Pokémonstrorum Lapidarium
Come gli erbari, in epoca medioevale, erano particolari testi a carattere enciclopedico all’interno dei quali venivano compendiate descrizioni di piante, incentrate sulle loro proprietà alimentari e soprattutto medicinali, così i lapidari trattavano minerali di vario genere, con particolare riguardo per quelle rare e preziose, incentrandosi sulle loro (presunte) virtù curative e talismaniche.
Spesso corredati di illustrazioni miniate, insieme ai bestiari, dedicati al mondo animale, rappresentano un esempio della letteratura didattico-scientifica medioevale.
Se molti Pokémon di tipo Erba traggono ispirazione dal regno vegetale o dei funghi, non pochi Pokémon di tipo Roccia, Acciaio o Terra hanno come modello minerali – e, in molti casi, il riferimento non è limitato al design, ma anche per elementi di lore. All’interno di questa rubrica, proponiamo di analizzare anche le interazioni fra questi due aspetti. Trovate l’indice dei capituli precedenti in coda all’articolo.
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In questo terzo appuntamento del “Lapidarium”, analizzeremo il modo nel quale la chimica del carbonio – ed in particolare l’allotropia del carbonio, cioè la proprietà della sostanza chimica di presentarsi in diverse forme – ha influenzato la lore di Carbink e Diancie.
Introduzione
Carbink e Diancie sono Pokémon di doppio tipo Roccia/Folletto introdotti in sesta generazione.
“Pokémon Gemma” entrambi ispirati al carbonchio, creatura della mitologia Sudamericana con sembianze animali nel cui corpo sono incastonate pietre preziose, abitano le profondità del sottosuolo, dove sono nati “a elevati livelli di pressione e temperatura” (voce del Pokédex di Carbink di Pokémon X). Più nello specifico, almeno nella regione di Kalos, vivono in “un regno fatto di pietre preziose” (voce del Pokédex di Carbink Pokémon Ultrasole), chiamato “Regno dei Diamanti”, come mostrato nel diciassettesimo lungometraggio della serie animata “Diancie e il Bozzolo della Distruzione” (2014) e nel corto, prequel del film, “Diancie – Principessa del regno dei Diamanti”.
Pur non essendo l’uno l’evoluzione dell’altro, questi due Pokémon sono ugualmente collegati: Diancie nasce da “una mutazione inaspettata di Carbink” (voce del Pokédex di Pokémon X), tanto rara da far rientrare il Pokémon nei Pokémon misteriosi.
In “Diancie e il Bozzolo della Distruzione” e “Diancie – Principessa del regno dei Diamanti” i Carbink, in particolare quattro, fanno da servitori ad un Diancie.
Carbink
Un’affascinante congettura proposta dai fan prevede che le differenti parti delle quali è composto il corpo di Carbink – la porzione rocciosa grigia, gli occhi ed i cristalli blu-azzurri e la peluria bianca – possano ciascuna rappresentare un diverso allotropo del carbonio.
Curiosamente, uno dei quattro Carbink che servono Diancie in “Diancie e il bozzolo della distruzione” e in “Diancie – Principessa del regno dei Diamanti” si chiama proprio Allotrope – anche se, ad onor del vero, si tratta di un’innovazione del doppiaggio anglofono ed italiano, dal momento che il nome originale del personaggio è semplicemente Joke (ジョーク).
La porzione rocciosa grigia potrebbe essere costituita da grafite, allotropo del carbonio molto abbondante in natura che, come Carbink, si forma nel sottosuolo in condizioni di alta temperatura.
I cristalli azzurri sparsi sulla superficie del corpo e gli occhi blu, potrebbero ricordare lo zaffiro, ma quest’ultimo è una varietà di corindone, cioè ossido di alluminio, non di carbonio. Pur essendo il diamante più famoso quello incolore, in realtà esistono anche diamanti di colore azzurro o blu, dovuto alla presenza di boro nel diamante.
Di conseguenza, i cristalli azzurri e gli occhi cristallini blu scuro di Carbink potrebbero essere diamanti blu contenenti diverse percentuali di boro.
Per quanto riguarda, infine, la peluria bianca del Pokémon, essa rappresenterebbe la polvere di diamante, una polvere soffice composta da diamanti estremamente piccoli e di bassa qualità.
Essa viene utilizzata per lucidare oggetti, compresi altri gioielli: i Carbink, infatti, “per evitare che le pietre preziose che adornano il loro corpo perdano lucentezza, […] se le lucidano a vicenda con i morbidi baffi.” (Voce del Pokédex di Pokémon Ultraluna).
Un’ipotesi alternativa, invece, identifica la peluria bianca del Pokémon con la nanoschiuma di carbonio, allotropo del carbonio scoperto nel 1997. Essa, tuttavia, non ha proprietà lucidanti, quindi quella della polvere di diamante rimane attualmente la più accreditata.
Diancie
Diancie, “mutazione inaspettata di Carbink” (Voce del Pokédex di Pokémon X), ha caratteristiche simili a quest’ultimo: le differenze più vistose sono la dimensione, il numero ed ovviamente il colore dei cristalli presenti sul corpo del Pokémon.
A differenza dei diamanti blu, il colore di un diamante rosa non è dovuto all’inclusione di qualche altro elemento, ma è il risultato di una pressione straordinaria tanto forte da provocare la torsione nel reticolo cristallino del minerale, facendo rinfrangere diversamente la luce e quindi cambiare il colore che possiamo osservare. Data l’eccezionalità di questa circostanza, il rosa risulta uno dei colori più rari per un diamante.
L’evento che causa la “mutazione inaspettata” dei Carbink in Diancie potrebbe essere dunque, in modo analogo, una condizione di altissima pressione – ipotesi che ben si confà per un Pokémon che “è in grado di creare una grande quantità di diamanti in un istante comprimendo tra le mani il carbonio presente nell’aria” (Voce del Pokédex di Pokémon Y).
Concludiamo ricordando che Carbink in Diancie non sono gli unici Pokémon la cui lore è basata sulle proprietà del carbone: in ottava generazione, si sono aggiunti anche Rolycoly, Carkol e Coalossal, linea evolutiva basata sulla carbonella, che – ovviamente – sarà oggetto di un prossimo episodio del “Lapidarium”.
Cosa ne pensate? Conoscevate queste curiosità su queste linee evolutive? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti ai nostri canali social!
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Classe 1994, ho imparato a leggere giocando a Pokémon Rosso. Appassionata di vintage, ma con un occhio sempre attento anche alle novità ⭐
“Nullius boni sine socio iucunda possessio est.“