Pikmin tra le più disparate mansioni e assicurarsi che non vengano mangiati dalla fauna locale. Fortunatamente i Pikmin possono trasportare i nemici sconfitti fino alle cipolle per generare altri Pikmin e rimpolpare il numero di carote a nostra disposizione qualora la nostra leadership non sia in grado di farli sopravvivere.
Ma non finisce qui, non esiste un solo tipo di Pikmin ma ben 9 7 5 3: i Pikmin rossi sono i primi che incontreremo e rappresentano la nostra forza d’attacco base in quanto infliggono più danno degli altri, inoltre sono resistenti al fuoco. I Pikmin gialli possono essere lanciati MOLTO in alto e… basta, nel senso che nel primo gioco sono gli unici in grado di sollevare le rocce bomba (esplosivi utilizzati per aprire nuove vie o disintegrare potenti nemici) ma nel seguito sono resistenti all’elettricità e le bombe possono essere raccolte da chiunque; la loro inutilità brillerà dopo l’uscita del terzo capitolo, dove l’elettricità non sarà più un ostacolo che uccide istantaneamente i Pikmin. I Pikmin blu hanno l’innata capacità di respirare sott’acqua. Può sembrare una abilità banale, ma l’acqua è un ostacolo molto presente nelle aree di gioco.
Dal lato gameplay nonostante la semplicità apparente Pikmin 1 è difficile in confronto agli altri titoli della saga: non solo hai un numero limitato di giorni, ma i nemici sono molto agguerriti e il gioco non fa sconti con il sistema di combattimento, in quanto bisognerà utilizzare al meglio il mirino per lanciare i Pikmin nel modo giusto per poter colpire i diversi nemici e proteggere al tempo stesso il proprio piccolo esercito.
Ma se Pikmin 1 è un gioco molto breve per la sua struttura a 30 giorni di gioco ideata per tentativi molteplici volti a migliorare sempre il proprio tempo, Pikmin 2 segue una strada un po’ diversa…
Piccolo spoiler per Pikmin 1: Olimar riesce a riparare la nave e tornare a casa, ma appena atterrato sul suo pianeta natale viene raggiunto dal presidente della compagnia di trasporti per cui lavora, che lo informa di aver perso tutti i soldi dell’azienda giocando d’azzardo. Si dà il caso che Olimar abbia riportato a casa un piccolo cimelio trovato dopo lo schianto da regalare a suo figlio e che questo valga qualche soldino. Il presidente, quindi, decide coraggiosamente di mandare Olimar e Louie, un altro dipendente scansafatiche della compagnia, a cercare altri tesori sul pianeta lontano per saldare i debiti e salvare le sue ginocchia l’azienda. Pikmin 2 modifica lievemente l’esperienza di gioco: non c’è più un limite di giorni, il numero di oggetti da recuperare è aumentato considerevolmente e ora abbiamo ben 2 capitani da controllare.
Pikmin 2 è chiaramente un gioco che ti esorta al completismo: non essendoci più un tempo limitato, la sfida è riuscire a recuperare tutto il recuperabile superando puzzle ancora più complicati e nemici infinitamente più agguerriti. Ma ci sono altre due novità dal punto di vista del gameplay: in primo luogo esploreremo il mondo sotterraneo con dungeon pieni di tesori da recuperare, nemici formidabili e l’unica fonte della seconda novità, dei fiori che trasformano i Pikmin nelle due nuove specie, i bianchi e i viola.
A differenza dei fratelli della superficie, i Pikmin bianchi e i Pikmin viola non hanno una cipolla e quindi non possono riprodursi facilmente, per cui per ottenerne altri bisogna sacrificare Pikmin di altri colori dandoli “in pasto” alle cromanvillee (delle piante particolari che convertono i Pikmin in quelli del proprio colore). La difficoltà di coltivare questi Pikmin è controbilanciata dalla grande utilità di questi due nuovi tipi: i bianchi sono Pikmin resistenti al veleno e capaci di avvelenare qualsiasi nemico che si cibano di loro, mentre i viola sono OP in quanto sono molto pesanti, stordiscono i nemici su cui atterrano e possono trasportare oggetti come se fossero 10 Pikmin.
Mentre Pikmin 2 sembra più facile di Pikmin 1 in quanto manca il tempo limite, in ogni altro aspetto diventa più difficile: con nuovi ostacoli e nemici ostici le strategie diventano più complicate; due capitani permettono più flessibilità nel gestire le giornate, ma anche uno strato di complessità in più; e infine, i dungeon sono i luoghi dove i due cambiamenti precedenti si combinano per massimizzare il dolore e le pene.
Pikmin 1+2 è un’esperienza unica che ricorda momenti in cui le modifiche per migliorare la vita del giocatore erano praticamente assenti e la curva di apprendimento richiedeva un certo tipo di impegno (inoltre la telecamera del primo resta comunque fastidiosa, ma ci si fa l’abitudine). Per rispettare il senso di scoperta ho scelto di non parlare di tutte le modifiche, le meccaniche e i cambiamenti dei giochi così che, se qualcuno di voi si trova intrigato da questi titoli, possa scoprirli a modo proprio. Ho trovato difficile giocarli nonostante avessi completato con poca fatica Pikmin 3, ma mi hanno permesso di riesplorare un mondo che ho amato in attesa del futuro che lo aspetta.
Onestamente non saprei se consigliare questi titoli ad un novizio della saga in quanto le meccaniche aggiunte nei giochi successivi (leggasi il tre) hanno diminuito molto la difficoltà e aggiunto i rocciosi, ma sono comunque titoli estremamente validi, interessanti e molto più soddisfacenti di quanto pensassi.
Si ringrazia Nintendo Italia per averci fornito un codice download per recensire questi due giochi.
E voi cosa ne pensate di questi titoli? Prenderete questa collection prima di avventurarvi nel mondo di Pikmin 4? Aiuterete il Presidente a recuperare i debiti di gioco prima che la malavita lo catturi? Fatecelo sapere sui nostri social!
Dottore in Scienze della Comunicazione e perditempo locale.
Videogiocatore fin dai tempi idilliaci della sua infanzia sulle Alpi cuneesi, Gionata ama la letteratura fantastica e i salvataggi automatici che non si sovrascrivono. Gioca a Pokémon da quando suo fratello gli ha mostrato Blu nel 2001 e da allora non ha più smesso di amare la saga, con i suoi alti e i suoi bassi.