A luglio Pokémon GO, la celeberrima app di Niantic, sarà in circolazione da due anni, da quando nel luglio 2016 si impose come uno dei passatempi di riferimento di questo decennio. Due anni in cui ha contribuito, è innegabile, a rilanciare il nome di Pokémon ai livelli più nazionalpopolari, con tutto quello che ne è conseguito. Tra vari ritardi e bug, possiamo oggi festeggiare un’aggiunta a dir poco fondamentale per un software del brand Pokémon: gli scambi.
L’annuncio arriva da un post del sito ufficiale di Pokémon GO, in cui è chiarita nel dettaglio l’introduzione della meccanica Amici, di cui gli scambi fanno parte. Tale funzione permette agli allenatori di connettersi con le proprie conoscenze nella vita reale, facendo con esse scambi (ma non lotte) e interagendo indirettamente, come attraverso i pacchi amicizia.
I pacchi amicizia, riporta il comunicato di Niantic, sono ottenibili “quando fate girare un Disco foto presso un PokéStop o una Palestra. Anche se non potete aprire i pacchi amicizia che ricevete dai PokéStop, potete inviarli a un amico presente nell’elenco dei vostri amici. All’interno del pacco amicizia ci sarà una scorta di oggetti utili, che il vostro amico riceverà con una cartolina che mostra dove avete preso il pacco amicizia. I pacchi amicizia possono anche includere una sorpresa speciale: un Uovo che, quando si schiude, contiene una Forma di Alola di un Pokémon scoperto nella regione di Kanto.”
Per ogni ulteriore dettaglio vi rimandiamo al sito ufficiale.
Cosa ne pensate? Trovate soddisfacente, seppur tardivo, questo intervento da parte di Niantic per avvicinare ulteriormente la sua applicazione a quelli che sono gli standard della saga di Pokémon? Come sempre aspettiamo di sapere la vostra nei commenti.
Sogna un corso universitario per scrivere biografie sagaci in tre righe. Creatore di Johto World, segue Pokémon dal suo arrivo in Italia nel 1999. Ne ha scritto e parlato così tanto negli ultimi due decenni che un sito come questo era una conseguenza inevitabile. Amante di Nintendo in generale, parla spesso di tutt’altro.