Pokémonstrorum Herbarium
In epoca medioevale, gli erbari erano particolari testi a carattere enciclopedico all’interno dei quali venivano compendiate descrizioni di piante, incentrate sulle proprietà alimentari e soprattutto medicinali delle stesse. Spesso corredati di illustrazioni miniate, talvolta molto realistiche e dettagliate, rappresentavano una tipologia di raccolta analoga ai bestiari e ai lapidari, dedicati rispettivamente al mondo animale e minerale.
Molti Pokémon di Tipo Erba traggono ispirazione dal regno vegetale o dei funghi non soltanto per il design, ma anche per elementi di lore. All’interno di questa rubrica, proponiamo di analizzare le interazioni fra questi due aspetti. Trovate l’indice dei capituli precedenti in coda all’articolo.
Capitulo VIII
Analizzati Vileplume e Bellossom nel primissimo capitolo della rubrica, torniamo finalmente a parlare di Pokémon ispirati a fiori: nello specifico, oggi approfondiremo quelli nativi della regione di Johto.
Meganium X Amorphophallus titanum
L’evoluzione finale dello starter di seconda generazione, Meganium, ha le sembianze di un dinosauro sauropode con un fiore intorno al collo – complessivamente, queste caratteristiche gli conferiscono l’aspetto dell’aro titano (Amorphophallus titanum), gigantesca infiorescenza endemica dell’isola di Sumatra:
A differenza di Meganium, che è notoriamente profumato, quest’ultima emette un olezzo terribile di carcassa in decomposizione.
Il fiore in sé sembra ricordare un ibisco o, coerentemente col nome del Pokémon, un geranio; tuttavia, esso non ha sempre avuto questo aspetto.
Non soltanto nel prototipo di Pokémon Versione Oro mostrato durante lo Spaceworld del novembre del 1997, ma anche nei Pokémon Versione Oro e Versione Argento effettivamente rilasciati nel 1999, il fiore di Meganium – che si chiamava semplicemente Hanaryuu, cioè “fiore drago” – aveva un aspetto molto più particolare e fantasioso:
Il cambiamento definitivo è avvenuto soltanto con Pokémon Versione Cristallo:
Hoppip, Skiploom e Jumpluff X Taraxacum officinale
La linea evolutiva di Hoppip, Skiploom e Jumpluff, che mixa elementi del gatto con quelli del tarassaco o dente di leone (Taraxacum officinale), è forse fra dei migliori esempi di evoluzione Pokémon che emula la metamorfosi di una creatura – in questo caso, vegetale – reale. Ognuno di questi Pokémon, infatti, è ispirato ad una diversa fase del ciclo vitale del dente di leone: le foglie sulla testa di Hoppip presentano la forma a zig-zag caratteristica di quelle del tarassaco, il grande fiore giallo che orna la testa di Skiploom ne ricorda ovviamente il fiore, mentre le appendici di Jumpluff rappresentano i “soffioni”, le infruttescenze del tarassaco, sulle quali soffiavamo da bambini, ignari di star aiutando il fiore a riprodursi.
Il secondo tipo Volante della linea evolutiva potrebbe far proprio riferimento a quest’ultimo aspetto: infatti, la riproduzione del tarassaco avviene mediante la dispersione, attuata dal vento, dei frutti della pianta nell’aria circostante.
Hoppip, Skiploom e Jumpluff sono tutti e tre presenti nel prototipo di Pokémon Versione Oro e mostrato durante lo Spaceworld del novembre del 1997:
I nomi, leggermente diversi – Haneko anziché Hanekko, Poponeko anziché Popokko, Wataneko anziché Watakko –, enfatizzavano maggiormente l’elemento del gatto (neko) ed anche i design andavano nello stesso senso: venivano mantenute le orecchie per tutta la linea evolutiva, ed i tre Pokémon presentavano anche una coda.
Sunkern&Sunflora X Helianthus annuus
Sunkern e Sunflora sono evidentemente basati sul seme e su l fiore dell’Helianthus annuus, il girasole.
Proprio come i girasoli reali, i Sunflora di giorno sono sempre rivolti verso la direzione del sole (fenomeno dell’eliotropismo), mentre la notte chiudono i petali e rimangono immobili in una sorta di sonno.
Sunkern evolve in Sunflora mediante l’esposizione alla Pietrasolare, e l’unico luogo di Johto nel quale è possibile incontrarlo – ovviamente, soltanto di giorno – nei giochi di seconda generazione è il Parco Nazionale: quest’ultimo è ispirato all’Expo Commemoration Park di Suita, nel quale è presente la Taiyou no Tou, la “Torre del Sole”, un edificio ideato dall’artista giapponese Tarou Okamoto in occasione dell’Expo del ’70.
Sunkern non è presente nel prototipo di Pokémon Versione Oro dello Spaceworld del 1997; Sunflora sì, con il nome di Sanii (Sunny).
Oltre che per il fatto di essere privo di pre-evoluzione, Sanii si distingue da Sunflora per l’aspetto – espressione facciale leggermente diversa, assenza delle due linee lungo il suo viso, gambo longilineo, vere e proprie radici al posto dei piedini -, ma soprattutto per il tipo, Erba/Psico anziché di Erba.
Quest’ultimo elemento ha fatto diffondere fra i fan una teoria secondo la quale Sunflora sarebbe un girasole divenuto senziente a seguito dell’esposizione alla radioattività.
I girasoli, infatti, sono in grado di assorbire quantità estremamente elevate di elementi radioattivi nei loro tessuti ed immagazzinarli negli steli e nelle foglie, motivo per il quale sono chiamati “iperaccumulatori” e vengono piantati nei pressi dei siti rimasti contaminati in seguito ai disastri nucleari, come è avvenuto ad esempio nelle zone limitrofe a Chernobyl. Se questa pratica risulta senz’altro utile per gli uomini, è però deleteria per i girasoli, i quali, a fronte dell’eccessivo accumulo di sostanze radioattive possono andare incontro ad importanti mutazioni.
Cosa ne pensate? Conoscevate queste curiosità su queste linee evolutive? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti ai nostri canali social!
Articoli del nostro erbario:
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- Paras e Parasect
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- Meganium, Hoppip, Skiploom e Jumpluff, Sunkern e Sunflora [voi siete qui]
Classe 1994, ho imparato a leggere giocando a Pokémon Rosso. Appassionata di vintage, ma con un occhio sempre attento anche alle novità ⭐
“Nullius boni sine socio iucunda possessio est.“