Non solo Hyrule: guida pratica ai mondi della saga di Zelda

Quando un giocatore pensa alla saga di The Legend of Zelda, dopo aver pensato all’eroe Zelda Link, alla principessa Zelda e al malvagio Ganon(dorf), alla Spada Suprema e agli infiniti personaggi secondari più o meno memorabili (mi riferisco a voi, Navi e Tingle), si ritrova poi a pensare al setting delle epiche vicende, e solitamente pensa a Hyrule: il Castello, il Tempio della Luce e quello del Tempo, il Monte Morte, il lago Hylia, il Bosco Perduto e il Deserto Gerudo. Tutti luoghi sicuramente iconici, certo, nessuno lo mette in dubbio; ma c’è altro. Molto altro.

Mondi paralleli, viaggi, sogni e molto altro appaiono nella saga di Zelda oltre alla regione di Hyrule

Regioni vicine e lontane, regni, sogni o altri mondi?

Ed è infatti così: non tutti i titoli della saga sono infatti ambientati ad Hyrule (una Hyrule che comunque, salvo rare eccezioni, si ripresenta simile ma diversa ogni volta, proprio come la storia e i suoi protagonisti) o anche solo nel Mondo della Luce.
E non solo la geografia di questi posti è varia, ma varia è anche la loro natura. Si passa infatti dai paesi di Holodrum e Labrynna dei due Oracles, alla “Nuova” Hyrule di Spirit Tracks, passando per le oniriche dimensioni di Termina o di Koholint (da poco visitata una seconda volta in una nuova veste grafica), senza ovviamente dimenticare i mondi paralleli collegati al Reame Sacro e alla Triforza, quali il Regno del Crepuscolo o Lorule. E sta proprio qui l’accortezza degli sviluppatori della saga: dare ad ogni mondo una propria identità pur molto spesso mantenendo riferimenti ai titoli precedenti.

Il Reame Sacro, o Terra Dorata, è il luogo dove riposa la Triforza ed è un punto di collegamento tra Hyrule e diversi altri mondi

La Triforza come collegamento

Diversi sono i mondi in qualche modo collegati alla storia di Hyrule e alla saga dell’Eroe in Verde tramite il Reame Sacro, il luogo in cui, secondo la mitologia del gioco, si trova la leggendaria Triforza. Un luogo sacro, cercato da molti ma raggiunto solo da pochi individui, non sempre con intenti benevoli. Questo luogo è collegato ad Hyrule, pur non essendo fisicamente nello stesso mondo: l’unico accesso è il Tempio del Tempo, costruito dal saggio Rauru per interrompere (o almeno, quelle erano le sue intenzioni) le numerose guerre sostenute per il controllo della Triforza.
In base ad alcuni dialoghi riportati nei vari giochi, il Reame Sacro si comporterebbe da specchio dell’anima di chiunque vi risieda in quel momento: è così, per esempio, che Ganon è riuscito a corromperlo (dopo esservi stato imprigionato a seguito della sua vittoria su Link in uno dei possibili finali di Ocarina of Time), creando una sorta di caricatura maligna di Hyrule, chiamata Mondo delle Tenebre, in cui il nostro eroe si ritroverà a vagare in The Legend of Zelda: A Link to the Past nei panni di un indifeso coniglio. I luoghi di Hyrule vengono così mutati in negativo dai ricordi e dalla malvagità della ricorrente nemesi della saga: dal Castello di Hyrule si passa a una tetra piramide, covo di Ganon stesso; il Villaggio Calbarico diventa il Villaggio dei Reietti; dal Lago Hylia si passa a una cupa palude, e così via.
Ma il Mondo delle Tenebre non è l’unico mondo collegato in qualche modo al Reame Sacro: Lorule ne è un secondo esempio. Il Regno di Lorule è un vero e proprio mondo parallelo, quasi una sorta di What if…? del regno di Hyrule. Nonostante i fortissimi parallelismi, non solo geografici, tra Lorule e il Mondo delle Tenebre infatti il dominio della Principessa Hilda (una sorta di doppelganger della Principessa Zelda) è più definibile come una versione alternativa di Hyrule che, ad un certo punto della sua storia, ha “perso” la Triforza e si ritrova a gestirne le conseguenze. Insomma, Lorule è una Hyrule alternativa e speculare (ma non una sua caricatura corrotta e distorta come invece era il Mondo delle Tenebre), tanto che non solo esiste Hilda, ma anche Link ha un suo doppione: il fifone Ravio; e persino Agahnim, l’alter-ego di Ganon di A Link to the Past, ha una sorta di doppione “secoli dopo” la sua originale apparizione, con lo stregone Loruleano Yuga (e discorso analogo anche per diversi altri personaggi secondari). Il collegamento tra il Mondo della Luce (e quindi Hyrule) e Lorule è, guarda caso, uno squarcio nello spazio-tempo situato nei due rispettivi Reami Sacri.
Infine il Regno del Crepuscolo, che è collegato alla storia della Triforza in quanto è il luogo dove, eoni prima degli eventi di Twilight Princess, sono stati rinchiusi gli antenati dei Twili, colpevoli di aver causato una (ennesima) guerra per il controllo del sacro dono delle Dee, e dove vi viene bandito Ganondorf al termine di un altro dei finali di Ocarina of Time e da cui ordirà dei nuovi piani per conquistare Hyrule, anche con l’aiuto del Re del Crepuscolo Zant. Purtroppo, per quanto interessante possa essere dal punto di vista della sua storia e dei suoi abitanti, il Regno del Crepuscolo è anche il mondo alternativo di cui vediamo meno sezioni nel corso del gioco, limitate solo ad un castello e ai suoi immediati dintorni.

Link ha proprio la brutta abitudine di finire nei sogni altrui

Sogni fin troppo vividi…

Durante le imprese dei vari Link, è successo talvolta che l’Eroe in Verde si ritrovasse a vagare per regioni… inesistenti: per ben due volte infatti l’avventura non si è svolta in una dimensione “reale”, bensì all’interno di sogni e ricordi.
L’isola di Koholint, tra i due mondi immaginari, è forse quella più particolare: non tanto per i suoi luoghi (che risultano abbastanza standard per la saga di Zelda: un bosco, una palude, un cimitero, le montagne a nord della mappa, un’area lacustre… insomma, non esattamente una novità), quanto per la sua storia e i suoi abitanti. L’isola è infatti un sogno del Pesce Vento (uno spirito rappresentato sotto forma di balena bianca volante), e scomparirà una volta che Link lo avrà aiutato a risvegliarsi (questo dettaglio verrà infatti fatto presente per tutta la durata della partita); i mostri presenti nel gioco sono gli Incubi del Pesce Vento che gli impediscono il risveglio, mentre diversi abitanti dell’isola sono chiari riferimenti a ben noti personaggi della saga e non: si passa da Marin che è quasi una copia di Zelda a Tarin che è praticamente il sosia di Mario, da un Categnaccio da portare a spasso al guinzaglio a nemici che sono letteralmente dei Goomba o Kirby, arrivando addirittura ad un villaggio di animali parlanti in cui una mucca cerca di fare catfishing a un personaggio-parodia del Dr Wright usando una foto della principessa Peach.
Per quanto riguarda Termina, invece, si può definire come un “mondo-ricordo”: lo Skull Kid che ha rubato al venditore di maschere la Maschera di Majora che dà il titolo al capitolo della saga crea infatti questo mondo sulla base della sua triste storia. Prima del furto, infatti, lo Skull Kid aveva quattro amici, che purtroppo lo abbandonarono; nella mitologia di Termina queste quattro figure diventeranno i Quattro Giganti che un tempo separarono, creando delle nuove regioni, questo mondo-ricordo allontanandosi (non solo dalla città ma soprattutto dallo Skull Kid) nelle quattro direzioni cardinali, facendo così migrare anche la popolazione del luogo, in base alla propria razza di appartenenza. Gli abitanti di Termina sembrano però anche influenzati non solo dai ricordi dello Skull Kid, ma anche di Link, in quanto alcune figure ricordano individui incontrati dall’Eroe del Tempo nella precedente avventura di Ocarina of Time (anche se ovviamente non è da escludere che anche lo Skull Kid possa aver conosciuto le persone reali che poi saranno da base per i personaggi che popoleranno i suoi ricordi). Come già menzionato in precedenza, il mondo di Termina è letteralmente diviso in quattro sezioni: al centro Cronopoli, la città minacciata dalla Luna mentre erano in corso i preparativi per una festa in onore dei Giganti, il Carnevale del Tempo; intorno ad essa, esattamente nelle quattro posizioni cardinali, si trovano in ordine la Palude a sud, patria dei Deku; la Grande Baia a ovest, terra degli Zora e sede del covo dei Pirati Gerudo; a nord Testanevosa, un’area innevata sede del Villaggio Goron (una variazione rispetto alle solite regioni vulcaniche in cui ci si aspetterebbe di trovare le rocciose creature); infine ad est il Canyon di Ikana, un tempo sede di un antico regno e ora patria di scheletri e altre creature. Esattamente come nel caso di Koholint, la riuscita dell’impresa di Link significa la scomparsa di questo mondo. Termina è anche tristemente famosa per aver dato i natali a Tingle, un uomo adulto vestito con una tutina verde che si crede una fatina.

Nel corso delle imprese, i vari Link che si sono succeduti hanno viaggiato anche oltre i confini di Hyrule

Il viaggio è solo metà dell’avventura

Le varie incarnazioni di Link non si sono però ritrovate solo loro malgrado in mondi paralleli o immaginari: viaggiando hanno incontrato infatti altri regni più o meno distanti dalla natia Hyrule.
È il caso infatti delle ambientazioni dei due Oracles, Holodrum e Labrynna, così come Hytopia, il regno in cui è ambientato Triforce Heroes. Caso particolare invece per il mondo del Re Mar di Phantom Hourglass, in quanto è sia una regione vicina a Hyrule, sia un mondo parallelo in cui il tempo scorre in modo differente dal normale.
I primi due luoghi sono in qualche modo collegati tra loro (e a loro volta collegati ad Hyrule), in quanto in un linked game (un meccanismo che permette di “collegare” tramite password una partita di Oracle of Ages a una di Oracle of Seasons) compaiono personaggi dell’altra regione;  sono anche i due paesi più interessanti, soprattutto per quel che concerne la loro esplorazione: ad Holodrum Link sfrutta infatti un meccanismo per cui, mediante l’uso di un particolare strumento, la Bacchetta delle Stagioni, può cambiare la stagione dell’area in cui ci si trova e esplorare differenti zone altrimenti inaccessibili in una data stagione (ad esempio in estate potrebbero essere presenti dei viticci necessari a scalare pareti altrimenti insuperabili, mentre d’inverno è possibile passare sopra al ghiaccio che ricopre uno specchio d’acqua, e così via); Labrynna, invece, verrà esplorata sia nel presente sia nel passato, 400 anni prima dell’arrivo di Link nella regione, ai tempi della regina Ambi. Viaggiando tra le due ere con l’ausilio dell’Arpa del Tempo, e risolvendo problemi di varia natura nel passato, Link potrà superare alcuni ostacoli che gli si parano davanti nel presente, una vera e propria espansione del sistema già visto in Ocarina of Time e i suoi viaggi nel tempo.
Passando quindi ad Hytopia, sappiamo che si tratta di un paese a nord di Hyrule e probabilmente confinante: dalle informazioni ricavate dalla Goddess Collection se ne ricava infatti che era un regno autonomo ai tempi di Triforce Heroes, ma verrà in seguito assorbito nei confini di Hyrule tempo prima delle vicende di Zelda II: The Adventure of Link. Un posto molto stiloso, governato da un re la cui figlia è stata colpita da una maledizione che Link dovrà spezzare (insieme ad altri due Link identici a lui ma dai vestiti di colore diverso). Hytopia però a conti fatti serve solo da hub del gioco: servirà infatti come base dei Link per (ad esempio) salvare la partita o ottenere nuovi abiti, in quanto tutta l’azione si svolge nella Terra dei mostri (traduzione italiana di Drablands che però a mio avviso non rispecchia appieno il senso del gioco, in quanto “drab” indica qualcosa di noioso e scialbo, in contrasto con lo stile di Hytopia), una regione a cui si può accedere tramite un portale magico posto nel castello.
Il mondo creato dal Re Mar in Phantom Hourglass, come già accennato prima, risulta essere invece un caso molto più particolare: è possibile accedervi, con diversi metodi, tramite il Grande Mare (di cui farò un breve cenno nel paragrafo successivo) da cui è anche indistinguibile, però è contemporaneamente in un’altra dimensione. Questo mondo, una vasta area di mare suddivisa in quattro settori contenenti diverse isole, era un tempo governato da Oshus, il Re Mar, uno spirito di saggezza raffigurato come un’altra grande balena bianca, che in seguito è stato destituito da uno spirito maligno chiamato Bellum. Le isole che compongono il mondo del Re Mar sono decisamente variegate, per dimensioni e caratteristiche: la vulcanica Isola Tizzone, l’Isola Gelida col suo clima artico, la strana Isola Folata coi suoi impetuosi venti, e così via.

Il Grande Mare di The Wind Waker in realtà è Hyrule dopo il Grande Diluvio

Menzioni d’onore

Esistono poi alcuni altri luoghi che, per dimensioni, per storia, perché sono Hyrule… ma non troppo, o semplicemente perché non canonici, non risultano essere davvero “altri mondi della saga”, ma che è un bene menzionare, seppur brevemente:

  • Il Grande Mare di The Wind Waker è in realtà la Hyrule che noi tutti conosciamo, trasformata in un mare immenso a seguito di un diluvio avvenuto per tentare di fermare l’ennesimo attacco al regno da parte delle forze del male;
  • La “Nuova” Hyrule di Spirit Tracks, come narrato anche nel filmato introduttivo del gioco, è invece un mondo totalmente nuovo, scoperto dai Link e Dazel di The Wind Waker al termine dei loro viaggi successivi, dove si è poi trasferita la popolazione del Grande Mare;
  • La Provincia di Ordona, presente in Twilight Princess, fa sì parte di quella incarnazione del regno di Hyrule, ma sembra non essere davvero Hyrule, in quanto in alcuni dialoghi di gioco Link non viene definito (come chiunque si aspetterebbe) “Hylian”, bensì “Ordoniano” (questi riferimenti non si trovano per personaggi provenienti dalle altre regioni di Hyrule protette da uno Spirito della Luce, le più classiche Faron, Lanayru e Eldin), e pure nel manga tratto da questo titolo addirittura viene esplicitato come Link non appartenga al regno di Hyrule;
  • Sia in Spirit Tracks che in Four Swords Adventures sono presenti delle versioni alternative del Mondo delle Tenebre: la prima è in realtà la prigione del Re Demone Mallard, la seconda invece sembra più simile al mondo originale (accesso tramite portali, versione oscura di Hyrule e così via), sebbene una regione di Hyrule (quindi nel Mondo della Luce) venga influenzata dalla malvagità di Ganon e, corrotta, venga chiamata nello stesso modo;
  • Il Paradiso delle Rupie, una magica terra in cui Tingle sogna di andare e pertanto vuole a tutti i costi racimolare milioni di rupie, che però si rivela essere una landa desolata governata dittatorialmente da una figura chiamata Zio Rupia;
  • Calatia, la terra natia di Link nei fumetti degli anni Novanta editi da Valiant Comics;
  • Gamelon, Koridai e Tolemac, le tre regioni in cui sono ambientati i titoli (fortunatamente) non canonici della serie per Philips CD-i.

Se dovessi dire quale è il mio mondo alternativo preferito della saga di Zelda, sicuramente il podio andrebbe a Termina: per quanto Majora’s Mask non dia molto tempo per esplorare appieno la regione (salvo effettuando diversi salti indietro nel tempo), è quella che mi ha sempre più interessato, soprattutto per le domande che restano irrisolte al termine del gioco: come mai le Gerudo, popolo di persone del deserto, si sono messe a fare le piratesse? Che ne è di Termina e dei suoi abitanti dopo che Link e lo Skull Kid se ne vanno? Che cosa è successo realmente al Canyon di Ikana? Chi erano davvero i Quattro Giganti?
Al contrario, uno dei posti esplorati che mi ha lasciato l’amaro in bocca (se si esclude il regno di Hytopia), è sempre stato il Regno del Crepuscolo. Per quanto la sua storia fosse interessante, il fatto che ne vediamo veramente poco è, a mio avviso, un grosso smacco. Vorrei vederne di più, ma so che non è possibile.

Cosa ne pensate? Quale mondo parallelo è il vostro preferito? Quale regione vi è piaciuto di più esplorare nella saga di Zelda? In quali regni si avventurerà Link in futuro? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti qua sotto.