Pokéstorie: il fascino nostalgico del tipo Veleno

Nel mondo dei Pokémon esistono 18 tipi, incluso il recente Folletto. Ogni mostriciattolo appartiene ad almeno una di queste categorie, fino a un massimo di due, e il più diffuso è ad oggi il tipo Acqua. Ma esiste un’epoca lontana, così lontana che si perde nello scorso secolo, in cui il tipo per eccellenza era un altro: il Veleno, lo stesso che compariva nel Pokédex già con Bulbasaur e che avrebbe riunito più Pokémon in Rosso e Blu di qualsiasi altro.

Per la precisione ben 33 Pokémon di I generazione, su 151, erano almeno in parte di questo tipo. Quelli d’Acqua si fermavano a 32.
Tale abbondanza, all’apparenza inspiegabile, creò una sproporzione che solo nelle generazioni successive fu aggiustata, introducendo sempre meno mostriciattoli tossici. A tutt’oggi più di metà dei Pokémon Veleno (33 su 59) sono stati introdotti nella regione di Kanto.
Questo grafico, vergognosamente rubato a 4chan, chiarisce ulteriormente la situazione.

grafico tipi Pokémon
Un confronto tra il numero di Pokémon di un determinato tipo introdotti ad ogni generazione. La preponderanza del Veleno in I gen è evidente.

Giocando a Rosso e Blu, e in generale vivendo in prima persona quell’epoca lontana, la presenza costante del tipo Veleno si sentiva. Nei giochi ben tre capipalestra su otto (Erika, Koga, Giovanni) hanno in squadra mostriciattoli di questo tipo, benché solo uno di loro (Koga) sia specializzato. Tra i Superquattro Agatha, in teoria maestra del tipo Spettro, ha un team composto da Arbok e Golbat, con l’unica eccezione di Gengar (anch’esso in parte Veleno).

koffing tcg rocket
L’origine di Koffing: una fabbrica di armi. Appropriato per una mina navale.

Ma sono gli antagonisti per eccellenza, quello stesso Team Rocket che nell’anime era scimmiottato da Jessie e James e nei giochi uccideva Pokémon, che costituiva in un certo qual modo l’araldo di questo tipo. Koffing, Ekans, Grimer, salendo fino a Giovanni e ai suoi Nidoking e Nidoqueen. Mille volte dovevamo affrontare creature tossiche, e mille volte avevamo il sospetto che un filo rosso legasse l’organizzazione criminale a qualcosa che appariva indubbiamente contro natura.

Ed è proprio informandoci sull’origine di alcuni mostriciattoli che scopriamo dettagli interessanti in questo senso. A partire da Grimer, che stando alla sua descrizione in Giallo è ” formato da fanghi solidificati, emana puzzo di fogna. Dove passa lui non cresce più neanche la gramigna. “. Non siamo ancora ai fanghi che hanno preso vita dalle radiazioni lunari, come scopriremo in Rosso Fuoco e Verde Foglia, ma siamo sicuramente di fronte a qualcosa che sfida le leggi della natura. Lo stesso si può dire di Koffing, che si scopre originario di una fabbrica di armi nella descrizione della sua carta nell’espansione Team Rocket.

Il mondo della I generazione risulta quindi inquinato, pericoloso, in cui si fabbricano armi e si uccide. Come la Lombardia, insomma.
Con l’unica differenza che qui ci troviamo di fronte a un prodotto per bambini, un prodotto che deve prendere ancora le misure col proprio successo globale. Le generazioni successive sembrano infatti allontanarsi da queste atmosfere squisitamente cyberpunk, riducendo i dettagli cruenti di pari passo con la diminuzione di Pokémon Veleno, in particolare dalle origini discutibili. Basta fare un confronto tra Muk e Swalot: se il primo è una pila di fanghi tossici, il secondo è un grazioso blob viola col maglione a losanghe. Perfino Garbodor, letteralmente un cumulo di rifiuti, ha un’aria meno minacciosa di Muk o meno sofferente di Weezing.

Gas tossici: ennesimo prova del legame tra Team Rocket e concetto di tossicità.
Gas tossici: ennesimo prova del legame tra Team Rocket e concetto di nocività.

Prima vi avevo accennato a un filo rosso tra Team Rocket e Pokémon Veleno. In un certo qual modo potremmo spingerci a una piena identificazione fra queste due cose: per la regione di Kanto l’organizzazione capitanata da Giovanni non è altro che una minaccia, un liquame tossico che riesce ad infilarsi in diversi strati della società (non si diventa capopalestra di Smeraldopoli senza aver convinto nessuno di essere affidabili, o senza avere i contatti giusti). Sappiamo inoltre che il capo della Silph S.p.a., proprio la stessa azienda occupata dai Rocket, doveva essere un personaggio sfidabile in Rosso e Verde. Sapendo che è possibile sfidare qualcuno al solo scopo di sconfiggerlo, non è difficile intuire che in questo caso la ragione per battere il capo della Silph sarebbe potuta essere una sola: si trattava di un alleato di Giovanni, o comunque di un antagonista.

Giunti a questo punto potreste pensare che il tipo Veleno è legato solo ad accezioni negative, riuscendo a rappresentare in un certo senso il concetto di malevolenza addirittura meglio del tipo Buio. Ma non è così: un piccolo ma delizioso spin off aiuta a rivalutare la categoria. Si tratta di Pokémon Trading Card Game, titolo pubblicato nel 1998 per Game Boy Color e che traduce nel contesto del gioco di carte la classica avventura di un allenatore per la regione. Tra gli otto club presenti nel gioco, corrispettivi delle palestre, troviamo il Club Scienza. In cosa è specializzato? Nel tipo Veleno.
Ecco quindi che, per una volta, la I generazione ci offre un esempio genuinamente positivo del rapporto tra mostriciattoli tossici e umani. Quasi a suggerirci che l’inquinamento sia un amaro prezzo da pagare in nome del progresso.

Il Club Scienza in Pokémon Trading Card Game: luogo del sapere specializzato nel tipo Veleno.
Il Club Scienza in Pokémon Trading Card Game, luogo del sapere specializzato nel tipo Veleno.

In conclusione possiamo affermare che il fascino del tipo Veleno, un fascino nostalgico legato a doppio nodo a un’epoca antica, è unico. Senza dubbio uno degli elementi più intriganti della storia di Pokémon, capace di farci riflettere su alcuni elementi che sono alla base stessa di questa saga immensa e in continua espansione.

2 thoughts on “Pokéstorie: il fascino nostalgico del tipo Veleno

  1. sono il fascio che hai bloccato, anche se non ti avevo segnalato 🙂 comunque complimenti, ottimo pezzo, non avevo effettivamente notato il collegamento, pur essendo giocatore e appassionato dall’ormai lontano ’99 (pokèmon rosso in Italia) ed essere de facto il mio gioco preferito insieme a ocarina of time. Mi dispiace in ogni caso della progressiva diminuzione dei mostri di tipo veleno (pare che in settima gen. saranno completamente o quasi inesistenti vista l’ambientazione) anche se il mio tipo preferito è il fuoco. Tuttavia il tipo veleno si sposa bene con la regione di Kanto perchè la più tecnologica e quindi inquinata, contrapposta a quella di Alola o Johto

Comments are closed.