Quando Lorenzo, alias mr. Johto World, mi ha chiesto ormai un mese fa di accompagnarlo a un evento esclusivo Nintendo che si sarebbe dovuto tenere l’11 luglio a Milano ho accettato subito, ed è così che mi sono ritrovato a partecipare al Nintendo Post-E3 2018.
Post-E3
L’evento Post-E3 si è tenuto a Milano, presso il Videogames Party Home, e sono state invitate diverse community Nintendo per poter provare in anteprima alcune delle novità presentate da Nintendo alla conferenza di Los Angeles, inclusi ovviamente Pokémon: Let’s Go, Pikachu! & Let’s Go, Eevee!, sulla cui demo da noi provata abbiamo già scritto.
Tra i titoli, oltre all’ovviamente già citato Pokémon, erano presenti esclusivamente titoli per Switch: Mario Tennis Aces, Super Smash Bros. Ultimate, Captain Toad: Treasure Tracker per i first party, Monster Hunter Generations Ultimate, Starlink Battle for Atlas, Fifa 19 e Dragon Ball FighterZ, Octopath Traveller per i third party; inoltre qualche indie e persino il free-to-play Fortnite avevano un loro spazio per poter essere provati.
Super Smash Bros. Ultimate
La parte del leone al Post-E3 2018 (esattamente come all’E3) l’ha fatta ovviamente Smash, con ben quattro postazioni che potevano permettere ad un massimo di quattro giocatori di farsi una sana scazzottata, usando un roster limitato di personaggi in alcuni degli scenari che saranno poi presenti nel titolo completo.
Ho provato quattro lottatori diversi: la new entry Ridley (lo ammetto, ero curioso di provarlo dal momento che lo ho visto, in più sono un fan sfegatato della serie Metroid), i rientranti Ice Climbers e Snake, e per finire uno dei miei main dello scorso titolo, Corrin.
Ho trovato il gioco estremamente divertente e confuso (esattamente come i precedenti): è bello poter lanciare i propri avversari oltre la linea dello schermo, ma ogni tanto vorrei anche la possibilità di vedere meglio le azioni concitate che si svolgono sullo schermo. Non sono mancati infatti i momenti in cui mi sono chiesto dove fosse finito il mio lottatore (e sto parlando della semplice modalità a 4 giocatori; sono molto curioso, e al contempo spaventato, per la modalità a 8).
Per quanto riguarda i lottatori, il set di mosse dei personaggi non sembra essere stato eccessivamente cambiato dai precedenti capitoli (anche se sono riuscito ad effettuare solo lo Smash Finale di Ice Climbers, analogo a quello presente in Brawl nell’effetto ma con texture ovviamente rimodernate).
Sicuramente un titolo che comprerò, nonostante non sia esattamente un professionista del gioco.
Starlink: Battle for Atlas
Questo titolo volevo provarlo fin da quando Miyamoto è salito sul palco di Ubisoft durante la conferenza della software House francese.
Il gioco non propone esattamente dei concept nuovi: abbiamo già visto sul mercato diversi giochi che propongono il concetto dei toys-to-life (dagli Amiibo di Nintendo a Disney Infinity, passando ovviamente per Skylanders e Lego Dimensions), e ovviamente sia gli sparatutto con astronavi sia i giochi open-world, anch’essi con astronavi si trovano sul mercato già da diverso tempo. È la prima volta, però, che questi generi si uniscono in un unico titolo: Starlink, per l’appunto.
Il punto focale del gioco sono, appunto, delle astronavi giocattolo da agganciare a un supporto che deve essere preventivamente attaccato al controller della console. Le componenti si dividono in diverse categorie: il pilota (che determinerà l’attacco speciale effettuabile, come ad esempio un’onda d’urto o un’esplosione in grado di danneggiare i nemici nelle vicinanze), lo scafo dell’astronave e le ali destra e sinistra (che determineranno le statistiche dell’astronave, come velocità o durabilità) e ovviamente le armi (che includono sia armi “classiche” come mitragliatori e lanciarazzi sia armi più futuristiche come laser o generatori di buchi neri). Queste parti possono essere quindi combinate tra di loro a creare modelli personalizzati e diversi ad ogni modifica.
Il titolo è un multipiattaforma, ma la versione per Switch ha un bonus: l’Arwing di Star Fox e il suo pilota, Fox McCloud, saranno compatibili solo con questa versione del gioco, inoltre saranno presenti due missioni secondarie esclusive. L’Arwing è, inoltre, l’unica astronave giocattolo a non dover necessariamente essere modificata con l’aggiunta di armi, in quanto può sparare usando i classici blaster in dotazione nella serie di origine (anche se ovviamente è possibile personalizzarla come tutte). La mossa speciale di Fox non è purtroppo ancora stata rivelata.
Ho provato il titolo sia usando l’Arwing sia un’altra astronave assemblata sul momento. La prima, nonostante le dimensioni importanti del giocattolo, non l’ho trovata eccessivamente pesante. La seconda, al contrario, aveva un peso superiore che probabilmente potrebbe causare qualche problema nelle sessioni di gioco prolungate.
Durante la sessione di gioco ho effettuato una delle missioni e raccolto materiali in giro per un pianeta bluastro, oltre che ovviamente ad affrontare ondate di mech, creature aliene che tentavano di assalire la nave e torrette incendiarie.
Un punto a favore del gioco è che non sarà necessario avere una collezione estesa di pezzi per giocare, in quanto a detta degli addetti presenti (nonché degli sviluppatori in interviste rilasciate) sarà possibile acquistare in-game diversi potenziamenti per l’astronave.
Anche questo è un titolo che personalmente sarei molto tentato a comprare (magari anche con qualche pezzo extra).
Fortnite Battle Royale
Unico free-to-play presente, Fortnite non ha certo bisogno di presentazioni. Già presente sull’eShop di Switch dal giorno della conferenza, il titolo è uno sparatutto in terza persona del tipo Battle Royale (in realtà nato come modalità secondaria del Fortnite “originale”, un survival cooperativo ambientato in un mondo post-apocalittico).
Ho già scaricato il gioco sulla mia console, nonostante non abbia ancora raggiunto risultati importanti né in solitaria né a squadre, ma lo trovo comunque un modo per passare il tempo tra un sacrario di Zelda e una quest secondaria di Xenoblade.
Mi ha stupito vedere un free-to-play (peraltro, come già detto, già disponibile) e soprattutto vedere che avesse lo stesso spazio di un gioco come Mario Tennis Aces (due postazioni di prova per entrambi), ma è probabile che sia stato portato all’evento anche per via della popolarità di cui gode.
Fifa 19
Fifa 19 non fornisce particolari sorprese. Una selezione di squadre europee permetteva di provare il titolo, che si conferma fluido e solido come da diversi anni a questa parte, grazie a un realismo sempre più convincente.
Qualche ultima considerazione
Al Post-E3 ho anche provato la demo di Pokémon: Let’s Go, nello specifico la versione di Eevee. Lascio all’articolo di Lorenzo la maggior parte dei dettagli della demo e le novità che sono uscite durante la conferenza, e parlerò solo delle mie impressioni a caldo. Che non sono esattamente positive.
Ho qualche problema nel vedere su Switch, una console nettamente superiore a livello hardware del 3DS, i poligoni che compongono certe parti dei Pokémon, come le code di Eevee e Squirtle: durante le animazioni passavano infatti dall’essere arrotondate a squadrate. Un altro dettaglio che mi ha fatto storcere il naso è stata la Poké Ball Plus; ho trovato infatti i controlli un po’ troppo legnosi e la modalità di cattura eccessivamente scomoda: il controller deve essere infatti tenuto in mano in un modo specifico affinché il movimento venga riconosciuto correttamente dal sensore, e quindi lanci la sfera (quella virtuale, ovviamente) nella direzione voluta.
Un punto positivo della Poké Ball Plus però è il suo Rumble HD, a mio parere ancora più preciso di quello dei Joy-Con classici. L’unico altro punto per cui sono stato colpito positivamente è che i Pokémon cromatici sono presenti in gioco e sono visibili sulla mappa effettivamente come cromatici (sia con il Pokémon di colore diverso rispetto a quello usuale, sia con un’aura esclusiva, ovvero delle stelline attorno ad esso).
È stata comunque un’ottima esperienza, nonché una buona occasione per provare alcuni dei titoli che aspettavo personalmente.
E voi cosa ne pensate? Fateci sapere nei commenti cosa pensate di questo Post-E3 e dei giochi mostrati nei commenti qua sotto.
Classe 1994, nintendaro dalla nascita. Ha quasi finito l’album delle figurine Pokémon uscito nel lontano 1999, e da allora è alla ricerca del Mew mancante. Ha iniziato a giocare a Pokémon con Oro quando ormai era già uscito Cristallo, ma da allora non si perde un’uscita della saga. Odia scrivere bio abbastanza sarcastiche in due righe.