A Pokéclone series – Monster Crown, come rendere interessante il breeding in Pokémon

Qualche giorno fa è uscito un gioco che è stato definito dalla stampa il nuovo “Pokémon killer”: sto parlando, ovviamente, di Palworld. Poco dopo l’uscita sono usciti dettagli decisamente anomali, in quanto diverse creature del gioco sembrano essere prese pari pari dai modelli di alcuni Pokémon, solo leggermente rimaneggiati (ma non solo: diciamo solo che questa è solamente la classica “punta dell’iceberg”). Il pubblico a quel punto si è diviso, tra chi criticava questa scelta e chi ha deciso di “punire” GAME FREAK e Nintendo giocando apposta a questo gioco. Io, da stronzo quale sono, ho invece deciso di parlare di altri “Pokécloni“, in questa nuova rubrica che spero riesca a superare le tre entry, per dimostrare che esistono dei titoli Pokécloni sicuramente più validi e che non ricorrono al furto di proprietà intellettuale se proprio si vuole “punire” GAME FREAK delle sue mancanze. Iniziando da Monster Crown.

Prima di cominciare, però, voglio fare una precisazione: questa non sarà una serie di recensioni dei vari Pokécloni di cui andrò a parlare, quanto più, dopo una breve infarinatura del gioco, delle opinioni personali, una serie di punti di forza e debolezza dei vari giochi e come questi si discostano dal “monster collector” per eccellenza.

Ma bando alle ciance e partiamo, come già accennato prima, con Monster Crown. Il gioco è uscito il 12 ottobre 2021 su varie piattaforme, inclusa Nintendo Switch. Il focus di questo gioco è, poco sorprendentemente, catturare e allevare creature dagli strani poteri denominate semplicemente Mostri o, più amichevolmente, Monstie (i fan li chiamano anche Crownie, per differenziarli dalle creature di altri giochi). Il gioco è ambientato su un’isola, di nome Crown Island, divisa in vari regni.

L’isola in cui è ambientato il gioco

Il viaggio del protagonista comincia dal sud dell’isola, dove fin da subito ci viene mostrata la prima, sostanziale differenza con Pokémon: i Monstie sono pericolosi per l’uomo, e i “Monster Tamer” (l’equivalente degli Allenatori in questo gioco) non fanno una vera e propria amicizia con le creature, quanto stringono patti con esse. Già nella seconda città di Monster Crown, infatti, vediamo il malvagio sindaco che viene ucciso da un branco di Monstie selvatici dopo che il protagonista gli manda a monte i piani. Ben poche sono le creature “neutrali” o ancor meno quelle amichevoli verso l’uomo (che sia chiaro, esistono; poche, ma esistono).

Un branco di creature pronte a papparsi un sindaco in fuga

Ma attenzione: la storia in sé non è né edgycreepy, semplicemente il mondo di gioco è più pericoloso rispetto a quello di Pokémon. Per lo meno finché non iniziate a considerare che anche in quel mondo comunque esistono api assassine alte un metro o creature in grado di polverizzare montagne.

I Monstie di Monster Crown

In Monster Crown sono presenti circa 200 creature differenti, divisi in cinque tipi diversi: Unstable, Relentless, Will, Brute e Malicious.
L’affinità dei tipi segue uno schema molto semplice: Unstable > Relentless > Will > Brute > Malicious > Unstable, per quanto riguarda le lotte. Sì, perché anche qua si segue un sistema di lotte a turni.


I Monstie selvatici compaiono sulla mappa di gioco (e alcuni inseguono anche il giocatore se lo notano), e alcuni di questi, contrassegnati da un teschio stilizzato di fianco al mostro, sono i boss dell’area, tipicamente di livello molto più alto e molto, molto forti (e anche più difficili da catturare). Alcuni di questi boss, inoltre, sono anche unici, mentre altri possono respawnare.

L’equivalente della Pensione Pokémon

Breeding e metodi di crescita

In Monster Crown i mostri, tranne in qualche rarissimo caso, non evolvono davvero: solo alcuni, con l’esposizione ad alcuni strumenti, si trasformano in versioni diverse della stessa specie.
E quindi il modo per ottenere dei Monstie più forti per proseguire nel gioco è proprio l’accoppiamento, a mio avviso la punta di diamante del gioco.

Sì, è anche possibile avere una preview del nascituro

Al termine di una non proprio breve introduzione col mondo di gioco, si sbloccherà infatti, nelle vicinanze della casa del giocatore, un edificio dove sarà possibile far fare le uova ai Monstie posseduti. Ed è qui quindi che entriamo nel vivo del gioco.

Sì, perché, vedete, ogni singolo Monstie può accoppiarsi con ogni altra creatura catturata, non esistendo inoltre la distinzione tra mostri di sesso maschile e di sesso femminile. E i “figli” sono delle creature ibride nuove, che prendono alcuni elementi da uno o dall’altro genitore.

E sì, il breeding è istantaneo. Basta premere un tasto e… BOOOOM!

Ma andiamo con ordine: assumendo di voler far accoppiare un generico Monstie 1 con un generico Monstie 2 di un’altra specie, avremo che il Monstie “figlio” erediterà le statistiche base da entrambi i genitori (inizialmente sono presenti solo due possibili “distribuzioni” in modo che entrambi i genitori contribuiscano in egual modo, ma andando avanti nel gioco sarà possibile sbloccare delle opzioni per customizzare questa funzionalità), le mosse prima dal primo genitore e poi dal secondo, ma se entrambi i genitori conoscono alcune specifiche mosse, il figlio erediterà una singola versione potenziata della stessa, e il colore del manto dal secondo genitore.

*Inserire la classica musica della schiusura delle Uova*

Per quanto riguarda la specie del mostro, il suo tipo e il suo aspetto, la situazione è un attimino più complessa. Come vi ho accennato sopra, il figlio sarà infatti un ibrido dei genitori, ma ora vedo di spiegarmi meglio. Tutti i Monstie del gioco, infatti, possiedono una forma “base” (che è quella che si può catturare in natura) ma poi anche altre cinque forme “tipo-specifiche” dovute al breeding. Durante l’accoppiamento quindi, il Monstie 1 genitore determinerà la specie effettiva del figlio, ma sarà il tipo del Monstie 2 a determinare quale forma ibrida (e anche quale tipo finale) assumerà il figlio una volta schiuso. Monstie 1 e Monstie 2 dipenderanno esclusivamente dalla posizione scelta nel menù del breeding e al set di geni scelto.


Accoppiare invece due forme ibride della medesima specie di Monstie farà sì che il Monstie schiuso apparterrà alla forma base, ma con tutte le modifiche di conseguenza (mosse, colore, tipo, eccetera).
Ecco quindi come grazie al breeding è possibile customizzare al meglio la propria squadra di creature per proseguire nel gioco, abusandone in modo estremamente semplice.

Punti di forza

  • Un sistema di breeding molto complesso e estremamente personalizzabile
  • Una trama semplice finalizzata allo sblocco di nuove feature e meccaniche
  • Grafica che ricorda molto lo stile Game Boy/Game Boy Color
  • Possibilità di randomizzare il gioco direttamente dalle impostazioni
  • Multisalvataggio
  • “Challenge level” abbastanza appagante
  • Due possibili “finali” in base a una scelta del giocatore (il gioco è pressoché uguale, cambiano alcune interazioni con alcuni PNG)
Oooook, e io lassù come ci arrivo?

Punti di debolezza

  • Presenza di numerosi glitch, alcuni dei quali in grado di softlockare il gioco
  • Le versioni console (Switch, PS4) sono indietro di vari aggiornamenti rispetto alla versione PC e Xbox
  • Combat system allo stesso tempo semplificato ma con alcune meccaniche non troppo chiare
  • Manca un modo semplice per farmare esperienza quando si ricrea da zero una squadra dopo aver finito di breedarne una nuova, almeno fino al livello 40
  • Alcune meccaniche di gioco si sbloccano troppo tardi
  • Vari boss sono fondamentalmente “capture now or it’s lost forever”
  • Nonostante la presenza di sidequest, non è presente un logbook chiaro: è presente solo una sorta di log generico relativo esclusivamente alla quest principale
  • Mancanza di una sezione “zone di comparsa” nel “Monsterdex”

Per concludere, Monster Crown risulta essere un Pokéclone decisamente interessante, con margini di miglioramento, in grado di intrattenere. Stando ad alcuni post degli sviluppatori sono in programma nuove patch, un DLC e anche un gioco di carte, oltre che un sequel completamente nuovo.
Il gioco è disponibile su PC (Steam) e su tutte le console (anche se come detto le versioni Switch e Playstation sono un pochino indietro con le patch).

E con questo, la prima puntata di questa nuova (breve) rubrica termina qui. Cosa ne pensate? Conoscevate già Monster Crown? Avete qualche idea su quali possano essere i titoli successivi? Fateci sapere la vostra, come sempre nei commenti ai nostri canali social!

2 thoughts on “A Pokéclone series – Monster Crown, come rendere interessante il breeding in Pokémon

  1. Bella serie, se posso suggerire una entry (ma magari ci hai già pensato): Cassette Beasts. L’ho scoperto di recente e mi sembra molto valido

    1. Non è l’episodio 2 (perché quando ho iniziato la serie avevo appena comprato il gioco), ma è in programma

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