Pokémonstrorum Lapidarium – Pietre evolutive

Pokémonstrorum Lapidarium

Come gli erbari, in epoca medioevale, erano particolari testi a carattere enciclopedico all’interno dei quali venivano compendiate descrizioni di piante, incentrate sulle loro proprietà alimentari e soprattutto medicinali, così i lapidari trattavano minerali di vario genere, con particolare riguardo per quelle rare e preziose, incentrandosi sulle loro (presunte) virtù curative e talismaniche.

Spesso corredati di illustrazioni miniate, insieme ai bestiari, dedicati al mondo animale, rappresentano un esempio della letteratura didattico-scientifica medioevale.

Se molti Pokémon di tipo Erba traggono ispirazione dal regno vegetale o dei funghi, non pochi Pokémon di tipo Roccia, Acciaio o Terra hanno come modello minerali – e, in molti casi, il riferimento non è limitato al design, ma anche per elementi di lore. All’interno di questa rubrica, proponiamo di analizzare anche le interazioni fra questi due aspetti. Trovate l’indice dei capituli precedenti in coda all’articolo.

In questo secondo episodio nel “Lapidarium”, analizzeremo i minerali reali che hanno ispirato il design delle pietre evolutive del mondo Pokémon.

Pietrafocaia X Eliolite

Gialla e arancione” (descrizione di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia) e che “brilla di una luce abbagliante” (descrizione di Pokémon Nero e Bianco), la Pietrafocaia è ispirata all’eliolite o pietra del sole, varietà di oligocasio caratteristica per i riflessi interni di colore rosso, dovuti da inclusioni di laminette di ematite.

Scoperto nel 1980, dal 1986 è la gemma ufficiale dello Stato dell’Oregon, è molto apprezzata dai collezionisti ed è usata come pietra preziosa.

Pietraidrica X Cordierite · Iolite

La Pietraidrica, di colore blu con “delle macchioline azzurre” (descrizione di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia) è ispirata alla cordierite, un ciclosilicato di alluminio, ferro e magnesio, noto anche, quando lavorato, come iolite.

Il minerale è noto per l’evidentissimo pleocroismo: esso è un fenomeno che consiste nella variazione di colore qualora si osservi un cristallo da direzioni diverse. Nello specifico, per la cordierite si parla di dicroismo, poiché è possibile visualizzare due colori: il blu intenso ed un colore più chiaro, giallo o azzurrino – a quest’ultimo potrebbero riferirsi le “macchioline azzurre” presenti nella descrizione della Pietraidrica.

Nella cordierite la variazione di colore tanto evidente che è chiamata anche dicroite. Il minerale deve il suo nome al geologo francese Pierre Louis Antoine Cordier (1777 – 1861).

Pietratuono X Elbaite

La Pietratuono, sopra la quale “appare l’immagine di un fulmine” (descrizione di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia), rappresenta senz’altro l’elbaite, minerale del gruppo delle tormaline.

Quando questa pietra viene tagliata con una parte superiore a cupola e una parte inferiore piatta, la luce riflessa viene focalizzata in una fascia luminosa, che ricorda le fessure delle pupille dei gatti o, nelle pietre più traslucide, un fulmine.

Per questo motivo, nei paesi anglosassoni la pietra è nota come “cat’s eye”, “occhio di gatto”, mentre in Giappone è proprio chiamata 電気石, “pietra del fulmine” ed è spesso associata all’elettricità.

Il nome italiano del minerale, invece, deriva dall’isola d’Elba, sulla quale è molto comune.

Pietrafoglia X Foglia Fossile

La Pietrafoglia, sopra la quale “appare l’immagine di una foglia” è ispirata ad una foglia fossilizzata.

Nella realtà, il colore verdastro delle foglie fossili è dovuto alla presenza di piccole quantità di cloro o ferro.

Pietralunare X Frammento di Meteorite

La Pietralunare, “nera come il cielo di notte” (descrizione di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia), ma che “brilla come la luna al crepuscolo” (Descrizione di Pokémon Mystery Dungeon Esploratori del tempo ed Esploratori dell’Oscurità) – come rivelato fin dalla prima generazione, tanto nei giochi quanto nell’anime – è ispirata a un frammento di meteorite.

Infatti, molte meteoriti presentano una colorazione scura e sono caratterizzate sulla superficie da cavità chiamate regmagliti, simili alle impronte lasciate dalle dita sulla creta, dovute al contatto con l’atmosfera, che vaporizza più facilmente minerali a più bassa temperatura di evaporazione.

Un gruppo di Cleffa, Clefairy e Clefable danza intorno alla Pietralunare precipitata sul Monte Luna nell’episodio “Fascino e mistero sul Monte Luna” (ep. AG134) dell’anime.

Pietrasolare X Aragonite

La Pietrasolare, introdotta in seconda generazione e “rossa come il sole al tramonto” (descrizione di Pokémon X e Y), è ispirata all’aragonite, minerale costituito da carbonato di calcio e molto apprezzato dai collezionisti per la particolare forma del cristallo.

Il minerale deve il proprio nome al comune spagnolo Molina de Aragón, sede dei giacimenti da cui provenivano i primi esemplari classificati.

Pietrabrillo X Sfalerite (Cleiofane) 

Passando alle pietre evolutive introdotte in quarta generazione, analizziamo la Pietrabrillo.

Essa è ispirata alla sfalerite, il minerale dal quale si estrae industrialmente lo zinco, in particolare alla varietà gialla chiamata cleiofane.

La sfalerite è una delle pietre più rifrangenti note; inoltre, il solfuro di zinco estratto dal minerale viene utilizzati per la realizzazione di pigmenti fosforescenti. Se la Pietrabrillo brilla di una luce abbagliante”, anche la sfalerite fa, a modo suo, lo stesso: sotto forma di rifrazione e, in forma trasformata, fosforescenza.

Neropietra X Ametista

La Neropietra è un’altra pietra evolutiva introdotta in quarta generazione che, pur essendo definita “scura come le tenebre” (descrizione di Pokémon Diamante e Perla) e chiamandosi esattamente “Neropietra” … Non è di colore nero. Essa, infatti, tanto nell’artwork quanto nell’anime, presenta un colore viola scuro, che ricorda senz’altro quello dell’ametista, la varietà violacea del quarzo.

L’anomalia relativa al nome, in realtà, riguarda solamente l’adattamento italiano: l’originale やみのいし, “pietra dell’oscurità” è stato reso, nelle altre lingue, variatamente con riferimenti al crepuscolo o alla notte, anche per creare una contrapposizione con la Pietralbore.

Quanto all’ametista, essa è utilizzata fin dall’antichità per la produzione di gioielli.

Pietralbore X Opale peruviano

La Pietralbore, di colore verde-acqua e “luccicante come gli occhi” è ispirata ad una particolare varietà di opale, l’opale peruviano, di analoga colorazione e brillantezza.

Il riferimento agliocchi” presente nella descrizione della pietra evolutiva rimanda al fatto che, sin dal Medioevo, l’opale fosse ritenuto in grado di sconfiggere tutte le malattie degli occhi e di rafforzare la vista.

Pietragelo X Larimar

Introdotta in settima generazione, la Pietragelo è una pietra evolutiva di colore azzurro all’interno della quale “si intravede l’immagine di un fiocco di neve” (descrizione di Pokémon Sole e Luna). Essa è ispirata al larimar, una rara varietà azzurra di pectolite che, pur ovviamente non riportando un vero e proprio motivo a fiocco di neve, è attraversata da striature bianche.

Inserito per la prima volta nei giochi ambientati ad Alola, regione Pokémon ispirata alle Hawaii, nella realtà il minerale è molto popolare nelle località tropicali come la Florida, la Repubblica Dominicana, dove è stato scoperto nel 1916, ed appunto le Hawaii.

Le varianti nelle quali il colore bianco è prevalente sono chiamate anche “larimar di ghiaccio“. Il larimar è molto utilizzato in gioielleria, specialmente nelle località caraibiche.

Cosa ne pensate? Conoscevate queste curiosità su queste linee evolutive? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti ai nostri canali social!

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