Ash è diventato Campione del Mondo. Così, de botto, senza senso, l’internet mi insegna che dovrei commentare se avessi una vaga idea di cosa sia Boris. E invece, come accaduto tre anni fa quando Ash è diventato Campione di Alola, poco dopo la messa in onda sono partiti i post social internazionali a coprire l’evento, con tanto di comunicati stampa commemorativi. Ora di mezzogiorno mi erano arrivate almeno cinque notifiche da altrettante app che mi informavano di non dovermi preoccupare di vedere l’episodio la sera per scoprire come andasse a finire. Grazie TPCi. Molto apprezzato. Davvero.
Ho passato la giornata di venerdì con un atteggiamento piuttosto irritato per il grande spoiler. Anche perché sinceramente il Torneo degli Otto Professionisti che Ash ha vinto diventando Campione del Mondo mi è piaciuto molto poco. Inoltre trovavo, e in parte trovo ancora, insensato farlo finire così. Tant’è che quando il caro viceredattore Simone mi ha chiesto di fare un articolo simile alla questione del perché Ash vince la Lega ad Alola, ho risposto di non poterlo fare perché non c’è un perché. Poi però ho visto l’infausto episodio e dopo un po’ di riflessioni ho deciso che aveva un senso scrivere qualcosa. Anche solo per mettere in ordine le mie molto confuse opinioni in merito.
Premesse
Come spesso accade con i miei spiegoni però, partiamo con delle premesse su cose accadute più di 20 anni fa e arriviamo pian piano al nocciolo della questione.
Qual è lo scopo di una serie animata?
Come ripetiamo spesso, Pokémon è un brand indirizzato specialmente a bambini e bambine, che spesso però finisce per essere seguito da chi ha molti più anni di Ash. Che, tra l’altro, ha ancora 10 anni, è stato confermato anche in questa serie, bacioni a chi schiuma di rabbia perché non lo accetta. Tornando a noi. Più della metà dei guadagni del brand Pokémon vengono dal merchandise. Seguono più in basso videogiochi e GCC, poi restano le briciole. Briciole di un paio di miliardi di dollari perché parliamo di cifre stratosferiche, ma tant’è.
La produzione della serie animata ha l’obiettivo di far conoscere il brand il prima possibile dopo la nascita. In questo modo si forma un vero e proprio imprinting e, crescendo, verranno chieste cose da comprare a tema ai genitori. Anche considerando i guadagni dai contratti per la diffusione della serie, le pubblicità ed eventuali vendite di VHS, DVD e Blu-Ray, come quasi ogni serie animata, la produzione è in perdita netta. Il suo scopo è come quello di una enorme, interminabile pubblicità, molto ben fatta, che faccia spendere soldi per prendere il resto. Che è il motivo per cui le regolamentazioni europee proibiscono di mostrare prodotti correlati ai cartoni animati nei segmenti pubblicitari prima e dopo di essi. Grande scoperta, vero?
La piaga dei filler
Produrre animazione è un lavoro molto complesso e, a parte Pokémon, sono molte poche le serie che riescono a tenere i ritmi di un episodio a settimana costante. Fino a diversi anni fa, le serie anime trasposte da manga di grande successo facevano lo stesso, ma si tratta di una pratica ormai in disuso. Le motivazioni principali sono due.
Innanzitutto, un episodio anime copre generalmente più storia di un capitolo di un manga. Se la frequenza è la medesima, è evidente che l’anime finisce per scavalcare il manga, rendendo necessari i cosiddetti “filler”: episodi o serie di episodi fondamentalmente privi trama, spesso considerati noiosi. In secondo luogo, produrre anime con stagioni separate tra loro da diversi mesi consente di lavorare per più tempo ai singoli episodi.
Gestione della trama nella serie animata Pokémon
Pokémon ovviamente non ha il problema della trama da seguire, perché è una sceneggiatura originale. Tuttavia abbiamo storicamente avuto un sacco di filler. Questo avviene perché si tratta comunque di episodi molto più facili da produrre, spesso ambientati in posti con sfondi generici e con scene molto semplici da rappresentare, magari con parte delle animazioni riciclate da altri episodi.
All’opposto dei filler, come livello di impegno richiesto per la produzione, troviamo invece le sakuga. Sono scene che impiegano tecniche di animazione particolari, spesso con camera in movimento e grossi effetti speciali. In Pokémon le lotte dei tornei ne sono generalmente piene e nell’articolo sulla Lega di Alola avevo inserito qualche esempio per la lotta Ash vs Kukui, soprattutto per l’ultimo episodio.
Esplorazioni Pokémon: commenti sparsi sull’ultima serie
La serie Pokémon Esplorazioni ha segnato un grosso cambiamento rispetto al passato. Non si tratta di un “soft reboot” come si potevano considerare Nero e Bianco o Sole e Luna, ma di un sequel che forse più di ogni altro riconosce e mostra il passato. Ash non visita la regione di Galar, protagonista di Pokémon Spada e Pokémon Scudo, per conquistarne le otto Medaglie e partecipare alla Lega Pokémon. Al contrario è diventato un “Assistente di Ricerca” del Professor Cerasa ad Aranciopoli, nella stranota e stravista regione di Kanto. Fortunatamente però, la regione è solo una base di partenza e non è presente un viaggio al suo interno.
La serie ha infatti una struttura molto più episodica. Addio trama orizzontale o quasi, ad inizio episodio (dal quattordicesimo per la precisione), in una sorta di pre-sigla ci viene subito spiegato tutto. Ash sta partecipando ad un nuovo tipo di competizione, il Torneo mondiale per l’incoronazione, scalando la classifica per poter sfidare l’attuale Campione del Mondo, Dandel. Goh, invece, il nuovo compagno di avventure di Ash, vuole catturare Pokémon di ogni specie al fine di conoscere e catturare il Pokémon misterioso Mew.
Per questo ogni episodio è generalmente autoconclusivo. Ash e Goh viaggiano in una città delle otto regioni Pokémon per indagare qualche fenomeno o partecipare a competizioni di varia natura. Goh catturerà dei nuovi Pokémon e ogni tanto Ash affronta sfidanti del Torneo mondiale per l’incoronazione.
Perché hanno utilizzato questa struttura?
I viaggi precedenti di Ash sono durati in genere sui tre-quattro anni. Questo vuol dire che iniziare a seguire una serie intorno ai tre anni, porta ad averne esattamente il doppio ora del suo termine. È difficile che si possa mantenere l’attenzione così a lungo su una singola serie a quell’età. Ed è anche improbabile che si inizi a guardare cartoni animati proprio quando una serie ha inizio. Magari finendo per scegliere di seguire altre serie. Perché di Pokémon non ci si capisce nulla non avendo visto il centinaio di episodi che hanno portato agli eventi in onda nel primo episodio guardato.
Una serie ad episodi autoconclusivi ovvia a questo problema. Si può iniziare a vedere qualsiasi episodio senza sapere nulla prima. Nella mini-sigla in 25 secondi vengono spiegate tutte le semplicissime premesse. Chi è più grande poi si ritrova a piangere calde lacrime notando il crollo verticale nella profondità della serie. Però deve anche farsi una ragione del fatto che non è più il target di riferimento da un bel po’ di anni.
I contro degli episodi autoconclusivi
Per i motivi di cui sopra, quindi, i personaggi sono piuttosto piatti. Goh ha avuto un briciolo di evoluzione. Per quanto sia il banalissimo “non puoi fare tutto da solo, segui i consigli di chi ha più esperienza di te, anche se è antipatico”. Ash, invece, è rimasto fondamentalmente lo stesso. Che è positivo perché non c’è stato l’ennesimo imbarazzo per cui due settimane dopo aver vinto una lotta di altissimo livello, Pikachu perde contro avversari iper modesti. Però resta anche fondamentalmente noioso.
Ash ha vinto quasi ogni lotta della competizione mostrata, con l’unica eccezione notevole contro la Capopalestra di Galar Fabia. Ha avuto una breve spirale discendente, che però ha comunque risolto in fretta verso l’inizio della serie. Nonostante questo, ha affrontato perlopiù scontri minori. Solo nell’ultimo anno sono spariti i cosiddetti personaggi del giorno per fare spazio a Capipalestra, Superquattro e Campionesse.
Il Torneo degli Otto Professionisti
Sopra ho accennato al Torneo mondiale dell’incoronazione, che Ash ha affrontato per poter sfidare Dandel. Fondamentalmente il suo scopo è di… Qualificarsi per un’altra competizione, denominata Torneo degli Otto Professionisti, in cui partecipano otto tra Allenatori e Allenatrici più forti del mondo. Chi vince questa seconda competizione ad eliminazione diretta assume poi il titolo di Monarca, ovvero di Campione o Campionessa del Mondo.
Viene da sé che Ash si sia ovviamente qualificato, in ottava posizione. La classifica completa era la seguente:
- Dandel, Campione di Galar, attuale Monarca
- Camilla, Campionessa di Sinnoh
- Rocco Petri, Campione di Hoenn
- Lance, Campione di Kanto e di Johto
- Diantha, Campionessa di Kalos
- Alan, vincitore del torneo della Lega di Kalos
- Iris, Campionessa di Unima, titolo conquistato da Nardo dopo il viaggio con Ash
- Ash, primo Campione di Alola
Le prime cinque posizioni sono quindi occupate da personaggi di grande spicco, di fama mondiale per quanto riguarda le lotte.
Nei quarti di finale abbiamo visto Dandel sconfiggere Alan, Diantha superare Lance, Iris perdere nuovamente contro Camilla e infine Ash trionfare su Rocco. In semifinale ovviamente Dandel ha sconfitto Diantha, mentre Ash è arrivato in finale eliminando Camilla. E infine è stato sempre Ash a diventare il nuovo Monarca, ovvero Campione del Mondo.
Peccato che Ash non dovesse diventare Campione del Mondo
O per meglio dire, non ha senso che Ash sia diventato Campione del Mondo dalla prospettiva di chi ha compiuto 10 anni molto dopo di lui. E che però oggi va verso i 30. Come scrivevo nel precedente articolo (perdonate l’autoreferenzialità continua, ma la mia opinione era già ben esposta lì), Ash è un simbolo. O quantomeno ce l’hanno presentato come tale per più di 20 anni. Quest’anno sono 25 per la precisione. Eppure la considerazione nei suoi confronti è cambiata molto di più negli ultimi tre anni che nei precedenti 22.
Pokémon non sta più insegnando che essere un perdente ha il suo significato. Che nella vita capitano sconfitte da cui ci si può rialzare. Pokémon sta insegnando che si vince. Contro chiunque. E contro ogni logica.
Potere del plot armor: vieni a me!
Che ci sia plot armor dilagante nella serie animata Pokémon è una cosa di cui bisogna essere consapevoli prima di approcciarla. Un po’ come il comparto grafico che ogni tanto riserva perle uscite da repertori di 20 anni fa nei videogiochi. E sì, sto parlando dei panini di Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto. La pietanza più indigesta della mia vita e chi mi conosce sa che non ho mai dato peso alla grafica.
Nonostante questo però, entro certi limiti il plot armor è sempre stato accettabile perché non c’erano vere conseguenze concrete sul lungo termine. Fino a ieri. Oggi invece cambia tutto. Oggi Ash è diventato Campione del Mondo con il plot armor. Ancora peggio: nella lotta finale più che un plot armor sembra ci siano stati vere e proprie superficialità nella sceneggiatura, per cui aggiustando un paio di cose poteva filare tutto meglio.
Com’è andato Ash nel Torneo degli Otto Professionisti
I quarti di finale sono stati a dir poco imbarazzanti, con Ash che ha vinto senza alcuna ragione apparente perché sì. Ma appunto, erano i quarti, ci poteva anche stare. La semifinale contro Camilla è stata già meglio sotto questo punto di vista. Certo, Lucario era un attimo sotto steroidi, ma non in modo così tragico e si poteva sempre giustificare con la megaevoluzione. I problemi grossi sono arrivati in finale.
La finale è durata quattro episodi, andando ad eguagliare il record di lunghezza di quella contro Kukui dopo la Lega di Alola. E credo che meritino una analisi più approfondita uno alla volta, per capire meglio quali siano i problemi di cui parlo.
Finale I: Torrente impetuoso
Dal nulla Dandel decide che no, non si potrà usare solo una meccanica tra megaevoluzioni, mosse Z e Dynamax (che include anche il Gigamax), come fatto dall’inizio del torneo. Vuole che Ash vada contro di lui “con tutte le sue forze”.
Scelta per certi versi legittima, ma che crea una forte disparità improvvisa: Ash era l’unico partecipante a poter usare più di una di queste tecniche, a parte Camilla. Perché mai bisognava fare questa manfrina anziché specificarlo dall’inizio? E perché non è stato dotato anche Dandel di quantomeno un Cerchio Z? Non potendo cambiare i Pokémon della sua squadra ed essendo Charizard obbligato al Gigamax, perché è il suo cavallo di battaglia dall’inizio della serie, si poteva comunque bilanciare in quel modo, essendo le mosse Z utilizzabili da chiunque.
Dopodiché la lotta inizia con Ash che usa Gengar Gigamax, mette fuori gioco l’Inteleon avversario, ma si fa sconfiggere poi.
Finale II: Prendersi gioco
In questo episodio i Pokémon di Ash diventano improvvisamente degli highlander: Sirfetch’d, Dragonite e Dracovish passano mezzo episodio a prenderle senza reagire o quasi, ma non per questo diventano esausti. Al contrario di MegaLucario, che pur megaevolvendosi cade in modo quantomeno discutibile contro Dragapult. Senza alcun accenno all’uso della “Gigaforzasfera” (o forse Gigasferapulsar?), che era stata centrale nella trama per una ventina di episodi al punto da finire persino nella sigla. Ma cosa diamine l’avete inventata a fare?
Nonostante questo con quasi ogni singolo contrattacco un Pokémon di Dandel diventa esausto: Mr. Rime e Dragapult sconfitti, a Dandel ne restano tre.
Finale III: Il più forte
Cambio di ruoli: ora è il Rillaboom di Dandel che passa un quarto d’ora da solo a prenderle contro mezza squadra di Ash e facendo fuori i tre highlander di cui sopra. Ma bilanciare un attimo gli scontri vi faceva così schifo?
A fine episodio inizia lo scontro finale Charizard Gigamax vs Pikachu con berretto (per usare Iperfulmine) e arriva dal nulla Eternatus sopra lo stadio che fa presagire funeste anticipazioni.
Finale IV: Compagno
Ebbene sì, dopo aver usato Gengar Gigamax, MegaLucario e Iperfulmine, grazie all’intervento di Eternatus, Ash può contare pure su Pikachu Gigamax. Ma questo solo dopo un momento che si spera sia stato volontariamente un riferimento al meme “this is fine”. Sonia infatti chiama dallo studio la nonna, la Professoressa Flora, al laboratorio da cui è scappato Eternatus e, in mezzo ai cocci di vetro, la rassicura perché sta bene. Chiaramente Flora. Hai mezzo laboratorio distrutto, ma va tutto bene. Ok.
Almeno a sto giro la sceneggiatura ha concesso la grazia a Dandel di poter usare Cinderace Gigamax. Tuttavia, nonostante non fosse mai stato colpito prima, prende un singolo Gigapikafolgori (ma che trash il nome italiano, lol) ed è subito esausto. Anche qui: davvero non ci sono stati due minuti nei tre episodi precedenti in cui farlo affaticare un attimo per rendere più sensata questa cosa? Dopodiché inizia la lotta tra Charizard e Pikachu senza altri assi nella manica e tutto è chiaramente più bilanciato.
L’animazione del Torneo degli Otto Professionisti
Con una singola eccezione, il Torneo degli Otto Professionisti è stato estremamente travagliato. Consta di undici episodi andati in onda da giugno a novembre, durante i quali abbiamo avuto:
- Due filler (e mezzo, durante la lotta tra Dandel e Diantha abbiamo potuto osservare l’evoluzione di un Gossifleur selvatico in Eldegoss anziché il campolotta);
- Quattro clip show (episodi composti prevalentemente da segmenti di episodi precedenti che fanno da recap), per fare un paragone nei primi 25 anni di messa in onda ne avevano trasmessi tre in tutto;
- Quattro settimane in cui non è andato in onda alcun episodio. Così come quella successiva il termine della finale.
Ora, nonostante abbia scritto sopra che i tornei sono pieni di sakuga, non è normale che la produzione salti così tanto, peraltro senza che gli episodi brillassero veramente su quel fronte. L’unico che ha effettivamente spiccato è stato l’ultimo, nella parte Pikachu vs Charizard, che aveva invece una cura in pari con film di animazione. Peraltro non solo lato animazione. Sembra quasi che sia stata l’unica parte dello scontro la cui sceneggiatura sia stata ampiamente studiata.
https://twitter.com/CiaobyDany/status/1592915096703242243?s=20&t=ikW5ogaANIA2pNqv45tIXg
Come Ash è diventato Campione del Mondo
Dopo tutta una serie di scontri (in cui parte anche il main title di BW in sottofondo, quasi a chiedere redenzione della peggiore Lega della storia) infatti, Pikachu cade a terra. Però ha una visione di quasi tutti i Pokémon con cui Ash abbia viaggiato che lo incoraggiano, si riprende, parte Mezase Pokémon Master in sottofondo per l’ultimo scontro tra Fulmine e Fuocobomba (e una lacrimuccia a chi guarda), e poi di nuovo schermo nero. Pikachu si risveglia in infermeria con Ash che lo ringrazia e poi viene mostrata la sconfitta di Charizard in flashback.
Una costruzione ben fatta sinceramente, che porta ad irritarsi ancora di più se si pensa che chiunque non l’abbia vista in diretta abbia avuto la suspence rovinata dalle pessime scelte di marketing.
Ash Campione del Mondo: cosa succede adesso?
Per l’appunto il Torneo degli Otto Professionisti è terminato con Ash che è diventato Campione del Mondo. Nonostante, a parte Alan che non era Campione di nessuna regione, fosse l’unico di cui si sottolineasse che era il “primo” Campione di Alola, a sottolinearne il percorso di livello inferiore rispetto a Campioni e Campionesse che ha sconfitto. E ovviamente il web si è popolato di personaggi improvvisamente diventati esperti di anipoké che ci spiegano come questo segni la fine della serie animata e/o un cambio di protagonista. Spoiler alert: non succederà nessuna delle due cose.
Non smetterà di esserci una serie animata Pokémon
Chi afferma che l’anime stia finendo perché non è stata annunciata una serie successiva o è in malafede, o meramente ignorante. Infatti Esplorazioni Pokémon in giapponese si chiama semplicemente “Pocket Monsters”, senza sottotitoli. Ai tempi la produzione aveva spiegato che si trattava di una scelta presa perché la serie attuale sarebbe stata l’ultima prodotta, non essendo più correlata al viaggio in una singola regione. Ed è quindi semplicemente questo il motivo per cui non è stata annunciata una nuova serie: sarà sempre la stessa. Magari avremo un focus su Paldea per qualche episodio, ma senza cambi di titolo. Al contrario dell’occidente, in cui potrebbe esserci effettivamente il finale di stagione.
Peraltro, basta fare una piccola considerazione. Come detto più in alto in questo articolo, lo scopo della serie animata è fare pubblicità per la vendita di altri prodotti. L’ultimo episodio annunciato, dal suggestivo titolo che si può tradurre a spanne in “Pokémon! Sono contento di averti incontrato!” va in onda il 9 dicembre. Ora, per quanto abbiamo appena ricordato come il marketing di TPC faccia pena, come può essere sensato interrompere 25 anni e mezzo di serializzazione a metà strada tra l’uscita di Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto e Natale? E perché mai l’intera serie dovrebbe terminare sulla saga secondaria di Goh anziché con Ash che diventa Campione del Mondo?
Ash e Pikachu continueranno ad essere protagonisti della serie animata Pokémon
Chi afferma che Ash non può più essere protagonista ora che è Campione del Mondo perché non ha più nulla da fare ha ragione a metà. È vero che non ci sia più granché da fargli fare. Però come ho già detto tre anni fa lui vuole diventare Maestro Pokémon e Monarca è un termine differente. Tuttavia ha già sconfitto ogni Campione esistente ed è il più forte del mondo, a meno di non trovare universi alternativi non può salire più in alto. E le contaminazioni di Dragon Ball vorremmo che fossero limitate alla kamehameha nell’animazione di Iperfulmine contro Tapu Koko, senza includere i peggiori tropos inventati da Toriyama.
A prescindere da questo, il punto resta che la funzionalità dell’anime è far vendere merchandise. Che ha un giro di mercato folle. Per dare un’idea, prendendo i soli guadagni del merchandise Pokémon, si ottiene una cifra che sarebbe superata dai guadagni totali di solo altri quattro franchise al mondo. Ripetiamo ancora una volta che il reparto marketing di TPC fa sicuramente scelte discutibili. Ma bisognerebbe essere Elon Musk per pensare di rimuovere l’icona che più di tutte spinge le vendite di pupazzi e quant’altro. E fortunatamente per ora Musk è troppo impegnato a far collassare Twitter per potersi mettere a comprare Pokémon.
Conclusioni
Dopo tre anni torno a commentare un titolo storico conquistato da Ash, ma lo faccio con sentimenti drasticamente differenti. Forse per la prima volta sto provando quello che ho visto in tante altre persone nei confronti della serie di videogiochi. Anche l’aver rivisto svariati episodi di serie precedenti mentre stavo lavorando al libro non ha aiutato in questo senso. La serie animata Pokémon ha subito un forte cambio di rotta con l’ultima serie, che ha smesso di trasmettermi le forti emozioni che ho provato durante Sole e Luna. D’altro canto, pur trovandola una delusione, mi rendo conto che la serie non ha più bisogno di parlare con me, come non ha più evidentemente bisogno di un Ash che cerca di diventare qualcosa, ma di un protagonista Campione del Mondo. Ed è bene che me ne faccia una ragione al più presto.
E voi? Ve l’aspettavate che Ash diventasse Campione del Mondo? Seguite ancora la serie animata Pokémon? Avete notato anche voi questi cambiamenti? E soprattutto, avete notato come sia possibile scrivere un articolo da 4000 parole senza mai usare il maschile sovraesteso né la schwa? Come sempre, fateci sapere la vostra sui nostri social!
Fan di Pokémon da Rosso e Blu, giocando a Giallo in inglese ha imparato le basi della lingua straniera. Adora gli arcobaleni e li ha messi ovunque nel nostro Wiki affiliato di Pokémon Central. Afferma che Sun & Moon sia la best serie dell’anipoké e non vuole sentire ragioni in merito. No, seriamente, non attaccate il discorso, non conviene.