The Legend of Zelda, tra BotW e AoC: il problema della timeline

Terrako si riattiva nel passato

Se ci avete seguiti negli ultimi tempi, avrete visto che ci siamo interessati molto all’ultimo titolo della saga di The Legend of Zelda, ovvero Hyrule Warriors: L’era della calamità, prequel spin-off canonico di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, con una recensione e svariate guide (alla fusione delle armi e sui personaggi noti, della storia e segreti). Se anche voi avete giocato al titolo e seguito la nostra recensione, avrete notato che c’è qualcosa che non va, soprattutto riguardo quello che Breath of the Wild ci rivelava tramite dialoghi, diari, ricordi e persino quello che ci viene detto in Creating a Champion, libro ed artbook ufficiale contenente molte informazioni interessanti riguardo il titolo openworld. Ed è per questo che, in questo articolo, proverò a far luce su alcuni aspetti riguardanti la nuova timeline che ha creato questo titolo.

AoC meme timeline

Cosa mi aspettavo…

Prima di iniziare a spiegare alcune questioni riguardo la timeline, è bene capire cosa credevo fosse plausibile accadesse in L’era della calamità, dopo aver giocato la demo (tenete a mente questa precisazione).
Le mie ipotesi erano sostanzialmente due: la prima, banalissima, la famigerata ipotesi Everyone (still) fucking dies”, prevedeva che nonostante il viaggio nel tempo del piccolo Guardiano avesse cambiato delle cose, queste non avessero in realtà nessuna conseguenza sul destino globale della storia (Ganon ritorna, Link fallisce nell’impresa di proteggere Hyrule, i quattro Campioni muoiono, eccetera, eccetera, insomma: esattamente come Breath of the Wild ci narrava); oppure, l’ipotesi che ritenevo decisamente più plausibile, ma comunque connessa alla precedente (cambiava solo un dettaglio), era che tutto si svolgesse come ne Il Giorno della Marmotta (titolo originale del film distribuito in Italia col titolo Ricomincio da capo): il viaggio di Terrako generava un loop temporale in cui nulla cambiava e ogni volta doveva tornare indietro nel tempo per “risistemare le cose”, fallendo comunque miseramente. Ogni. Singola. Volta.

Insomma: in entrambi i casi, secondo me la linea tracciata era già scritta, non cambiava. Doveva essere quella. Come una tragedia di cui già conosciamo il finale (le mie competenze di teatro antico sono scarse, ma la nostra caporedattrice direbbe “come nel teatro greco…”), in cui non è importante quindi la storia in sé, quanto la spirale di disperazione in cui cadono i personaggi. Ma così non è stato.

… e cosa abbiamo ottenuto

Così non è stato, perché il nostro amico venuto dal futuro riesce, più di una volta, a salvare la situazione. Sventando la conquista di Hyrule ad opera di Calamità Ganon, salvando da morte certa i quattro Campioni con una mossa da deus ex machina d’effetto (lo ammetto, lacrimoni in quelle scene) e persino risollevando più volte il morale della principessa Zelda, Terrako riesce di fatto a cambiare il futuro. O quasi, ma a quello ci arriveremo solo alla conclusione dell’articolo e non voglio anticiparvi troppo.

Hyrule Encyclopedia Timeline
La timeline come la conosciamo tutti. Almeno, se si escludono Breath of the Wild e L’era della calamità. E i Tingle.

Costruzione di una timeline… anzi, due. O forse tre?

Dando per scontato che The Legend of Zelda: Breath of the Wild si svolge “in fondo” alla timeline ufficiale (quale ramo dei tre non è importante ai fini di questo articolo, e allungherei inutilmente la questione), e quindi gli avvenimenti dei titoli precedenti sono avvenuti tutti (o quasi, forse è un bene che i titoli di Tingle e i CD-i non siano canonici), iniziamo con la costruzione della nostra “nuova” timeline iniziando con quello che sappiamo da Breath of the Wild, aiutandoci inoltre con il Creating a Champion. Se avete seguito il #HistoryOfCalamity nel nostro gruppo a tema, il Club Segreto Gerudo, saprete già di cosa stiamo per parlare.

Calamità Ganon leggenda
L’ennesima sconfitta di Ganon, questa volta col supporto di un esercito di Guardiani e i quattro Colossi Sacri. In basso a destra della tavola si può già però vedere quello che in futuro accadrà al popolo Sheikah: divisione e intrighi interni

Dalle leggende agli antefatti

Secondo leggende tramandate nel corso dei secoli, il Regno di Hyrule è stato più volte colpito in passato da una calamità nota col nome di Calamità Ganon, un essere di pura malvagità che era originariamente un potente guerriero del popolo Gerudo chiamato Ganondorf.
Le Gerudo sono una tribù composta esclusivamente da donne guerriere abitanti delle zone desertiche di Hyrule da cui, all’incirca ogni 1000 anni, nasceva un singolo uomo, destinato a regnare su di esse. Uno di questi, appunto, era Ganondorf, reincarnazione di Mortipher, temibile avversario della dea Hylia e di tutta Hyrule che, al tempo delle leggende, aveva combattuto contro la prima incarnazione (nota) dell’Eroe in Verde e la reincarnazione di Hylia stessa e aveva iniziato così un infinito ciclo di reincarnazioni e tentativi di conquista della Triforza, che puntualmente venivano scongiurati dal Cavaliere con la Spada che esorcizza il male e dalla principessa col Potere delle Dee di turno.
Durante questo ciclo apparentemente infinito, Ganon decise definitivamente di rinunciare alla sua umanità, diventando appunto Calamità Ganon. Ma anche così i suoi tentativi venivano puntualmente fermati (non senza aver comunque causato la sua buona dose di distruzione per tutto il regno).

10.000 anni prima dell’inizio della storia di Breath of the Wild, il regno godeva di un incredibile periodo d’oro, in cui la tecnologia degli Sheikah, un popolo da sempre alleato della Casa Reale e grande esperto di scienza e tecnologia, era progredita a tal punto che il popolo riuscì a organizzarsi per tempo alla venuta di Calamità Ganon: questa volta, oltre all’Eroe e alla principessa scesero in campo un esercito di Guardiani e quattro Colossi Sacri guidati da altrettanti piloti il cui vero nome si perde nel tempo ma che collettivamente erano noti come Campioni.
Calamità Ganon venne sconfitto ancora una volta.

Simbolo Yiga

Dopo l’ennesima sconfitta di Calamità Ganon, per il regno proseguì ulteriormente il periodo di sviluppo, ma i sovrani di Hyrule iniziavano sempre più a temere la tecnologia Sheikah. Preoccupato di un possibile futuro tradimento, il re di allora bandì ogni forma di tecnologia, obbligando gli Sheikah ad una scelta: rimanere fedeli ad Hyrule, o fuggire. La tribù Sheikah si spaccò così in due, tra quelli che rimasero alleati del regno (che si stanziarono presso il Villaggio Calbarico) e quelli che si opponevano alla decisione del re (che si spostarono verso il Deserto Gerudo e secoli dopo formeranno il Clan Yiga, con l’intenzione di riportare in vita Ganon).
I quattro Colossi Sacri vennero così sepolti in quattro diverse zone di Hyrule, mentre l’esercito di Guardiani venne sigillato nelle profondità del Castello di Hyrule.
Una lunga era di pace seguì questi eventi, tanto che anch’essi diventarono leggenda, finché…

L’indovino, la principessa e la spada

Un giorno, durante il regno di re Rhoam Bosphoramus Hyrule, l’indovino di corte fa una profezia: Calamità Ganon sta per tornare.
Per non farsi cogliere impreparato il re decide di verificare se le leggende sono vere: con l’aiuto degli Sheikah cerca per tutta Hyrule i resti di Guardiani e Colossi Sacri, aiutato dalla moglie (che si dice avesse poteri divinatori: non è quindi chiaro se sia stata lei a fare l’oscura previsione o se un altro individuo).
Nel mentre, nasce la figlia del re. Come da tradizione, le viene assegnato il nome di Zelda. Da una lunga discendenza di Cavalieri di Hyrule, nasce invece Link.
Entrambi, crescendo, si addestrano: Zelda tentando di risvegliare il suo potere e aiutando, quando può, le squadre archeologiche di ricerca (soprattutto insieme a Impa, la consigliera di corte, e a Rovely e Pruna), Link nell’arte della spada.
Quando Zelda ha 6 anni, la regina muore prima che possa trasmetterle i segreti dei suoi poteri. Al funerale è presente anche la Matriarca Gerudo Urbosa. I tentativi di risvegliare il suo potere sono infruttuosi. Invece il giovanissimo Link riesce in una impresa ritenuta dai più impossibile: recuperare la Spada Suprema, dispersa da secoli e trovata nelle profondità del Bosco Perduto.
I preparativi per l’arrivo di Ganon proseguono: vengono scoperti i punti dove erano stati nascosti i quattro Colossi Sacri, vengono riportati alla luce diversi Guardiani (purtroppo non il grosso dell’esercito) e, soprattutto, la Tavoletta Sheikah, di cui però si riesce a sfruttare solo la modalità fotografica.
Durante un incidente di collaudo dei Guardiani, uno di questi impazzisce e Link, sconfiggendolo, viene nominato guardia personale della principessa.
Per cercare i quattro piloti dei Colossi Sacri, Zelda si rivolge agli altri popoli di Hyrule: Urbosa per le Gerudo (la quale salva anche Zelda da un agguato degli Yiga nei pressi della Cittadella) e Daruk per i Goron rispondono immediatamente; gli anziani Zora e re Dorephan acconsentono a mandare la principessa Mipha solo dopo che questa (con l’aiuto di Link) dimostra il suo valore sconfiggendo un Lynel che minacciava il Villaggio; per il quarto pilota, la scelta cade su Revali, prode guerriero Rito che però accetta solo dopo che Zelda in persona si reca una seconda volta al suo villaggio.
Nel giorno della cerimonia di nomina a Piloti, tenuta al cospetto di tutti i popoli di Hyrule (o quasi), ai quattro e a Link vengono consegnati dei drappi azzurri, segno del fatto che sono loro gli eroi prescelti per difendere Hyrule.

Arrivo calamità timeline
Il nostro poco amato pollo stronzo Revali è il primo ad accorgersi dell’arrivo della Calamità. Forse perché può volare.

L’arrivo della calamità

Nella nostra timeline siamo finalmente arrivati al punto cruciale della storia: cento anni prima degli eventi di Breath of the Wild, nel giorno del diciassettesimo compleanno di Zelda, in maniera assolutamente inattesa Calamità Ganon ritorna mentre il nostro gruppo di eroi è lontano dal Borgo.
Sigillato nelle profondità del castello, Ganon riesce a prendere il controllo di tutti i Guardiani, seminando il panico per tutta la piana di Hyrule: il Borgo è ormai caduto.
I quattro Campioni si dirigono verso i Colossi Sacri, mentre Link e Zelda verso la Piana, ignari che questa sarà l’ultima volta che si rivedranno tutti insieme. Calamità Ganon ha infatti lasciato ad attenderli quattro Ire, emanazioni della sua malvagità, che prendono il controllo dei Colossi e uccidono i Campioni.
Si narra che re Rhoam cada tentando di salvare quanti più civili possibili, mentre l’esercito reale, ormai in rotta, si dirige verso la Fortezza di Akkala e uno sparuto gruppo di soldati e civili va verso la Muraglia di Finterra per imbastire una difesa disperata. La Fortezza però non può niente contro l’assalto delle terribili macchine ancestrali, e cade: è la fine del regno di Hyrule.
Link e la principessa, invece, dopo essere arrivati alla Piana, vengono inseguiti dall’esercito di Guardiani fin quasi alla Muraglia di Finterra. Qui Link, ormai esausto e in fin di vita, si accascia al suolo.

Poco prima di morire sotto i colpi di un Guardiano, però, i poteri della principessa Zelda si risvegliano, e spegne in pochi istanti le macchine, aiutando a difendere la Muraglia. La principessa, vedendo le gravi ferite dell’eroe, ordina a degli Sheikah sul campo di battaglia di portarlo al Santuario della Rinascita, sull’altopiano delle Origini.
Dopo aver preso la Spada Suprema con sé e aver lasciato gli ultimi ordini agli Sheikah, Zelda conferisce un’ultima volta con Impa, Rovely e Pruna. Le ferite di Link impiegheranno moltissimo tempo a guarire, quindi è compito suo proteggere Hyrule fino al suo risveglio. Riporta così la spada nel Bosco Perduto e poi si dirige al Castello di Hyrule, dove per i successivi cento anni userà i suoi poteri per bloccare Ganon, finché…

Svegliati Link

Svegliati, Link!

L’Eroe si risveglia all’inizio di Breath of the Wild, senza quasi alcun ricordo di quanto avvenuto cento anni prima.
Dopo aver attivato la Tavoletta Sheikah e aver parlato con lo spirito del defunto re Rhoam, Link si avventura in quella storia che conosciamo tutti, liberando i quattro Colossi Sacri anche grazie all’aiuto di Sidon, Yunobo, Teba e Riju e infine sconfiggendo Ganon, non prima di aver incontrato amici come il Korogu gigante Castonne e nemici come il capo del Clan Yiga, il Maestro Koga, e altri personaggi più particolari come il Monaco Sheikah Myz Kyoshia.

Timeline Zelda2

Terrako si riattiva nel passato

Un passo indietro, nel passato e poi ancora più indietro

Ma facciamo un passo indietro, nel passato, e torniamo al fatidico giorno dell’apparizione di Calamità Ganon di cento anni fa, a quando si attivano i poteri della principessa. Contemporaneamente, in un Castello di Hyrule preso d’assedio dalle forze di Ganon e già distrutto, si risveglia un piccolo Guardiano bianco, Terrako, che apre un misterioso portale e ci cade dentro, seguito a ruota da un po’ di rancore di Ganon. Un portale che ci porta in un tempo ancora più passato e, forse, in un’altra dimensione. E così, hanno finalmente inizio gli eventi de L’era della calamità.

Pietra dimensionale nuovo indizio timeline
Ma quindi, sono le sidequest ad essere in un’altra dimensione, o tutto L’era della calamità?

Le modifiche alla timeline

Non starò a enunciarvi per filo e per segno gli eventi che avvengono nella timeline di Hyrule Warriors: L’era della calamità, ma mi limiterò a riassumere gli eventi salienti, sottolineando così le differenze tra gli avvenimenti del passato “principale” e quelli del titolo di Koei Tecmo.

Il gioco inizia in medias res, con la battaglia della Piana di Hyrule… o meglio, la prima battaglia della Piana di Hyrule. La profezia dell’arrivo della Calamità è già ben nota a tutti, Link e Zelda sono già grandi, ma Link è (per ora) senza Spada Suprema; il perché non è dato saperlo.
A metà della battaglia, Terrako (ormai arrivato nel passato), si riattiva, e con lui si riattivano (di già!) la Tavoletta e una Torre Sheikah. Dopo la battaglia, quando Link, Impa e Zelda stanno viaggiando verso l’Antico Laboratorio di Corte, il frammento di malvagità di Ganon prende possesso di un Guardiano al Crepaccio di Mortipher e viene sconfitto (probabilmente questo evento sostituisce l'”incidente col Guardiano” nella precedente timeline). Al Laboratorio, i protagonisti vengono spiati da lontano da un Terrako malvagio, che si scoprirà poi essere il Terrako di questa linea temporale caduto sotto l’influsso di Ganon.
Il reclutamento dei quattro Campioni è relativamente simile a quanto noto già in precedenza, sebbene qualche minima differenza la si può notare, come ad esempio il fatto che il reclutamento di Revali avviene subito e non alla seconda visita, e che il Lynel sconfitto non era una prova da affrontare per Mipha, ma stava minacciando un giovanissimo Sidon.

Alt timeline rivelazione nei filmati di gioco
Ok, abbiamo creato una nuova linea temporale, era abbastanza ovvio, ma… perché dircelo così?

Da qui in avanti, però, la storia prende decisamente una strana piega: il Clan Yiga attacca il Borgo di Hyrule, compare Astor, un nuovo nemico misterioso dagli strani poteri divinatori, Link recupera (solo ora) la Spada Suprema dal profondo del Bosco Perduto (ma insieme a Zelda, i Campioni e un manipolo di soldati del regno, quindi non certo una “impresa alla ricerca di qualcosa di cui si erano perse le tracce da secoli”, visto che tutti sapevano si trovasse in quel posto)…  insomma, la timeline viene sicuramente alterata a causa dell’arrivo dei visitatori dal futuro.
Le differenze, però, non terminano qua, in quanto se fino a questo momento poteva sembrare tutto un “sì, ma adesso tanto le vicende si riallineeranno”, con il risveglio della Calamità Ganon le cose cambiano in modo ancor più drastico, ma in modo incredibilmente sottile: escludendo il fatto che Link e Zelda sono già al castello nel momento dell’arrivo della Calamità, vediamo comunque il re “morire” durante l’attacco al castello; i quattro Colossi Sacri cadono lo stesso sotto il controllo di Ganon; i poteri di Zelda rimangono sopiti per adesso… ma le cose non vanno come dovrebbero andare (anzi, come sappiamo che sarebbero dovute andare, secondo la narrazione di Breath of the Wild): grazie all’aiuto di Terrako che fa arrivare dal futuro Yunobo, Teba, Sidon e Riju, i quattro Colossi tornano sotto il controllo dei nostri eroi e i Campioni si salvano; viene poi scoperto che pure il re si è salvato grazie a un pezzo di tecnologia ancestrale; Link non cade a Finterra, e ancora: Koga e gli Yiga passano dalla parte dei buoni, la fortezza di Akkala e altre posizioni strategiche vengono salvate, il sistema di Torri Sheikah viene riattivato per portare l’esercito e gli alleati alla Piana di Hyrule per sferrare l’attacco finale al Castello e sconfiggere così Ganon, formatosi dopo che il Terrako Malvagio (o, meglio, Ganon Conquistatore) assorbe Astor dopo una sonora doppia sconfitta. Tutte modifiche così sostanziali che di fatto hanno creato una seconda timeline in cui la Calamità è sì arrivata, ma è stata sconfitta praticamente al primo colpo.

Timeline Zelda 3
Più o meno, ecco tutti gli eventi fondamentali che avvengono nei due giochi, ed i collegamenti definitivi. Temevo sarebbe stato più complicato del previsto… ma non sto tenendo conto dei DLC.

Le cose che non tornano, e quelle che tornano (almeno in parte)

Se avete seguito fin qua, avrete già intuito che c’è diversa roba che non torna, ed altra che solo apparentemente non torna.
Prima di tutto, chi è Astor? Perché nelle leggende di Breath of the Wild non se ne parla? Era forse lui l’indovino di corte? Che futuro gli faceva vedere Ganon? Queste domande non trovano risposta, ma stando ad alcuni video sembra che la versione giapponese usi per lui gli stessi termini usati nel Creating a Champion per l’indovino di corte. Per quanto questa ipotesi sia molto suggestiva, se davvero fosse l’indovino troverei strano il fatto che nel gioco nessuno dei protagonisti sembri stupirsi di vederlo dalla parte dei cattivi, o lo riconosca come l’indovino. La domanda più interessante, invece, è la seconda. Non esistono ovviamente risposte ufficiali, ma è abbastanza intuibile che Astor “veda” il futuro almeno fino al giorno della Calamità (non modificato, per lo meno, quindi la “timeline di Breath of the Wild”). Dopo… beh, i suoi piani sappiamo esattamente che non vanno come previsto.

Sidon AoC
Ci sono due tipi di persone: chi ha pianto vedendo Sidon (piccolo e adulto) in L’era della calamità, e chi mente

Ma questa affermazione mi permette di collegarmi anche ad un’altra questione critica, quella dei discendenti: loro arrivano certamente da un futuro dove la Calamità ha fatto il suo corso, e quindi da un futuro dove conoscono Link. E per conoscere il nostro eroe, vuol dire che deve aver sconfitto la Calamità con il loro aiuto, ovvero, nuovamente, la timeline di Breath of the Wild. Forse le sequenze migliori de L’era della calamità sono proprio quelle di “detto-non detto” con Sidon, quasi come se lui sapesse che quella non è la “sua” timeline, convinto che quando (e se) tornerà nel futuro (ovvero, nel suo mondo) la “sua” Mipha comunque non sarà lì ad aspettarlo. E nonostante questo combatte al fianco dei nostri eroi.

E... Tu?
E… tu, che ci fai qui?

Una questione rimasta irrisolta è invece il recupero della Spada Suprema e la conseguente posizione dell’Eroe in Verde all’interno della storia: perché, alla Battaglia della Piana, Link non la possiede già? Perché è ancora un “semplice” Cavaliere di Hyrule e non già l'”eroe delle leggende”, possessore della Spada che esorcizza il male? Per qualche motivo che non viene in alcun modo spiegato, la timeline è già stata modificata prima dell’arrivo di Terrako. Una spiegazione non ufficiale ma valida è che qualcosa (leggasi: la malvagità di Ganon) sia tornata indietro nel tempo a un momento antecedente all’arrivo (o all’attivazione) di Terrako, e da lì la timeline de L’era della calamità sia stata modificata di conseguenza: qualcosa ha impedito a Link di compiere la sua impresa, di conseguenza non è diventato il possessore della Spada Suprema finché Zelda non ha reclutato tutti e quattro i Campioni. Questo spiegherebbe anche l’astio di Revali nei confronti di un “comune” cavaliere che sale nei ranghi senza aver ancora (per lo meno secondo lui) compiuto imprese tali da meritarsi di stare con loro.

Un fatto invece solo apparentemente inspiegabile è la presenza del Maestro Koga nel passato. La spiegazione è che Koga non è un nome ma un titolo (come spiegato anche nel Creating a Champion), quindi per quanto gli Yiga di fatto siano degli Sheikah (e in quanto tali più longevi degli Hylia), è più probabile che non siano la stessa persona. Che poi il Koga di Breath of the Wild si facesse chiamare Supa nel passato o fosse un’altra persona, non è importante.

La presenza di Castonne e Myz Kyoshia può essere invece spiegata in modo “ufficioso”. Castonne, in quanto appartenente alla specie dei Korogu, non può essere visto da chiunque, e non è quindi impensabile che anche nella timeline originale lui e i Korogu fossero presenti agli eventi più importanti, ma nessuno o quasi se ne sia accorto. Myz Kyoshia invece diventa una presenza “coerente” nel momento in cui, grazie all’attivazione della Tavoletta Sheikah e delle Torri, si attivano anche i Sacrari: è quindi comprensibile che gli antichi monaci decidano di inviare un loro rappresentante sul campo di battaglia, per supportare come avevano fatto millenni prima la principessa col potere delle dee.
Breath of the Wild sequel

Conseguenze nei giochi futuri

Quindi, abbiamo visto come la timeline sia stata modificata, ma ora sorge una domanda fondamentale: e nei giochi successivi? Nello specifico, il sequel di Breath of the Wild prenderà spunto dagli eventi de L’era della calamità?
Alla fine giocare in sequenza L’era della calamità e Breath of the Wild è esattamente come giocare Ocarina of Time e vedere due dei suoi tre finali. Niente di più, niente di meno. Possiamo prendere la storia de L’era della Calamità come “la storia di Ocarina of Time” (e quindi da lì partirebbe la timeline “vittoriosa”), mentre Breath of the Wild inizia cento anni dopo  come l’equivalente del “finale in cui l’Eroe perde” di Ocarina.
Per quanto il musou di Koei Tecmo sia uno spin-off, è stato comunque definito come canonico: trovo molto improbabile che non sfrutteranno la seconda linea temporale in qualche titolo. Ma passando all’immediato futuro, qualche ipotesi si può comunque fare.
Nel famoso (e per ora unico) trailer del sequel di Breath of the Wild vediamo uno sconosciuto corpo essiccato sepolto in quelli che potrebbero essere i sotterranei del Castello di Hyrule. Prima de L’era della calamità si presumeva fosse un Gerudo (e quindi, molto probabilmente, Ganon) ma un’analisi più accurata rivela che i suoi vestiti sono anche molto simili a quelli usati da Astor: e se nel passato “originario” Astor fosse effettivamente riuscito nella sua impresa, compiendo eventualmente il sacrificio finale per far risorgere Ganon, e poi sia stato soggetto a damnatio memoriae? È quindi una ipotesi plausibile che nel sequel si scopra qualcosa in più sul misterioso e malvagio indovino.
Per quanto riguarda invece la questione dei discendenti, ci sono due ipotesi al momento valide in ugual modo: o non appariranno, “scomparsi senza lasciare traccia in un portale luminoso”, per tutta la durata del gioco, incentrando così l’avventura principalmente su Link e Zelda; oppure appariranno dopo essere tornati, più esperti nel combattimento di prima e pronti ad aiutare nuovamente il “loro” Link e la “loro” Zelda, con nuove tattiche nel loro arsenale (e adesso anche in grado di pilotare i Colossi Sacri). Esiste, ovviamente, anche un’altra possibilità: per quanto lo ritenga improbabile, i discendenti potrebbero addirittura non essere ancora stati evocati da Terrako, e questo permetterebbe alla trama del sequel di Breath of the Wild di ignorare totalmente quel che è successo ne L’era della calamità; ma come ho accennato più su, lo ritengo poco plausibile, visto che ciò non apporterebbe alcun cambiamento significativo ai personaggi; dopo l’approfondimento avvenuto con L’era della calamità trovo difficile che il Team Zelda sprechi una tale occasione.

Ovviamente, prima di concludere questo pezzo in maniera definitiva, Nintendo decide di rompermi le uova nel paniere. Ma in modo positivo.

Ovviamente, avevo iniziato a scrivere questo articolo prima del Nintendo Direct del 17 febbraio, e per quanto dei DLC fossero abbastanza prevedibili, è altrettanto prevedibile che alcune delle domande che al momento sono senza risposta probabilmente la troveranno nei prossimi mesi. Ma questo lavoro non è stato del tutto inutile, anzi: ricostruire la timeline de L’era della calamità fino a questo punto è servito a capire quali aspetti ci sono ancora da approfondire, oltre che provare a intuire quali domande invece continueranno a rimanere senza risposta.

Cosa ne pensate? Koei e Nintendo hanno solo complicato ulteriormente la timeline o ha avuto senso quello che hanno fatto? Cosa vi aspettate dai futuri DLC de L’era della calamità? Scopriremo le origini di Astor? Fateci sapere le vostre opinioni nei commenti qua sotto.