Pokémonstrorum Lapidarium – Nihilego, “medusa di cristallo”

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Come gli erbari, in epoca medioevale, erano particolari testi a carattere enciclopedico all’interno dei quali venivano compendiate descrizioni di piante, incentrate sulle loro proprietà alimentari e soprattutto medicinali, così i lapidari trattavano minerali di vario genere, con particolare riguardo per quelle rare e preziose, incentrandosi sulle loro (presunte) virtù curative e talismaniche.

Spesso corredati di illustrazioni miniate, insieme ai bestiari, dedicati al mondo animale, rappresentano un esempio della letteratura didattico-scientifica medioevale.

Se molti Pokémon di tipo Erba traggono ispirazione dal regno vegetale o dei funghi, non pochi Pokémon di tipo RocciaAcciaio o Terra hanno come modello minerali – e, in molti casi, il riferimento non è limitato al design, ma anche per elementi di lore. All’interno di questa rubrica, proponiamo di analizzare anche le interazioni fra questi due aspetti. Trovate l’indice dei capituli precedenti in coda all’articolo.

In questo quinto appuntamento col “Lapidarium”, tratteremo di un Pokémon il cui tipo Roccia ha potrebbe suscitare perplessità: Nihilego.

Nihilego, “medusa di cristallo”

Sorprendenti Ultracreature

Nihilego è un’Ultracreatura, introdotta ovviamente in settima generazione, simile ad una elegante e gigantesca medusa.

Nihilego nella serie animata.

Il typing di questo Pokémon ha da sempre suscitato perplessità nella community: infatti, contrariamente a quanto il design potrebbe lasciar intendere, il Pokémon non è di tipo Acqua/Veleno, bensì Roccia/Veleno.

Un indizio relativo alla motivazione di questa apparente anomalia è, in realtà, presente in una concept art del Pokémon. In quest’ultimo viene infatti indicato che Nihilego è “una medusa in vetro flessibile” e composta da diverse tipologie di vetro:

Concept art di Nihilego per Pokémon Sole e Luna.

In verità, la “stranezza” di Nihilego è una caratteristica comune alla lore di molte Ultracreature che, essendo esseri alieni provenienti da altre dimensioni, spesso sovvertono alcune caratteristiche convenzionalmente associate alle creature reali da cui traggono ispirazione.

Ad esempio, nella nostra dimensione le zanzare sono deboli e di piccole dimensioni, invece Buzzwole è forte e grande; gli scarafaggi vengono considerati disgustosi, invece Pheromosa è bella ed elegante; gli alberi sono elementi naturali del paesaggio, mentre Xurkitree è completamente artificiale.

Nel caso specifico di Nihilego, abbiamo un Pokémon il cui corpo è costituito da un materiale simile al vetro e dall’elevata intelligenza, che ha però l’aspetto di una medusa, animale fragile e di consistenza gelatinosa ed a malapena dotato di sistema nervoso.

Meduse nell’acquario di Atalanta.

Dalla sabbia al vetro

Il tipo Roccia di Nihilego è dovuto dunque alla composizione vetrosa del Pokémon. Ma che cos’ha a che fare il vetro col tipo Roccia? Be’, la materia prima utilizzata per la realizzazione del vetro è la sabbia, cioè l’esito dell’erosione della roccia da parte degli agenti atmosferici.

Tecnicamente, il termine “vetro” indicherebbe un qualunque materiale ottenuto a seguito di una solidificazione di un liquido non accompagnata dalla cristallizzazione; nel linguaggio comune, tuttavia, chiamiamo “vetro” soltanto quello costituito da ossido di silicio. Ed è appunto la sabbia silicea, infatti, è l’ingrediente primario per la fabbricazione del vetro. Essa è il prodotto dell’erosione dei letti dei fiumi ed è formata da granelli dalla forma arrotondata, costituiti principalmente da quarzo.

Sabbia silicea.

“Meduse di cristallo” e premi Nobel nipponici

Esiste, infine, una medusa reale nota anche col soprannome dimedusa di cristallo”: si tratta dell’Aequorea victoria, una specie di medusa bioluminescente che abita le coste ad Ovest del Nord America, quasi interamente trasparente e incolore e dall’aspetto molto simile al design di Nihilego.

Esemplare di Aequorea victoria.

La specie è nota agli addetti ai lavori come fonte di equorina (una fotoproteina) e di proteina fluorescente verde GFP, due proteine coinvolte nella bioluminescenza. Gli scopritori di quest’ultima, Osamu Shimomura e gli scienziati del suo gruppo, hanno vinto il Premio Nobel per la Chimica nel 2008.

Osamu Shimomura alla cerimonia del Nobel.

Cosa ne pensate? Conoscevate queste curiosità su questo Pokémon? Fateci sapere la vostra, come sempre, nei commenti ai nostri canali social!

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