Sono sopravvissuto all’ennesimo Milan Games Week: credo si possa riassumere così il weekend dell’ultima settimana di settembre, dal 27 al 29. Ma questa volta, sono contento. Sono contento perché ho avuto la possibilità di salire sul palco di Nintendo domenica pomeriggio per un’ora tutta dedicata a Pokémon Spada e Pokémon Scudo insieme anche ad altre community, inclusi i nostri amici di Pokémon Central.
Partirò però dalle mie impressioni personali, cominciando con un’opinione credo un po’ impopolare: a differenza di Cartoomics ritengo che andare in fiera tutti e tre i giorni senza un obiettivo specifico (giochi da provare, influencer da incontrare, tornei o altro) sia eccessivo. Questo perché, in rapporto alla fiera fumettistica, trovo che si riesca a vedere tutto quello che viene offerto in molto meno tempo.
Non stupisce quindi che io sia andato fisicamente alla Milan Games Week solo sabato e domenica, saltando (non solo per questo motivo) la giornata di venerdì che, a quanto mi è stato riferito, ha avuto anche un’affluenza più bassa del solito.
Nei due giorni in cui sono stato a Milan Games Week, però, gli ingressi sembravano in linea con quanto visto nelle edizioni precedenti. Nonostante la folla, sono comunque riuscito a provare alcuni dei giochi esposti allo stand Nintendo: Mario e Sonic ai Giochi Olimpici 2020, The Witcher 3, la collection di Spyro, Astral Chain. Non ho provato (anche se erano presenti) Luigi’s Mansion 3, Pokémon Spada e Scudo o Zelda Link’s Awakening perché li avevo già provati al Nintendo Post-E3, preferendo lasciare così il mio posto ad altre persone che non avevano ancora potuto provare le varie demo.
Lo stand Nintendo, pur essendo quello (per i miei gusti videoludici) coi titoli più interessanti, era però a mio avviso studiato un po’ male: a causa del fatto che alcune postazioni di gioco (e relativa coda) erano rivolte verso l’interno dello spazio sotto al palco, questa zona rischiava di essere fin troppo affollata. Discorso analogo per l’area dell’accesso al palco stesso.
Qualche ulteriore critica la muoverei anche all’organizzazione della fiera: il prezzo di quest’anno era eccessivamente alto (da notare che in questa edizione non erano previsti abbonamenti), soprattutto considerato che uno dei tre padiglioni occupati dalla Milan Games Week era semivuoto e più della metà delle bancarelle non erano per nulla collegate ai videogiochi. Secondo me è un bene espandere gli orizzonti della fiera, ma senza esagerare. Nota negativa anche per quanto riguarda lo stand di GameStop: a differenza degli anni precedenti, il negozio non esisteva. Quindi bisognava essere già al corrente di cosa dover comprare (da una lista di titoli non proprio vasta) quando si arrivava al bancone.
Nonostante tutto, ho trascorso due giorni belli a Milan Games Week, insieme (come già detto) ai colleghi di Pokémon Central. La parte sul palco di Nintendo credo sia stata la migliore ed è andata bene: un rapido commento ad alcuni trailer, poi un quiz su Pokémon Spada e Pokémon Scudo svolto con tre persone dal pubblico che per prenotarsi dovevano pronunciare i nomi degli starter di Galar, domande al pubblico (con attimi di panico quando un bambino, con tutta la sincerità che un bambino potrebbe avere, ha candidamente ammesso di aver giocato ad alcuni titoli su emulatore) e un saluto finale con distribuzione di adesivi e spille che hanno avuto moltissimo successo. Era anche la mia prima esperienza sul palco ed è stata una bellissima occasione per capire cosa si prova dall’altro lato della barricata. Spero davvero di poter ripetere in qualche altra occasione.
Piccola chicca: dietro le quinte ho incontrato Sio di Scottecs, che sarebbe dovuto poi salire sul palco poco dopo di noi per una dimostrazione del suo gioco, Super Cane Magic ZERO.
Il prossimo appuntamento è quindi all’edizione del prossimo anno: quali sorprese arriveranno a Milan Games Week 2020? Quali giochi si potranno provare? E voi, siete stati in fiera? Che cosa avete portato a casa? Siete passati allo stand Nintendo? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti qua sotto.
Classe 1994, nintendaro dalla nascita. Ha quasi finito l’album delle figurine Pokémon uscito nel lontano 1999, e da allora è alla ricerca del Mew mancante. Ha iniziato a giocare a Pokémon con Oro quando ormai era già uscito Cristallo, ma da allora non si perde un’uscita della saga. Odia scrivere bio abbastanza sarcastiche in due righe.