Ieri e l’altroieri sono uscite le prime parti di un Ask the Developer agli sviluppatori di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. Oggi sono uscite le ultime due parti (quarta e quinta).
Anche in queste due ultime parti gli sviluppatori rivelano qualche informazione importante, andiamo a vedere cosa.
L’Ultramano, il potere di Link in grado di unire materiali diversi per creare veicoli e costruzioni utili era stato pensato fin dall’inizio dello sviluppo del gioco, tanto che per fare alcuni test Fujibayashi aveva iniziato a provare a costruire cose già con gli asset di Breath of the Wild, visto che quelli nuovi non erano ancora stati implementati.
Per quanto riguarda la combinazione degli oggetti tramite Compositor, Dohta e Takizawa invece rivelano che è stato impiegato molto tempo per l’implementazione proprio per via del numero elevato di interazioni possibili.
Scopriamo inoltre che la strana “colla fosforescente” che si è vista nei veicoli costruiti è stata effettivamente pensata per far capire al giocatore che le parti sono effettivamente attaccate tra loro. Apparentemente i vari tester del gioco hanno poi trovato varie soluzioni diverse tra loro costruendo diversi oggetti per svolgere la medesima attività (come ad esempio una zattera per attraversare un fiume).
Scopriamo poi che la “batteria” che si vede quando si attiva un Dispositivo Zonai è stata pensata per essere una vera e propria riserva magica, un potere sovrannaturale di una popolazione sconosciuta, contrapposto invece alla tecnologia antichissima degli Sheikah del titolo precedente. Il design (come ad esempio delle banali ventole) è stato inoltre pensato per far capire immediatamente al giocatore cosa è possibile fare con uno specifico dispositivo.
Con il numero pressoché infinito di possibili soluzioni per la stessa azione, Fujibayashi non crede però che i poteri forniti possano “rompere” il gioco in senso letterale, ma più nel senso di trovare soluzioni che loro stessi non avevano pensato. E Dohta aggiunge che è una cosa simile a quanto successo col titolo precedente: hanno creato un gioco in grado di far fare al giocatore quello che lui stesso vuole fare, e non come loro volevano che il giocatore giocasse.
Alcuni limiti per il giocatore però esistono: scopriamo infatti nella quinta parte dell’Ask the Developer che se degli oggetti sono legati e coperti da qualcosa non si potranno muovere con l’Ultramano per unirli a qualcos’altro.
Al termine dell’intervista scopriamo poi che alcuni membri del team di sviluppo hanno nel tempo guardato vari filmati di giocatori di Breath of the Wild che arrivavano a soluzioni creative per gli enigmi precedenti e sperano che sarà così anche per questo gioco.
Aonuma inoltre chiude dicendo che lui ha già completato il gioco una ventina di volte, per assicurarsi che non ci fossero bug ed errori.
Cosa ne pensate? Siete già pronti a creare qualcosa di mai visto? Come proverete a risolvere gli enigmi di Tears of the Kingdom? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti sui nostri canali social!
Classe 1994, nintendaro dalla nascita. Ha quasi finito l’album delle figurine Pokémon uscito nel lontano 1999, e da allora è alla ricerca del Mew mancante. Ha iniziato a giocare a Pokémon con Oro quando ormai era già uscito Cristallo, ma da allora non si perde un’uscita della saga. Odia scrivere bio abbastanza sarcastiche in due righe.