Quando le carte dei Pokémon sbarcarono a Johto: l’epoca delle Neo

Johto, per una serie di motivi, risulta una regione molto amata dal gioco di carte collezionabili.
Torniamo mentalmente al meraviglioso 2000 (1999 per i fortunati giapponesi), quando sugli scaffali di fumetterie, edicole e negozi di ogni genere si presentò un’espansione che apriva un nuovissimo blocco: Neo Genesis. Un’espansione che già a partire dal nome doveva instillare curiosità per il nuovo, per il rinnovamento, un’espansione che fu letteralmente la genesi di un blocco di carte divenuto memorabile per una serie di motivi.


Il layout delle carte era cambiato rispetto a quello delle prime espansioni, mantenendone la struttura generale ma rendendolo più tondeggiante e aggraziato.

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Fu tuttavia con la successiva Neo Discovery, che si iniziò a sentire nell’aria la vera atmosfera della nuova regione, il mistero, la tradizione. Il set sorvolava leggiadramente le Rovine d’Alfa, mostrandoci un’ambientazione fatta di templi dal sapore precolombiano, di Unown e di Pokémon elusivi. Neo Revelation consolidò l’immersione nella regione portandoci a contatto degli spaventosi leggendari della seconda generazione, tramite gli affascinanti artwork di Masago, Kimura e del sempreverde Sugimori.
I set Neo, inoltre, introdussero per la primissima volta i Pokémon cromatici  all’interno del TCG, tramite le carte Shining, rimaste poi capostipiti di tutte le altre “chase card”, inserite da quel momento in poi in ogni set per aumentarne l’attrattiva.

Le Neo Discovery furono la prima espansione "etnica" del TCG Pokémon. E Johto fu un'ispirazione impeccabile.
Le Neo Discovery furono la prima espansione “etnica” del TCG Pokémon. E Johto fu un’ispirazione impeccabile.

Con l’avvento della terza generazione il TCG iniziò un declino preoccupante, aggravato dall’avvento della concorrenza spietata del neonato Yu-gi-oh! che rubò pubblico a una mezza dozzina di set di Pokémon stantii e zoppicanti. Ad occuparsi di una resurrezione che molti credevano impossibile fu la popolare espansione EX Rosso Fuoco Verde Foglia, ma l’hype creata dietro le versioni EX degli starter non era sufficiente. Si decise così di continuare coi set tematici, spingendo sulla nostalgia e su una serie di meravigliosi artwork: arrivammo così alla  nascita di EX Forze Segrete, un set il cui nome giapponese mimava proprio quello di RFVF. “Golden Sky, Silvery Ocean”.
Possibilmente una delle espansioni con componente tematica più forte in assoluto, conteneva carte diventate leggendarie sia nell’ambito collezionistico che nel gioco competitivo, come il mitico Lugia EX o gli elusivi Entei, Raikou e Suicune cromatici. Per la primissima volta ottenemmo tutti gli Unown esistenti stampati nella stessa espansione, in un mini-set apposito con la stessa rarità, includendo anche i due segni di punteggiatura.
Questo ruolo salvifico non si è limitato alla singola EX Forze Segrete, ma può essere attribuito anche ad un blocco dedicato interamente ai remake: Heart Gold & Soul Silver. Si tratta di una manciata set che riaccesero l’ardore collezionistico, dopo un netto calo di interesse durante il blocco dedicati a Diamante & Perla e Platino.
Un layout accattivante, totalmente rinnovato, dotato non a caso di una grande finestra per gli artwork, visto che a livello artistico si trattò di un vero e proprio capolavoro. Illustrazioni moderne combinate ad altre con un sapore più classico, più tradizionale; i Pokémon, i personaggi e le location di Johto rivisti sotto nuove vesti. Tra le altre meraviglie spiccano nettamente le imponenti carte Leggenda.

Tra i tanti motivi che rendono quello di HGSS uno dei blocchi più belli di sempre, anche solo da vedere, c'è la cura nei dettagli e la fedeltà ai giochi. Questo Chikorita, ad esempio, si trova a Borgo Foglianova.
Tra i tanti motivi che rendono quello di HGSS uno dei blocchi più belli di sempre, anche solo da vedere, c’è la cura nei dettagli e la fedeltà ai giochi. Questo Chikorita, ad esempio, si trova a Borgo Foglianova.

Attualmente il gioco di carte collezionabili sta vivendo un periodo ottimo sia qualitativamente sia a livello di seguito, ma possiamo dormire sonni tranquilli: se dovessimo incappare nuovamente in un’epoca buia potremo ancora una volta essere riportati a galla dall’eleganza e dalla freschezza di Johto.

1 thought on “Quando le carte dei Pokémon sbarcarono a Johto: l’epoca delle Neo

  1. Non ho mai davvero seguito il TCG (anche se ho comprato un mazzo l’estate scorsa per provare a giocare), ma per qualche motivo ricordo benissimo l’avvento delle Neo, e provo molta nostalgia guardando i vari artwork, perché Johto mi mette nostalgia in generale.

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