Junichi Masuda risponde a nuove domande su Pokémon: Let’s Go

Recentemente Junichi Masuda ha fatto un breve tour in Europa. Durante questo tour ha anche partecipato a diverse interviste (cosa non nuova per lui) che stanno iniziando ora ad essere pubblicate, come quella rilasciata alla redazione del sito Eurogamer tenuta insieme al collega designer Kensaku Nabana.

Nell’intervista Matsuda risponde a diverse domande su argomenti cari ai fan, quali il reveal di Meltan, il destino delle MN, e altri dubbi su open world, difficoltà dei giochi e il futuro della serie.

Kanto in Pokémon: Let’s Go.

Dapprima risponde al perché i due Let’s Go siano un remake di Giallo: non per il ventennale dell’uscita di Pokémon Rosso e Verde, ma perché, a suo avviso, Giallo è il gioco che potrebbe essere il più gradevole ai bambini. Il tutto reimmaginato per un’audience più moderna:

All’epoca i giochi erano in pixel-art, in bianco e nero o monocromatici. Ora c’è il televisore, che è uno dei mezzi con cui si potrà giocare, e si potrà osservare da vicino la qualità grafica. Volevamo che le persone potessero sperimentare la differenza tra la pixel-art delle origini e la nuova grafica su schermo televisivo.

Sempre a proposito della grafica, aggiunge che GAME FREAK non voleva in alcun modo creare un’atmosfera paurosa, utilizzando una grafica familiare.

A proposito della difficoltà, così risponde Masuda:

Quando abbiamo provato a pensare a come i bambini di oggi giocano, la prima cosa che ci è venuta in mente sono stati i mobile games: giochi che usi per poco tempo e magari cambi da un gioco all’altro abbastanza rapidamente. Quindi, se avessimo sviluppato un gioco per cui si sarebbero dovute trascorrere due ore prima di capire come giocare, le persone si sarebbero probabilmente annoiate e avrebbero cambiato gioco.
[…]
[A]bbiamo pensato di fare qualcosa con una progressione più semplice, e che si adattasse […] a come i bambini giocano oggigiorno.

Sempre più libertà di movimento.

Aggiunge inoltre che le mappe 3D con la possibilità di muoversi in diagonale, la possibilità di correre e i Pokémon selvatici che appaiono sulla mappa (e quindi uno può decidere se affrontarli o meno) sono metodi per accelerare il gameplay.

Per i giocatori più esperti, invece, Masuda e Nabana parlano a proposito delle combo catture, in cui catturando lo stesso esemplare di Pokémon più e più volte si ottengono diverse ricompense e benefici, oppure i Master Trainer.

Per quanto riguarda il resto del gioco (post-game o altre generazioni), in quanto i due Let’s Go sono basati su Pokémon versione Gialla, Masuda dice che ci sarà comunque da completare il Pokédex per quanto riguarda il post-game, e che per il momento non è in programma di aggiungere i Pokémon di generazioni successive, anche se afferma: “osserveremo la reazione del pubblico“.

Per quanto riguarda le MN, invece, la scelta è ricaduta sulle Mosse Segrete del Pokémon compagno perché è sempre col personaggio protagonista, ma nei giochi futuri spetterà agli sviluppatori di turno decidere che tipo di sistema implementare.

Masuda inoltre svela che il reveal di Meltan durante il Community Day di Chikorita era stato pianificato dai reparti marketing di TPCI e Niantic, nonché da lui stesso, per farlo apparire come un Pokémon carino fin dall’inizio. Inoltre conferma che se ne potranno avere esemplari multipli contemporaneamente.

Un piccolo Meltan alla riscossa.

Infine risponde a un’ultima serie di domande relative a dei dubbi che molti giocatori potrebbero avere: dice che sarebbe una bella sfida programmare un qualche tipo di IA per un gioco open-world, e si chiede se il pubblico potrebbe apprezzare un approccio simile ai giochi; inoltre afferma che Pokémon collegati ai Pokémon di prima generazione da evoluzioni cross-generation, ad esempio Cleffa o Magmortar, non saranno presenti, così come il breeding (anzi, trova triste che alcuni giocatori abbiano trascorso ore e ore di gioco a schiudere uova).

Infine, alla domanda se stia pensando a un eventuale Let’s Go ambientato a Johto, afferma:

Se tutti si divertiranno a giocare a questi giochi, forse, chissà.

Cosa ne pensate? Concordate con le parole di Masuda? Avete idee diverse? Fatecelo sapere nei commenti qua sotto.