Pokémania è la mostra sui Pokémon di cui avevamo bisogno

Una mostra interamente dedicata a Pokémon, soprattutto in Italia, non è cosa da tutti i giorni. L’ho capito ben prima di trovarmi di fronte ai cancelli del WOW Spazio Fumetto di Milano in attesa di visitare Pokémania, un pomeriggio sul calare di settembre in cui l’afa sembrava averci finalmente dato un taglio.

In brevissimo, per chi non conosce il WOW Spazio Fumetto, si tratta di un museo nel profondo est milanese che dalla sua fondazione nel 2011 è riuscito a guadagnarsi un ruolo di primo piano nel settore proponendo mostre, eventi, incontri, proiezioni e molto altro a tema fumetto e animazione. Non solo: frequentissimi sono i contatti con aree tematiche vicine quali cinema, letteratura, televisione e appunto videogiochi.

Come ci spiega Alberto Brambilla, il giovanissimo curatore della mostra (che, lo ricordiamo, è a ingresso gratuito ed è visitabile fino al 2 ottobre 2016), Pokémania nasce da una constatazione: “Con l’arrivo di Pokémon GO i mostriciattoli sono tornati sulla bocca di tutti: abbiamo pensato fosse naturale dedicare loro una mostra, in un momento in cui l’interesse del pubblico è tornato a livelli altissimi.”

La mostra non è però un semplice tentativo di cavalcare l’onda, proponendo una cura e una vastità negli argomenti trattati degni di uno dei re dei videogiochi. Nonostante l’obiettivo relativamente limitato: come ammette lo stesso Brambilla “mi sono fermato ai giochi di I generazione, ed è in parte il motivo per cui la maggior parte delle informazioni proposte riguarda quel periodo. Ma trattando un argomento così vasto, come accade in ogni ambito, un focus sulle origini è fondamentale.”

Strutturata attraverso numerose cornici, ciascuna ricca di immagini e descrizioni di passaggi chiave della saga e dei giochi di I generazione, durante la visita di Pokémania non mancano momenti di spudorata nostalgia. Grazie ad accordi con la defunta casa editrice Diamond abbondano infatti articoli, giornalini e poster risalenti all’epoca d’oro a cavallo dei due millenni. Ve lo ricordate Pokémon Fanbook? Qui lo potete trovare ancora.

Tra immagini storiche come le copertine giapponesi di Rosso e Verde e informazioni spesso lontane dalle classiche curiosità (sapevate, ad esempio, che il Team Rocket è ispirato al Trio Drombo di Yattaman?) non mancano fanart dedicate alla saga: come approfondisce infatti Alberto “è una delle dimostrazioni più lampanti dell’amore dei fan per il franchise di cui sono appassionati; nel caso di Pokémon si raggiungono livelli paragonabili a pochissimi altri.”

Tra i clamorosi assenti (almeno all’apparenza) un raduno dedicato a Pokémon GO. “Volevamo che il pubblico visitasse la mostra per il piacere di scoprire i retroscena di Pokémon: quella di GO è un’esperienza coinvolgente che secondo noi avrebbe interferito con l’esposizione”.

La chiacchierata con Alberto si chiude con una considerazione che non possiamo non condividere: “Il successo di Pokémon GO ha preso alla sprovvista tutti, a partire dagli editori. Se guide dedicate all’applicazione sono entrate in circolazione abbastanza alla svelta, tutto quel materiale che avrebbe fatto la gioia di fan storici e di ritorno non è comparso o lo ha fatto in ritardo. Tra le varie iniziative una delle più significative è quella di J-POP, che con la ristampa dei primi volumi del manga di Pokémon (quelli di Adventures dedicati agli archi di Rosso, Blu e Giallo per intenderci n.d.a.) ha dimostrato di aver capito che un pubblico composto da fan di vecchia data in Italia esiste ed è ancora molto importante. Pubblico che comunque BD Kids, col manga di Nero e Bianco, aveva già coccolato.”

Pokémania, in conclusione, è promossa con lode: non solo è una mostra che porta sul piatto informazioni interessanti e un approccio quasi accademico alla materia, ma può fare anche da apripista (almeno, è quello che mi auguro con tutto me stesso) a nuove iniziative a tema Pokémon capaci di andare al di là della semplice etichetta di “gioco per ragazzi”.

Qui potete trovare il sito del WOW Spazio Fumetto, con tutti le ultime novità sugli eventi in programma. Ricordiamo che la mostra è visitabile fino al 2 ottobre tutti i pomeriggi della settimana (orario 15:00-19:00, fino alle 20:00 nel weekend) escluso il lunedì. Per raggiungere il museo basta prendere la linea d’autobus 73 da San Babila, direzione Linate, scendendo alla fermata V.le Campania V.le Corsica.