Pokémonstrorum Lapidarium
Come gli erbari, in epoca medioevale, erano particolari testi a carattere enciclopedico all’interno dei quali venivano compendiate descrizioni di piante, incentrate sulle loro proprietà alimentari e soprattutto medicinali, così i lapidari trattavano minerali di vario genere, con particolare riguardo per quelle rare e preziose, incentrandosi sulle loro (presunte) virtù curative e talismaniche.
Spesso corredati di illustrazioni miniate, insieme ai bestiari, dedicati al mondo animale, rappresentano un esempio della letteratura didattico-scientifica medioevale.
Se molti Pokémon di tipo Erba traggono ispirazione dal regno vegetale o dei funghi, non pochi Pokémon di tipo Roccia, Acciaio o Terra hanno come modello minerali – e, in molti casi, il riferimento non è limitato al design, ma anche per elementi di lore. All’interno di questa rubrica, proponiamo di analizzare anche le interazioni fra questi due aspetti. Trovate l’indice dei capituli precedenti in coda all’articolo.
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Protagonista di questo quarto appuntamento col “Lapidarium” è Kleavor, evoluzione di Scyther alternativa a Scizor introdotta in ottava generazione.
Kleavor, l’ossidiana e il Paleolitico in Giappone
Una nuova evoluzione per Scyther
In “Leggende Pokémon: Arceus” è stato introdotto Kleavor, evoluzione del popolare Pokémon Scyther alternativa a Scizor.
Di tipo Coleottero/Roccia anziché Coleottero/Acciaio, è il risultato dell’esposizione del Pokémon non alla Metalcoperta, bensì all’Augite nera. Minerale esclusivo della regione di Hisui, essa è una “pietra nera dalle caratteristiche simili al vetro che può essere molto tagliente se frantumata”.
Se la Metalcoperta rende il corpo di Scyther completamente metallico, l’Augite nera trasforma in roccia alcune parti del Pokémon roccia, tramutando inoltre le estremità delle zampe anteriori del Pokémon in asce – tanto che al Pokémon è stata assegnata una mossa esclusiva, Rocciascure. Sappiamo inoltre che, anticamente, gli abitanti di Hisui utilizzavano le schegge di pietra perse dai Kleavor per creare strumenti.
Augite, oppure…?
Un minerale chiamato “augite” esiste realmente: costituito da silicati come calcio, ferro e magnesio, appartiene alla famiglia dei pirosseni. Si presenta in aggregati granulari oppure sotto forma di prisma ottagonale ed è effettivamente di colore nero, tranne se in piccoli frammenti, che risultano verde scuro o marrone scuro.
L’augite non è presente in Giappone; il minerale più simile presente nel territorio è la kanoite, un altro pirosseno, che viene estratto nella regione di Hokkaido, cui effettivamente è ispirata Hisui/Sinnoh.
Nonostante il nome, diversi indizi fanno pensare che l’Augite nera… Non sia augite, bensì un altro materiale. La descrizione dello strumento che, come osservato, denota una “pietra nera dalle caratteristiche simili al vetro” e che “può essere molto tagliente se frantumata”, non può non far pensare all’ossidiana.
L’ossidiana è un vetro naturale di origine vulcanica, che nasce a seguito del rapidissimo raffreddamento della lava. I principali depositi – siti, naturalmente, in zone caratterizzate attualmente o in passato da attività vulcanica – sono in Messico, Stati Uniti, Italia, Islanda e Giappone.
Utilizzata fin dal Paleolitico per la fabbricazione di utensili e armi taglienti mediante la tecnica della scheggiatura, era una materia prima molto ricercata in antichità, tanto da essere soprannominata “l’oro nero della Preistoria”.
Il nome di “Augite nera” conferito allo strumento rappresenterebbe, quindi, una imprecisione dell’adattamento italiano: il giapponese “kuro no kiseki” (くろのきせき) può voler dire effettivamente “augite nera”, tuttavia può anche indicare, più genericamente “pietra rara nera” o “pietra preziosa nera” – tant’è che, guardando alle traduzioni proposte in altre lingue, troviamo lo spagnolo “Mineral Negro”, oppure il francese “Obsidienne”, che adatta il nome dell’oggetto alla descrizione dello stesso.
L’ossidiana nel Paleolitico giapponese
In Giappone, allo stato attuale degli studi, sono stati scoperti oltre 80 siti archeologici nei quali sono state rinvenute tracce di estrazione e lavorazione dell’ossidiana; fra questi, ben 21 sono nell’Hokkaido, nel quale l’ossidiana rappresentava la materia litica più utilizzata durante il Paleolitico superiore e che, come ricordato, è proprio l’isola dell’arcipelago giapponese che ha ispirato Hisui/Sinnoh.
Dei 21 siti dell’Hokkaido, i maggiori sono Shirataki, Oketo, Tokachi e Akaigawa; al di fuori dell’Hokkaido, particolarmente importanti sono le rovine della miniera di ossidiana del Passo di Hoshikuso, da cui era stata estratta l’ossidiana durante il periodo Jomon (dal 10000 a.C. fino al 300 a.C) e che si trovano nell’Honshu.
Dall’Età della Pietra all’Età dei Metalli
Essendo “Leggende Pokémon: Arceus” ambientato in un’epoca precedente rispetto ad i restanti giochi, il fatto che venga proposta un’evoluzione alternativa di tipo Coleottero/Roccia, per di più ispirata ad un minerale di così cruciale importanza nella Preistoria, in sostituzione ad una di tipo Coleottero/Acciaio non sarebbe del tutto casuale. Infatti, potrebbe rappresentare un riferimento al passaggio da Età della Pietra (2 milioni di anni fa- 8000-4000 anni fa) all’Età dei Metalli (6000-1100 a.C.).
Cosa ne pensate? Conoscevate queste curiosità su questo Pokémon? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti ai nostri canali social!
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Classe 1994, ho imparato a leggere giocando a Pokémon Rosso. Appassionata di vintage, ma con un occhio sempre attento anche alle novità ⭐
“Nullius boni sine socio iucunda possessio est.“