Zelda Goddess Collection: cronache di una saga leggendaria

Lo confesso, prima di essere un fan di Pokémon, ma solo dopo essere un fan sfegatato della saga di Metroid (esigo il mio Prime 4 ora, anche se so bene che è impossibile), sono anche un fan della saga di The Legend of Zelda. Ed è per questo che quando nel 2013 venne annunciata la traduzione in inglese del volume intitolato Hyrule Historia (uscito in Giappone nel 2011 in occasione del venticinquesimo anniversario della saga) io colsi la palla al balzo e lo comprai subito: e così entrai in una spirale che mi spinse a comprare tutti i volumi successivi della Goddess Collection.

Due dei publisher che hanno contribuito alla pubblicazione in Occidente della saga: Magazzini Salani per l’edizione italiana, Dark Horse per quella in lingua inglese

Prima di andare avanti con l’articolo, devo però fare due avvertimenti. Il primo è che l’articolo potrebbe contenere, direttamente o indirettamente, spoiler sull’intera saga, o su uno specifico gioco. Inoltre, per scelta personale (primo, ma non unico, motivo è l’assenza di una versione italiana della Hyrule Historia) ho comprato i volumi della Goddess Collection tradotti e editi da Dark Horse, quindi in lingua inglese, e non le versioni italiane pubblicate da Magazzini Salani, per cui se dovessi usare i titoli dei volumi o altri termini in lingua inglese invece che in italiano, scusatemi in anticipo.

I volumi della Goddess Collection sono stati pubblicati in due momenti differenti: in occasione del venticinquesimo e del trentesimo anniversario della saga

Goddess Collection: tre o quattro volumi?

Prima di andare ad analizzare e commentare i volumi che compongono la collezione, c’è da chiarire una questione: quanti volumi compongono questa collezione? Tre o quattro? E se fossero solo tre, quali?

La Hyrule Historia è il primo dei volumi ad essere stato pubblicato (risale infatti al 2011, come già accennato prima), in occasione del venticinquesimo anniversario della saga, mentre Arts & Artifacts, Encyclopedia e Creating a Champion sono stati pubblicati in un arco di tempo ridotto (tra il 2016 e il 2017, almeno per il Giappone; l’ultimo è uscito negli scorsi giorni in lingua inglese) questa volta in occasione del trentesimo anniversario.
Inoltre, senza entrare troppo nei dettagli, la Encyclopedia aggiorna (e in alcuni punti sostituisce) alcuni contenuti della Hyrule Historia. Ma d’altro canto Creating a Champion non sembra avere lo stesso stile dei volumi precedenti, sia nella copertina che nei contenuti (infatti in questo si parla solo di The Legend of Zelda Breath of the Wild, mentre negli altri si parlava di tutti i giochi usciti fino a quel momento). È per questi motivi che sorgono dei dubbi su quanti, e soprattutto quali, volumi compongano la Goddess Collection.

Ma in nostro aiuto arriva proprio una frase scritta nella Encyclopedia:

The timeline can be interpreted in a number of ways, and may change depending on new discoveries that have come to light and on the player’s imagination.

Siccome la timeline è soggetta a variazioni, anche i volumi possono essere soggetti a aggiornamenti, e ciascuno può scegliere quale sia il volume corretto: la Goddess Collection è composta da tutti i libri che una persona ritenga siano validi. Secondo me è composta, ad esempio, da tre libri e mezzo: i tre volumi del trentesimo anniversario, e i contenuti della Hyrule Historia che non sono stati toccati dall’aggiornamento avvenuto con la pubblicazione dell’Encyclopedia. Ma questa è solo una mia interpretazione, un altro lettore potrebbe farne una diversa.

Goddess Collection volume uno: Hyrule Historia

Hyrule Historia, ovvero quando tutto ha avuto inizio

  • Titolo completo The Legend of Zelda: Hyrule Historia
  • Numero di pagine 276
  • Prezzo di copertina 34.99$

Il primo volume della Goddess Collection è il “volume verde” della Hyrule Historia. Uscito in concomitanza con The Legend of Zelda: Skyward Sword, ha una particolarità: è l’unico della serie ad avere a fine libro un capitolo speciale del manga scritto da Akira Himekawa, che funge da prologo al gioco appena nominato.

Osservando l’indice, possiamo notare come il volume sia suddiviso in 3 sottosezioni (più il suddetto manga speciale a fondo libro):

  • The Legend Begins – The world of Skyward Sword
  • The History of Hyrule – A chronology
  • Creative Footprints – Documenting 25 years of artwork

La sezione The Legend Begins comprende una ricca e dettagliata panoramica su The Legend of Zelda: Skyward Sword, e contiene numerosi bozzetti e appunti riguardanti lo sviluppo dei personaggi, dei luoghi e dei nemici di quel gioco.

La sezione seguente, The History of Hyrule, riporta il primo tentativo di dare un senso logico e temporale alla timeline in maniera ufficiale, dalla creazione di Hyrule fino al gioco (o, meglio, ai giochi) più distante temporalmente dall’inizio della storia. È infatti in questo volume che veniamo ufficialmente a conoscenza del fatto che col finale di The Legend of Zelda: Ocarina of Time la storia prende non due, ma ben tre strade separate.
Ovviamente, in questa sezione, sono riportate anche le informazioni che si ricavano dalle varie introduzioni dei giochi della saga, non solo gli avvenimenti accaduti o che vengono narrati al protagonista durante le sessioni di gameplay.

Infine, in Creative Footprint, troviamo, come in The Legend Begins, numerosi artwork e appunti di sviluppo, ma non di un singolo gioco, bensì di tutti (o quasi) i giochi usciti nei primi 25 anni della saga. Concept art, bozze, appunti, schizzi, design preliminari che arrivano da ogni gioco della saga (ad eccezione di alcuni giochi, come quelli rilasciati sulla console Philips CDi). È inclusa a fine sezione una sorta di catalogo dei giochi, in cui sono incluse le varie copertine e alcuni appunti su edizioni speciali e alcuni (più o meno rari) spin-off, come Link’s Crossbow Training o l’effimero BS The Legend of Zelda.

Poco prima del manga, in chiusura a tutto, una breve lettera di Eiji Aonuma indirizzata ai lettori e ai fan della serie completa il primo volume della Goddess Collection.

A mio avviso, le parti più interessanti della Hyrule Historia sono la prima e la terza: ho passato ore a sfogliare quelle pagine, intrigato da dettagli che a prima vista non avevo ancora scorto, o interessato a un qualche appunto di sviluppo di un gioco che poi non è stato messo in pratica.

Goddess Collection volume due: Arts & Artifacts

Art & Artifacts, ovvero l’Arte di una Leggenda

  • Titolo completo The Legend of Zelda: Art & Artifacts
  • Numero di pagine 416
  • Prezzo di copertina 34.90€

Il secondo volume della Goddess Collection è il “volume rosso” dal titolo Art & Artifacts. Uscito anche in Italia e intitolato The Legend of Zelda: L’arte di una Leggenda – Il libro ufficiale Nintendo.

Osservando l’indice, possiamo notare come anche questo volume sia suddiviso in 3 sottosezioni:

  • Masterpiece Gallery – Illustrations from The Legend of Zelda to Tri Force Heroes
  • Character Illustrations – Friends and foes
  • Temple of Time – The first thirty years

Il volume Art & Artifacts si apre con una sezione (Masterpiece Gallery) che raccoglie illustrazioni relative a tutti i giochi della serie, alcune già viste nella Hyrule Historia, ma molte altre nuove ed esclusive. I disegni riportati non sono relativi allo sviluppo dei giochi, ma veri e propri artwork (alcuni anche usati in altri media, come le copertine dei giochi, o come materiale pubblicitario), alcuni addirittura full page o a doppia pagina.

La seconda sezione del libro, Character Illustrations, è invece dedicata alle illustrazioni specifiche dei personaggi e delle creature presenti nei vari giochi: Link, Zelda, Ganon(dorf), ma anche Moblin, Stalfos, i Sette Saggi, Epona e Skull Kid, oltre che a una raccolta di raffigurazioni di tutti gli oggetti presenti in ciascun titolo della serie.

Temple of Time raccoglie invece diverse informazioni interessanti: copertine e date di uscita di tutti i giochi, pixel art e frame dei personaggi da alcuni giochi, nonché una ulteriore galleria di alcuni artwork speciali (alcuni dei quali provenienti proprio da Breath of the Wild, che alla data della pubblicazione del volume in Giappone non era ancora uscito.

Art & Artifacts si chiude infine con una intervista a Yusuke Nakano, Yoshiki Haruhana, Satoru Takizawa e Takumi Wada, quattro illustratori e designer di Nintendo che hanno contribuito anche alla saga di Zelda coi loro lavori.

Goddess Collection volume tre: Encyclopedia

Encyclopedia, ovvero tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere

  • Titolo completo The Legend of Zelda: Encyclopedia
  • Numero di pagine 320
  • Prezzo di copertina 34.90€

Il terzo volume della Goddess Collection è il “volume blu” della Encyclopedia. Come il precedente, anche questo è stato pubblicato in Italia, col titolo The Legend of Zelda: Enciclopedia di Hyrule – Il libro ufficiale Nintendo.

Osservando l’indice, possiamo notare come il volume sia suddiviso in 3 sottosezioni:

  • Historical Records – The world of The Legend of Zelda through the Ages
  • Database – An alphabetical archive of information
  • Archives – Information and notes on each game

In Historical Records troviamo prima di tutto un rimaneggiamento della timeline presente nella Hyrule Historia (a mio avviso questa timeline è più coerente della prima, ma questa è un’altra storia, che esula dai fini di questo articolo, e quindi non mi ci soffermerò oltre), ma è soprattutto la sezione dove si può trovare un’analisi dettagliata dei personaggi principali attraverso le varie ere, una serie di informazioni sui vari reami, le razze e le mappe: interessante soprattutto la parte in cui si confrontano i punti di interesse famosi di Hyrule attraverso le varie ere e la loro posizione nei vari giochi. Sono anche presenti pagine di analisi sulla cultura di Hyrule, pagine in cui vengono descritte le varie armi (e in alcuni casi la loro storia), l’equipaggiamento e i mostri.

Il Database invece, la sezione più corposa del libro, è anche quello che dà il nome al volume: una lunga lista di tabelle ordinate in ordine alfabetico in cui si possono trovare informazioni su tutto quello che è presente nei giochi, dalle città ai Dungeon, passando ovviamente per oggetti, nemici e mostri.

Infine Archives aggiunge un’ulteriore serie di informazioni alla serie, ricavate anche dallo sviluppo dei vari giochi: troviamo infatti mappe, appunti degli sviluppatori, schede che raffigurano le relazioni tra i vari personaggi. Sono incluse brevi descrizioni di giochi molto rari, come il Game & Watch di Zelda, e le apparizioni di Link e Zelda o riferimenti alla saga in giochi esterni, come la serie di Smash o Skyrim per Switch.

Chiude il libro un’intervista a Eiji Aonuma sulla crescita della serie e le attese dei giocatori.

A mio avviso, fra i quattro volumi della Goddess Collection è il più interessante e particolare, soprattutto se a qualcuno (come me) piace analizzare nei minimi dettagli ogni singolo gioco giocato.

Goddess Collection volume quattro: Creating a Champion

Creating a Champion, ovvero l’arte di Breath of the Wild

  • Titolo completo The Legend of Zelda: Breath of the Wild – Creating a Champion
  • Numero di pagine 424
  • Prezzo di copertina 39.99$

Il quarto e, almeno per ora, ultimo volume della Goddess Collection è il “volume bianco“: Creating a Champion.
Questo volume è, a differenza dei precedenti, dedicato al solo Breath of the Wild.

Osservando l’indice, possiamo notare come il volume sia suddiviso in 4 sottosezioni:

  • Illustrations
  • Development
  • History
  • Back to our Roots: Building the world of Breath of the Wild

Così si apre Illustration

Illustration riporta, nella prima sottosezione, una serie di artwork (promozionali e non) basate su The Legend of Zelda: Breath of the Wild e i suoi due DLC. La seconda parte della sezione, Character Art, si focalizza soprattutto sui personaggi (Link, Zelda, Calamità Ganon e i quattro Campioni).

…per passare poi a Development

Development, la seconda sezione del volume (nonché la più estesa), raccoglie diversi bozzetti, artwork e disegni creati durante lo sviluppo del gioco, rigorosamente suddivisi per categorie (personaggi, creature, armi, oggetti e location), spesso accompagnate da note o appunti degli sviluppatori.

History

History riporta invece numerose informazioni sul passato della Hyrule di Breath of the Wild, dai diecimila anni prima dell’inizio della storia al presente, passando per la catastrofe avvenuta un secolo prima dei fatti giocati. Molte delle informazioni riportate sono ricavabili dal gioco (dialoghi, libri, e quant’altro), altre arrivano invece da design creati durante lo sviluppo.

…e infine, Back to Our Roots.

La parte finale del volume, Back to Our Roots, riporta infine delle interviste a persone direttamente coinvolte con lo sviluppo del gioco: Hidemaro Fujibayashi (direttore), Satoru Takizawa (direttore artistico), Takumi Wada (illustratore), Eiji Aonuma (produttore). È proprio in questa parte che Aonuma rivela che non è in programma l’assegnazione di Breath of the Wild a una specifica timeline, affinché sia il giocatore a stabilirlo usando la sua fantasia.

Un volume dedicato interamente a Breath of the Wild, caldamente consigliato a chi ha letteralmente divorato quel gioco e ne vorrebbe ancora.

Nintendo, quante rupie vuoi per questi libri?

Consigli per gli acquisti di una collezione leggendaria

Come avete potuto leggere, quindi, la Goddess Collection è la raccolta di libri definitiva per un fan sfegatato della saga di The Legend of Zelda.
Se avete però paura dei prezzi, a mio avviso i volumi imprescindibili sono la Encyclopedia e Creating a Champion, il primo perché raccoglie letteralmente tutto quello che un appassionato della saga dovrebbe conoscere, e il secondo perché riporta informazioni dettagliate sull’unico gioco non trattato negli altri tre. E in più sono riportati, secondo me, i disegni migliori fra tutti i volumi. Dopodiché, se questi due volumi non fossero sufficienti, consiglierei prima l’Art & Artifacts e solo per ultimo la Historia.

“Apri gli occhi…”

Ed ora, per concludere, una carrellata di alcune delle, a mio avviso, più belle, significative o simpatiche immagini dall’ultimo volume della collezione.