Pokémonstrorum Herbarium – Oddish, Gloom, Vileplume & Bellossom

Pokémonstrorum Herbarium

In epoca medioevale, gli erbari erano particolari testi a carattere enciclopedico all’interno dei quali venivano compendiate descrizioni di piante, incentrate sulle proprietà alimentari e soprattutto medicinali delle stesse. Spesso corredati di illustrazioni miniate, talvolta molto realistiche e dettagliate, rappresentavano una tipologia di raccolta analoga ai bestiari e ai lapidari, dedicati rispettivamente al mondo animale e minerale.

Molti Pokémon di Tipo Erba traggono ispirazione dal regno vegetale o dei funghi non soltanto per il design, ma anche per elementi di lore. All’interno di questa rubrica, proponiamo di analizzare le interazioni fra questi due aspetti. Trovate l’indice dei capituli precedenti in coda all’articolo.

Oddish X Mandragora

Oddish, “strano ravanello” per la versione localizzata del nome, “erba enigmatica” per la versione giapponese (“Nazonokusa”), è basato su una mandragora.

Oddish e un esemplare di Mandragora officinalis.

Con il nome “mandragora” o “mandragola” vengono chiamate diverse specie di piante appartenenti al genere Mandragora. Ad esse, per la suggestiva forma delle radici che conferisce alla pianta un aspetto antropomorfo e per il fatto che possiedono alcune proprietà anestetiche, vennero attribuite fin dall’antichità poteri sovrannaturali.

Mandragora in un manoscritto del XVI secolo.

Considerata una creatura a metà tra il regno vegetale e il regno animale, la mandragora, secondo la credenza, avrebbe potuto essere sradicata senza pericolo soltanto al chiaro di luna: altrimenti, avrebbe emesso un urlo mortale non appena estratta dal terreno.

Allo stesso modo, Oddish “stride atrocemente se si prova ad estirparlo” (Pokédex di Pokémon Versione Gialla) ed ha un rapporto privilegiato con la luce della luna: assorbendo quest’ultima, infatti, cresce ed è anche in grado di riacquistare energia (Lucelunare).

Gloom & Vileplume X Rafflesia

Vileplume e Gloom, amatissimi Pokémon di prima generazione associati alla Capopalestra Erika, sono ispirati alle piante del genere Rafflesia – come esplicitamente indicato anche dal nome giapponese di Vileplume, appunto “Ruffresia” (ラフレシア).

L’uno bocciolo, l’altro fiore già sbocciato, oltre che per il design, i due Pokémon condividono con queste piante principalmente due ulteriori aspetti: l’odore terribile per Gloom, il fatto di essere il fiore più grande del mondo per Vileplume.

Vileplume (maschio), Gloom ed esemplare di Rafflesia arnoldii.

Diffuso nelle foreste pluviali del Sud-Est asiatico, il genere Rafflesia comprende piante parassite che, infatti, sviluppano fiori che emanano un fetore rivoltante, simile a quello della carne putrescente, e che possono raggiungere dimensioni gigantesche: il fiore più grande del mondo è proprio quello di una Rafflesia, la Rafflesia arnoldii, che può superare il metro di diametro e pesare sino a 11 kg.

Proprio alla Rafflesia arnoldii è ispirato Vileplume maschio; Vileplume femmina, per via delle più grandi macchie sui petali, assomiglia di più alla Rafflesia hasseltii.

Erika e Vileplume (femmina) ed esemplare di Rafflesia hasseliti.

Il secondo tipo Veleno assegnato a Gloom e Vileplume potrebbe alludere al parassitismo e al fetore che caratterizzano le piante cui sono ispirati – tant’è che Gloom lo perde qualora evolva in Bellossom, che è ispirato anche ad un altro fiore (vedi infra).

Non tanto popolari in Occidente, le piante del genere Rafflesia sono al contrario piuttosto amate nella cultura pop nipponica, e spesso possono essere intraviste in anime e videogiochi: per quanto riguarda Pokémon, non sontanto Gloom e Vileplume sono ispirati ad esse, ma un fiore del genere Rafflesia sembrerebbe anche quello che cresce sulla schiena di Venusaur.

Anche sul dorso di Venusaur cresce una pianta del genere Rafflesia

Bellossom X Rafflesia keithii & Hibiscus mutabilis

Se esposto alle radiazioni di una Pietrafoglia, Gloom evolverà in Vileplume; se si sceglierà di utilizzare una Pietrasolare, diventerà Bellossom.

Questa trasformazione, però, è senz’altro più radicale di quella da Gloom a Vileplume: Bellossom perde il tipo Veleno – caso unico di Pokémon di tipo singolo che evolve da un Pokémon di doppio tipo! – cala in altezza (40 cm rispetto agli 80 di Gloom), dall’unico bocciolo che copriva la testa di Gloom sbocciano due fiori, il colore dell’incarnato da blu notte diventa verde chiaro.

C’è da fare tuttavia una precisazione relativamente a quest’ultimo aspetto. Il cambiamento del colore della pelle originariamente non era previsto: nell’artwork di Oro e Argento, infatti, il corpo di Bellossom risulta blu come quello delle pre-evoluzioni e di Vileplume. Venne però schiarito all’ultimo momento perché, nello stesso periodo del lancio sul mercato di Pokémon Versione Oro ed Pokémon Versione Argento, imperversava la controversia relativa a Jynx e si preferì evitare ulteriori complicazioni. Ad ogni modo, nei giochi di seconda generazione l’incarnato blu fu mantenuto per la versione cromatica del Pokémon (a partire dalla terza generazione, invece, divenne viola).

Artwork ufficiale di Bellossom realizzato da Ken Sugimori per Pokémon Versione Oro e Pokémon Versione Argento.

Come la pre-evoluzione e Vileplume, appartengono al genere Rafflesia anche i fiori che adornano il capo di Bellossom – nello specifico, somigliano moltissimo la Rafflesia keithii, varietà di Rafflesia endemica del Borneo.

Nonostante questo, i riferimenti alle interazioni fra i fiori dei Bellossom e la luce del Sole presenti nelle voci del Pokédex, e più fra tutte quella di Pokémon Smeraldo, che riferisce che “se esposti al sole, i colori dei petali di Bellossom si intensificano”, sembrano alludere ad un’altra pianta: l’Hibiscus mutabilis.

Originario della Cina, l’”ibisco cangiante” è molto apprezzato e presente nei giardini di diverse parti del mondo, in virtù di una particolarità straordinaria: i petali del fiore di questa pianta, esattamente come quelli dei fiori di Bellossom, cambiano colore se esposti ai raggi solari.

Bellossom, un esemplare di Rafflesia keithii ed un esemplare di Hibiscus mutabilis.

L’esposizione alla Pietrasolare, dunque, farebbe perdere a Gloom la propria natura tossica ed il proprio odore sgradevole, trasformando un “fiore che puzza” – questo il significato letterale del nome giapponese, Kusaihana (クサイハナ) – in un “fiore bello” (Kireihana, キレイハナ), una creatura più aggraziata, profumata e che gode di un rapporto privilegiato non più con la luna, ma col sole.

Articoli del nostro erbario:

Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti sui nostri canali social!