Alcune cartucce di Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha stanno smettendo di funzionare

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Avete presente quando, da piccoli, dopo mesi che avevate lasciato in balia di aria e polvere le vostre cartucce del Game Boy, le inserivate nella console e non partivano, ma dopo una bella “soffiata” magicamente ripartivano? Bene, la storia che stiamo per raccontarvi oggi è simile, ma l’esito è totalmente l’opposto.

Cartucce Game Boy

Sembra proprio che i titoli ambientati nella regione di Hoenn siano stati costruiti sui resti del cimitero del Monte Pira. Credo che si ricordino tutti, infatti, il famigerato glitch delle bacche che affliggeva gli originali Rubino, Zaffiro e Smeraldo; ma i remake che tutti chiedevano ma nessuno voleva davvero sembra abbiano un problema ben peggiore, e difficilmente risolvibile. E potrebbero non essere gli unici giochi ad esserne affetti.

Avviso: la parte che segue potrebbe risultare tecnica e contorta, per cui cercherò di essere il più chiaro possibile, lasciando anche link a pagine che spieghino nel dettaglio meglio di quanto io non possa fare.

Tutto è iniziato con una discussione su ResetEra, dove un utente tedesco si è lamentato del fatto che nella sua community di giocatori, di recente, circa la metà delle cartucce di Rubino Omega e Zaffiro Alpha hanno misteriosamente smesso di funzionare. E, improvvisamente, le segnalazioni (quasi sempre da utenti europei) si sono moltiplicate: alcune cartucce danno errore all’avvio o alla selezione del salvataggio, altre dopo un po’ che si gioca, altre ancora non vengono proprio riconosciute dalla console, come se non fossero neanche state inserite nella fessura. Ma non solo: altri utenti, stavolta americani, menzionano il fatto che un problema simile affligge la release d’Oltreoceano di Persona Q, lo spin-off della popolare saga anch’esso per Nintendo 3DS. Ma cosa sta succedendo, esattamente?

La causa più probabile di quanto sta accadendo è da ricercare nell’hardware, non della console, bensì quello della cartuccia. Nel periodo che intercorre tra il DS e il 3DS, infatti, Nintendo, per contenere i costi della produzione dei giochi, decise di passare dalle mask ROM, più costose e durature (in media riescono a supportare usura per 30-50 anni), alle memorie flash, più economiche ma con una durata decisamente minore (resistono, a seconda del tipo di memoria, in media tra i 5 e i 15/20 anni) e, in seguito, alle ancor più economiche e meno durature EPROM (anche se poi sono tornati ad usare almeno le memorie flash). È lo stesso principio per cui “improvvisamente” smettono di funzionare oggetti come le schede SD, le chiavette USB o gli SSD (un fenomeno definito nel gergo “memory wear“, e che io ho indicato sopra come usura: in parole povere, è possibile scrivere e sovrascrivere un numero limitato di volte una memoria flash prima che questa inizi a rovinarsi irreversibilmente). Il problema è che questa tecnologia viene praticamente usata fin dal Nintendo DS. Che ormai ha una certa età, e anche le sue cartucce sembra abbiano già iniziato a dare gli stessi segni di cedimento. Ma c’è di peggio, perché anche le cartucce dell’ultima console di casa Nintendo, Switch, utilizzano memorie flash (sebbene queste sembra utilizzino una nuova tecnologia che permette una durata maggiore, comunque inferiore alle mask ROM). Questo problema affligge tutte le memorie flash, anche se non sono mai state avviate. Quindi anche confezioni intonse (collezionisti, sto guardando voi) potrebbero contenere giochi totalmente inutilizzabili. E non è neanche possibile stabilire in anticipo quando una data cartuccia smetterà di funzionare, perché ovviamente l’usura è una brutta bestia, affligge tutte le cartucce, ma in modo diverso l’una dall’altra.

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È quindi un problema che non può essere risolto, in quanto insito nel modo stesso con cui le cartucce sono state fabbricate: oggi tocca alle release europee di Rubino Omega e Zaffiro Alpha e alle release americane di Persona Q, domani alle release giapponesi di New Super Mario Bros. e, un giorno, nessuna cartuccia per DS, 3DS e Switch sarà più leggibile in alcun modo. Corrotta in modo irreversibile dal tempo, dall’uso che ne avrete fatto, e non più recuperabile.

Una cosa per cui non si trova spiegazione è che, per qualche ragione, non sempre il salvataggio risulta “perso per sempre”: anche se la cartuccia non viene letta dalla console, per qualche motivo talvolta la Banca Pokémon riesce comunque a rilevarla e a prenderne i dati, così come alcuni software homebrew che permettono il backup dei dati (ovviamente non stiamo condonando la pirateria, ma semplicemente riportando quanto riportato in rete). È quindi plausibile ritenere che il salvataggio sia archiviato in qualche altra parte della cartuccia, più “al riparo” dal memory wear.

Cosa ne pensate? Cosa dovrebbe fare Nintendo in questi casi? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti qua sotto.