Quest’anno ai The Game Awards Nintendo ha dimostrato per l’ennesima volta di avere ancora tanto da dire e di non avere nulla da temere dalle altre grandi case videoludiche: ieri sera, infatti, per la prima volta nella sua storia uno dei cavalli da battaglia della casa giapponese ha vinto l’ambitissimo titolo di Game of the Year 2017, e con lui altri tre titoli Nintendo si sono portati a casa importanti riconoscimenti.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild, infatti, il nuovo capitolo della saga di Zelda per WiiU e per Nintendo Switch, ha superato tutti i suoi avversari e si è aggiudicato il titolo di Game of the Year 2017; gli altri pretendenti erano Super Mario Odyssey, sempre di casa Nintendo, Player’s Unknown Battleground della PUBG Corp., Persona 5 della Atlus e Horizon Zero Dawn, della Sony.
Non solo: Breath of the Wild ha vinto anche il premio nelle categorie Best Game Direction e Best Action/Adventure Game, mentre Super Mario Odyssey vince il titolo di Best Family Game e Mario + Rabbids Kingdom Battle vince nella categoria Best Strategy Game.
La serata, insomma, arricchita anche dalle performance della Game Awards Orchestra, è stata completamente dominata da Nintendo, che dopo quelli che tanti hanno definito “i tempi bui di WiiU” va a vincere con i tre titoli principali per ora usciti sulla sua nuova console. Potete vedere le performance musicali e la dichiarazione del vincitore sul loro canale Youtube.
E non è tutto: ai Game Awards Nintendo ha anche annunciato un nuovo titolo per Switch, l’attesissimo Bayonetta 3, un annuncio un po’ in sordina per alcuni, che sicuramente dà da pensare: se la Grande N può permettersi di annunciare un gioco così, cosa hanno in serbo per noi?
Dunque, che ne pensate? Avete giocato a The Legend of Zelda: Breath of the Wild, e pensate che si sia meritato il Game of the Year 2017? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti.
Classe 1994, universitaria disperata, Pokéfan dal lontano 2003 e da Rubino. Appassionata di storie (che siano libri, serie tv, mitologia o giochi di ruolo), le piace scrivere di ciò che la appassiona, e la sintesi non è certo il suo dono.