[RECENSIONE] Leggende Pokémon: Z-A, bene ma non benissimo, male ma non malissimo

Ho recentemente finito anche il post-game di Leggende Pokémon: Z-A ed è quindi il momento di tirare le dovute conclusioni per quello che molto probabilmente sarà l’ultimo titolo della serie principale di nona generazione (no, mi dispiace, Champions non sarà serie principale, come non lo è ad oggi HOME).

Inizio col dire che, a mio parere, Leggende Pokémon: Z-A non è un titolo rotto al livello di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente. Una doverosa nota a margine: questi ultimi sono stati “aggiustati” con l’ultimo update di sistema della console, nel senso che ora non si avviano nemmeno e crashano il 35% delle volte, così non dovete neanche fare lo sforzo di pensare di giocarli. Ma torniamo a Z-A: è un buon titolo? Come sempre, ci sono lati positivi e negativi.

Sia chiaro, secondo me continua a rimanere un titolo tendente al “buono” (o, per metterla in termini di voti veri e propri, è un “sufficiente tendente al buono“, più che un “buono ma…”), soprattutto per gli standard di Pokémon, ma certi aspetti negativi sono abbastanza difficili da ignorare. E no, non parlo della grafica, su quello ci ho fatto l’abitudine fin da quando Pokémon era in 2D e in bianco e nero. Parlo proprio di alcune idee alla base del titolo.

IGN 7.8/10 too much Lumiose City

Sì, sì, lo so, sono consapevole che sto aprendo questo paragrafo con un meme morto da anni, ma devo farlo. Perché di fatto è vero: il concept di ambientare tutto il gioco all’interno di una singola città può essere valido su titoli come Detective Pikachu, dove ci si muove solo in ambienti specifici legati alla trama, o Pokémon Battle Revolution dove l’esplorazione non esiste nemmeno, ma non funziona in un titolo Pokémon principale. Sì, può essere divertente salire sui tetti per esplorare la città da un’altra prospettiva, esiste l’Acquedotto di Luminopoli e un paio di zone selvagge “cambiano” leggermente l’aspetto avanzando nella trama, ma Luminopoli quella è, e quella rimane. Per tutto il gioco. E alla lunga questa cosa stanca parecchio. Sia chiaro, la componente esplorativa in Pokémon non è mai stata una meccanica principale dei giochi come lo è invece per un The Legend of Zelda, ma non è mai stata neanche relegata sullo sfondo: c’era, era presente, e dava anche qualche ricompensa interessante (basti pensare al classico Mewtwo nella Grotta Celeste o, per rimanere in tema Kalos, la Grotta Climax contenente Zygarde in Pokémon X e Y, entrambi luoghi totalmente opzionali che però esistono). Qua invece sembra che questa componente sia stata esclusa quasi del tutto, se si escludono quei “momenti parkour” tra un tetto e una impalcatura per recuperare qualche strumento (spesso) inutile.

120 e passa quest che in realtà sono 3

Un altro punto debole del gioco sono le missioni, sia primarie che secondarie. Per quando riguarda le quest secondarie, salvo qualche sprazzo di ingegnosità, si possono raccogliere in tre categorie: mostra un Pokémon specifico (che o è particolarmente frustrante da ottenere – come la variante XL di Pumpkaboo – oppure è già stata trovata per puro caso e quindi la quest è già finita), segui Pokémon/personaggio, lotta contro Pokémon/personaggio. E solo l’ultima tipologia di quest ha, qualche  rara volta, qualche idea buona, come per esempio le lotte 1v1 che richiedono di usare un Pokémon specifico.

Passando invece alle quest principali, ne esistono anche qui di tre tipi. Le due tipologie di quest principali più intriganti sono le lotte contro i Pokémon megaevoluti, una reminiscenza delle lotte contro i boss di Leggende Pokémon: Arceus, in cui è necessario picchiare tanto un Pokémon molto più forte del normale in grado di lanciare anche mosse diverse dal solito, e le missioni relative alla Royale Z-A. Ripetitive, anche queste, ma basate sulla nuova meccanica di lotta in tempo reale che secondo me è molto più interessante di altre viste finora.

E poi arriva la nota dolente, con le quest che servono effettivamente per avanzare nella storia. Per l’ennesima volta il nostro personaggio giocante non è il protagonista della storia, bensì il deuteragonista. Che sarebbe un twist interessante, non fosse che lo abbiamo già visto in tempi molto recenti: prima con Sole e Luna e Ultrasole e Ultraluna, che sono di fatto la storia di Lylia, di cui noi siamo soltanto la guardia del corpo; e poi, per giunta in questa stessa generazione, con Scarlatto e Violetto, con la storia di Pepe alla ricerca del suo genitore, con la versione femminile di Goku e una tecnica informatica che si uniscono alla “scampagnata”, e nei due DLC con la storia di Riben, di cui noi potremmo addirittura essere gli antagonisti. Ovviamente in tutti questi casi il giocatore ha più “tempo a schermo” del vero protagonista, ma queste sono esigenze di gioco, più che di trama; il punto rimane: anche stavolta siamo accompagnatori, privi di una storia nostra, destinati ad aiutare e a trionfare per completare la storia di qualcun altro.

Ryon, Villy e personaggi malvagi che non lo sono

Torniamo quindi a Leggende Pokémon Z-A: il protagonista della storia è Ryon/Villy, cosa anche sottolineata dal fatto che la primissima vera immagine del DLC di Z-A è la seguente:

LPZA DLC Ryon e Villy

E, ad aggiungersi alla beffa, è il fatto che Ryon/Villy non sia neanche un protagonista “utile”. È lui/lei a fondare il Team MZ, a “reclutarci” per uno spot che poi metterà in moto tutto quanto, a fare un debito con la mafia che poi dovremo saldare facendo lavoretti (e su questo punto tornerò anche più avanti): insomma, è sempre lui/lei a mettere in moto quasi tutti gli eventi della storia. E dico “quasi” solo perché una piccola parte è colpa di AZ ed Elisio. Ma tutto quello che combina accade “out of bound“, tranne una cosa: fallire nel momento clou della storia (come Dandel in Pokémon Spada e Scudo, ma almeno lui non era il protagonista). E qui arriva la ciliegina sulla torta dei miei problemi con la figura di Ryon/Villy.

Rifacciamo il punto della situazione: la motivazione reale per cui viene indetta la Royale Z-A è quella di trovare il più forte utilizzatore della megaevoluzione, colui che possa controllare il potere di Floette Fiore Eterno e sconfiggere Agne, questa entità che “vive” dentro alla Torre Prisma e creata da AZ secoli prima, risvegliatasi dopo gli eventi di Pokémon X e Y e causa diretta della megaevoluzione ferox. Colui che raggiungerà il rango A nella Royale Z-A diverrà così il “selezionato” da Floette. Ma nella storia sia il giocatore che Ryon/Villy raggiungono quasi contemporaneamente il rango A. Tra l’altro, chi sarebbe la persona sconfitta da Ryon/Villy? Ci viene esplicitamente detto che l’unica altra persona a parte noi due vicina a quel rango è Gris, sconfitto proprio dal giocatore. Arrivati entrambi al rango A, in ogni caso, in pieno stile Pokémon, serve la classica lotta 6v6 contro il rivale per capire chi sia il più forte tra i due. Che, ovviamente, si rivela essere il giocatore.
Ma è proprio a questo punto che Ryon/Villy non ci sta, prende comunque il Floette e inizia a salire sulla Torre “perché sì”, perché in uno sprazzo di eroismo deve essere lui/lei a finire la storia, almeno per una volta. Ma ricadiamo subito nello schema prestabilito: Agne ovviamente si attiva e tocca a noi (e a Zygarde che decide di megaevolvere a casissimo) risolvere per l’ennesima volta il casino.

Solita struttura, quindi, con un cast di comprimari che, salvo un paio di personaggi interessanti, non è né carne né pesce. Ma la cosa che mi fa più arrabbiare è, come sempre, il fatto che il marketing di TPCi faccia pena. Ma perché lo dico qua? Semplice: perché è una questione legata a Corvin, il capo del Clan Ruggine (aka “la mafia”), che ci era stato presentato, nel suo trailer di annuncio, come una spina nel fianco per la Q-Asar Inc. e di conseguenza anche per il Team MZ. Ma a conti fatti non è malvagio, è solo incompreso (citazione obbligatoria): ok, presta soldi a Ryon/Villy e giustamente li rivuole indietro, ma poi? Continua inspiegabilmente ad aiutarci, esattamente come ogni altro personaggio secondario del gioco. Altro che spina nel fianco, anzi, si vede bene in certe cutscene come lui tenga a tutta la città e in particolare ai suoi amici, oltre che ai sottoposti.

Lotte in tempo reale: come ti cambio la formula del gioco

Ok, ma dopo tutte queste lamentele, perché ritengo questo titolo tendente al buono? Presto detto: le due meccaniche fondamentali del gioco sono invece molto interessanti e, salvo una sbavatura non proprio di secondo piano, ben fatte. Ma andiamo con ordine, iniziando dalla meccanica più evidente dell’intero gioco, ovvero le lotte in tempo reale.

Queste cambiano radicalmente la formula di Pokémon (tradizionalmente un classico GDR a turni, anche nel caso dell’unica altra eccezione), portandolo ad essere più simile a uno Xenoblade che a un gioco Pokémon: ogni mossa ha infatti un proprio tempo di ricarica, un tempo di carica dopo averla selezionata, un raggio di azione, effetti anche diversi da quelli della serie principale… insomma, un rinnovamento del gioco in chiave più dinamica (che però dubito vedremo nei giochi futuri, visto che già Champions tornerà alla formula classica delle lotte) e funzionale al titolo stesso. Già, perché metà della storia, ruotando attorno alla meccanica della Royale Z-A, risulterebbe a mio avviso troppo lenta per funzionare.

La nuova tipologia di lotta richiede quindi, per lo meno se giocate online (cosa che per una volta mi verrebbe da consigliare), nuove strategie rispetto alle solite viste in passato.
Vero, “Terremoto goes brrrrr!” funziona anche qua, ma vi dico solo che il meta attuale ha grossi problemi con i tipi Elettro, che possono usare Carica di nascosto e poi infliggere parecchi danni. Ma a chi la do a bere? Floette Fiore Eterno megaevoluto e si sparano raggi laser per tutta l’arena!

Menzione ulteriore per le lotte contro i Pokémon megaevoluti ferox che cambiano ulteriormente le dinamiche di gioco riprendendo le lotte contro i Pokémon regali di Hisui e aggiungendo attacchi in grado di coprire l’intera arena (in certi casi) da schivare al momento giusto, sebbene alcune di queste lotte risultino molto facili.

Royale Z-A: un edificio lotta diffuso per tutto il gioco

E arriviamo all’ultimo punto, la Royale Z-A, un elemento costante per tutta la trama e anche oltre: come detto prima, infatti, per proseguire nella storia è necessario scalare i ranghi della Royale Z-A, questo torneo che si svolge di notte a Luminopoli in cui è necessario sconfiggere quanti più Allenatori possibili per poi affrontare l’equivalente di un Capopalestra (più o meno, Zach non è proprio a quei livelli) e salire al grado successivo. Certo, durante la storia ci fanno “barare” e saltare 15 gradi in una volta sola; questo salto serve ovviamente per accelerare il gioco, ma ce la ritroviamo anche come “penitenza” nel post-game, in quanto la Royale Z-A rimane anche una volta finita la storia principale col nome di Royale Z-A infinita, ed è necessario affrontarla più volte per sbloccare alcune ricompense (tra cui, guarda caso proprio dopo 15 vittorie, Floette Fiore Eterno).

Ovviamente sono presenti delle sfide aggiuntive, come ad esempio sconfiggere un certo numero di Pokémon con mosse di un determinato tipo o far partire le lotte quando l’avversario non si è ancora accorto del giocatore, che sono utili per ottenere più punti e medaglie. I punti sono necessari per ottenere un biglietto per la promozione (ovvero il “pass” per sfidare il successivo Allenatore per passare di rango o, nella Z-A Royale infinita, l’Allenatore di turno più forte del normale), mentre le medaglie saranno convertite al termine della notte in denaro. Utile per comprare megapietre, strumenti, ma soprattutto vestiti (perché ricordiamolo, ora siamo in Francia, quindi è tornata la moda e abbiamo degli abiti decenti).

Inutile dire come con questa modalità mi sia divertito abbastanza, ma anche arrabbiato, visto che in certi punti del gioco la funzione di aggancio del bersaglio per impartire gli ordini al mio Pokémon ho trovato che funzionasse malino, non agganciandomi il bersaglio corretto o facendo fare al mio Pokémon dei giri strani (quando non si incastrava in qualche angolo) per arrivare di fronte all’avversario.

Un pensiero finale

Il gioco è sufficiente tendente al buono, va bene, ma una cosa non torna: perché annunciare i DLC a settembre, quando il gioco non è ancora uscito? Perché escono due mesi dopo l’uscita del gioco? Questi aspetti sono l’ennesima conferma di quanto dico da anni (e che ho ribadito già anche in questo articolo): che il brand numero uno al mondo ha seri problemi di marketing. In un periodo dove già si stava discutendo dei prezzi dei giochi di Nintendo Switch 2, era così necessario dire che per il titolo da 70€ sarebbe poi servito un DLC da altri 30€ per renderlo completo? A mio avviso, no.

Ma dal momento che il DLC non è ancora uscito e tutto sommato la storia di Leggende Pokémon: Z-A sembra di per sé completa, assicuro i lettori che queste discussioni, per quanto mi lascino l’amaro in bocca, non sono state considerate ai fini del mio giudizio sul gioco.

Cosa ne pensate? Avete giocato Leggende Pokémon: Z-A? Come lo avete trovato? Fateci sapere la vostra, come sempre nei commenti ai nostri canali social!